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ID 24316 | 22.07.2025 / In allegato Rapporto rifiuti speciali Ed. 2025
Il Rapporto Rifiuti Speciali, che presenta i dati relativi all’anno 2023, è giunto alla sua ventiquattresima edizione ed è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006.
Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, si intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.
Il Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2025 fornisce i dati, all’anno 2023, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale; e sull’import/export.
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Torna ad aumentare nel 2023 la quantità di rifiuti generati dalle attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale, attestandosi a quasi 164,5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (+1,9% rispetto al 2022, corrispondente a più di 3 milioni di tonnellate). L’economia italiana, dal canto suo, ha registrato una crescita più contenuta con aumenti dei valori del Prodotto Interno Lordo e della Spesa per consumi finali sul territorio nazionale, rispettivamente pari allo 0,7% e allo 0,5%.
Cresce la produzione, ma nel 2023 si raggiunge un dato record nel recupero, grazie al quale il 73% (130 milioni di tonnellate) degli speciali acquista una nuova vita: di questi, oltre 80 milioni di tonnellate sono rifiuti da costruzione e demolizione che diventano prevalentemente sottofondi stradali e rilevati; 21 milioni di tonnellate di rifiuti di metalli e composti metallici (11,6% del totale gestito) vengono in prevalenza riutilizzati dalle acciaierie del Nord Italia; riciclate le sostanze organiche come carta, cartone e legno (circa il 7% del totale gestito).
Molto positivo il dato sullo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali: rispetto al 2022, diminuisce di 997 mila tonnellate (-11,2%).
Dai dati rilevati nell’ultimo Rapporto Rifiuti Speciali, giunto alla ventiquattresima edizione, si rileva che ancora una volta è il settore delle costruzioni e demolizioni - con circa 83,3 milioni di tonnellate - quello con la maggiore produzione totale di rifiuti speciali, concorrendo per quasi il 51% alla produzione complessiva.
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Fonte: ISPRA
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