Construction and Demolition Waste
EEA, 2020
Il report prodotto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, Construction and demolition Waste, mette in evidenza come non sia importante solo il quantitativo di rifiuti edili riciclati o riusati ma la “qualità del riciclaggio”, per lo più, ad oggi, questi materiali, una volta riciclati, perdono parte del loro valore, tanto che si parla di downcycling (recupero di basso grado). Al momento, infatti, il recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione si basa prevalentemente su operazioni di riempimento, ovvero si usano i rifiuti da macerie per riempire i buchi nei cantieri oppure il cemento o le pietre riciclate e frantumate (aggregati) per la realizzazione di fondi stradali.
Il tipo di riciclo è molto importante, se si vuole realmente perseguire gli obiettivi dell’economia circolare, bisogna evitare il riciclaggio di basso valore (o basso grado), che non garantisce alla materia di mantenere il suo flusso nel tempo e che dà vita a prodotti che sono scadenti e difficilmente assoggettabili a nuovi processi di riciclaggio.
La normativa europea nell’affrontare il tema dei rifiuti edili, pone alcuni principi, quali:
- la riduzione, ancora meglio l’eliminazione, di tutte le sostanze tossiche presenti nei materiali da costruzione
- l’alta percentuale di riciclaggio, non solo quantitativa ma anche qualitativa
- l’abbattimento delle emissioni ad effetto serra prodotte dalla gestione dei rifiuti edili.
Gli impatti ambientali prodotti dal settore delle costruzione non si limitano alla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione ma riguardano anche le emissioni in atmosfera. La sfida climatica, nel settore edilizio, è collegata principalmente al consumo energetico e le soluzioni prospettate prevedono il passaggio alle energie rinnovabili e l’attuazione di misure di efficienza energetica.
La costruzione e la manutenzione degli edifici comporta il consumo di quasi la metà di tutti i materiali che entrano nell’economia globale e genera circa il 20% di tutte le emissioni di gas serra.
Il consumo energetico nel settore dell’edilizia è calcolato in tutte le sue fasi, dall’estrazione alla demolizione, escluso la fase di utilizzo. Per comprendere bene quale sia il consumo di energia bisogna fare riferimento alla performance del prodotto e non semplicemente considerare un consumo in base al peso del prodotto stesso. Le emissioni di CO2 prodotte dai materiali da costruzione costituiscono il 40-50% dell’impronta di carbonio totale di un edificio destinato ad uffici, principalmente a causa della produzione del cemento e dell’acciaio necessari per edificarlo.
Si stima che, entro il 2050, i materiali utilizzati in edilizia produrranno emissioni pari a 250 milioni di tonnellate (Mt) di CO2 in uno scenario di riferimento in cui saranno realizzati secondo i processi produttivi odierni.
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Fonte: EEA/SNPA
Collegati:
EU Construction & demolition waste Management Protocol
Rifiuti: Parlamento UE approva risoluzioni economia circolare
ebook Direttiva 2008/98/CE "Direttiva quadro rifiuti"
Direttiva 2008/98/CE
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Construction and Demolition Waste.pdf EEA 2020 |
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