2° Rapporto GSE sul teleriscaldamento e teleraffrescamento
Il Rapporto traccia il quadro dello sviluppo e della diffusione delle reti di teleriscaldamento e di teleraffrescamento in esercizio in Italia, aggiornato alla fine del 2018; struttura e contenuti sono analoghi a quelli adottati per la prima edizione del documento, pubblicata dal GSE nel 2019.
Con riferimento al teleriscaldamento, la fotografia scattata dal Rapporto delinea una realtà consolidata, con oltre 300 reti in esercizio, per un’estensione complessiva di 4.800 km e 9,3 GW di potenza termica installata; i comuni serviti da almeno una rete sono oltre 250, in gran parte concentrati nelle regioni settentrionali del Paese. Se si considera il solo settore residenziale, queste reti soddisfano il 2% circa della domanda complessiva di prodotti energetici per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria del Paese. Negli anni più recenti si sta via via diffondendo anche il servizio parallelo di teleraffrescamento, erogato attraverso una rete di distribuzione dedicata (ad acqua refrigerata) oppure attraverso gruppi ad assorbimento installati presso le utenze e alimentati dalla rete di teleriscaldamento.
Il ruolo di primo piano dei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento in Italia è peraltro confermato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), presentato alla Commissione europea nel gennaio 2020, che assegna a tali sistemi un ruolo di rilievo nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e risparmio energetico, prevedendo in particolare un’estensione aggiuntiva delle reti ed enfatizzando la diffusione di sistemi efficienti.
Il Rapporto è sviluppato a partire dai dati rilevati annualmente dal GSE ai fini sia della produzione statistica ufficiale sul calore derivato, sia della compilazione dei dataset sulle reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento richiesti dall’Ufficio Statistico dell’Unione Europea (Eurostat). Sulla base di questo stesso patrimonio informativo, peraltro, sarà sviluppato dal GSE uno studio sul potenziale di sviluppo del riscaldamento efficiente, specificamente richiesto dalla normativa europea e in particolare dalla Direttiva 2012/27/CE (Direttiva EED), modificata dalla Direttiva (UE) 2018/2002, e dalla più recente Direttiva (UE) 2018/2001 (Direttiva RED II).
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Fonte: GSE
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