Valutazione del rischio e valore guida acque - Tallio
ID 18840 | | Visite: 1015 | Documenti Chemicals Min. Salute | Permalink: https://www.certifico.com/id/18840 |
Valutazione del rischio e valore guida acque - Tallio
ID 18840 | 26.01.2023 / In allegato
Assorbimento e distribuzione
Il tallio è rapidamente assorbito e si distribuisce rapidamente (circa 1 ora dopo l’esposizione) in tutto il corpo sia negli animali da laboratorio che negli uomini, indipendentemente dalla via di esposizione, dalla dose e dalla durata dell’esposizione, accumulandosi di preferenza nelle ossa, nel rene e nel sistema nervoso centrale (U.S.EPA 2009).
Il tallio riesce ad attraversare la barriera placentare sia negli animali da laboratorio (Gibson and Becker, 1970) che nell’uomo (Hoffman, 2000), e si ritrova nel latte materno (IPCS, 1996).
L’emivita del tallio è di 3-8 giorni negli animali da laboratorio e di circa 10, e fino a 30, nell’uomo (IPCS,1996). Le principali vie di eliminazione del tallio sono le urine e le feci; un’altra importante via di eliminazione è la deposizione del tallio nei capelli e nelle unghie (IPCS, 1996). Il meccanismo con cui il tallio esercita la sua azione tossica sugli organismi non ancora è del tutto definito. Il tallio può infatti interagire in diversi modi con le funzioni cellulari. Il meccanismo di tossicità più rilevante consiste probabilmente nella sostituzione del potassio nella pompa Na+/K+ ATP-dipendente.
A presiedere l’attività biologica degli ioni tallio è infatti, in molti casi, l’analogia con gli ioni potassio, dovuta alla similarità nella carica e nel raggio ionico. Ciò permette al tallio di sostituirsi al potassio in alcune importanti funzioni cellulari. Tra queste, oltre alla citata pompa Na+/K+ ATP-dipendente, la stabilizzazione dei ribosomi e la contrazione muscolare (Arzate e Santamaria, 1998). Ulteriori meccanismi di tossicità, analoghi a quelli di altri metalli pesanti, sono il legame con i gruppi sulfidrici delle proteine, con inibizione delle reazioni enzimatiche e “avvelenamento” della cellula (Fergusson, 1990), e il danno alle membrane mitocondriali, con alterazione della permeabilità e disaccoppiamento della catena respiratoria (Bragadin et al., 2003; Korotkov e Lapin, 2003).
L’inibizione di enzimi detossificanti (ad esempio la glutatione transferasi) ha come effetto secondario l’aumento dello stress ossidativo (Mulkey e Oehme, 1993) e l’accumulo di specie ossidanti che innesca una cascata di alterazioni cellulari (Brailovskaya, 2001). L’inibizione dell’attività enzimatica e del metabolismo energetico, con compromissione del trasporto intracellulare, si ritiene sia responsabile, assieme alla interazione con recettori di membrana, per gli effetti neurotossici del tallio (Hanzel et al., 2005).
segue in allegato
Collegati
Descrizione | Livello | Dimensione | Downloads | |
---|---|---|---|---|
Valutazione del rischio e valore guida acque - Tallio.pdf Ministero della Salute - 2016 |
642 kB | 6 |
Tags: Chemicals Abbonati Chemicals Acque