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GNL autotrazione: Quadro normativo Prevenzione Incendi

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GNL autotrazione stoccaggi Quadro normativo PI

GNL autotrazione/stoccaggi: Quadro normativo Prevenzione Incendi / Update Rev. 2.0 del 03.2023

ID 9651 | Rev. 2.0 del 03.03.2023 / Documento completo allegato

Quadro tecnico normativo generale sulla Prevenzione Incendi di Impianti di stoccaggio di GNL a servizio di Impianti di distribuzione GNC, GNL e GNC/GNL, con Circolari e Guide tecniche di riferimento VVF, nota Seveso. Documento aggiornato al 03 Marzo 2023 in seguito alla pubblicazione del Decreto 16 febbraio 2023 (GU n. 52 del 02.03.2023) modifiche alla RTV Impianti di distribuzione GNL (stoccaggio < 50 T) di cui al Decreto 30 giugno 2021 (GU n.166 del 13.07.2021).
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Excursus

Timeline normativa

Sin dal 2013 per rispondere alle esigenze connesse alla diffusione capillare del GNL come combustibile per l’autotrazione in condizioni di sicurezza uniformi su tutto il territorio Nazionale, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con Lettera Circolare Prot. N. 3819 del 21.03.2013, ha emanato la “Guida tecnica ed atti di indirizzo per la redazione di progetti di prevenzione incendi relativi ad impianti di alimentazione di gas naturale liquefatto (GNL) con serbatoio criogenico fuori terra a servizio di stazioni di rifornimento di gas naturale compresso (GNC) per autotrazione”.

Nell’ottica di migliorare l’efficacia degli strumenti di progettazione antincendio in linea con l’evoluzione tecnologica e le nuove esigenze di riduzione dei costi e dell’ impatto ambientale, la Linea Guida è stata aggiornata nel 2015.

2013

Lettera Circolare n. 3819 del 21.03.2013, Guida tecnica ed atti di indirizzo per la redazione di progetti di prevenzione incendi relativi ad impianti di alimentazione di gas naturale liquefatto (GNL) con serbatoio criogenico fuori terra a servizio di stazioni di rifornimento di gas naturale compresso (GNC) per autotrazione.

2015

Circolare n. 5870 del 18/05/2015

- Parte 1 - Guida Tecnica ed atti di indirizzo per la relazione dei progetti di prevenzione incendi relativi agli impianti di alimentazione di Gas Naturale Liquefatto (GNL) con serbatoio criogenico fuori terra a servizio di stazioni di rifornimento di Gas Naturale Compresso (GNC) per autotrazione.

- Parte 2 - Guida tecnica ed atti di indirizzo per la redazione dei progetti di prevenzione incendi relativi ad impianti di distribuzione di tipo 1-gnl, 1-gnc e 1-gnc/gnl per autotrazione. (1)

2018

Circolare n. 12112 del 12/09/2018 (solo Stoccaggio GNL)
Guida tecnica per lo stoccaggio di GNL Guida Tecnica di prevenzione incendi per l'analisi dei progetti di impianti di stoccaggio di GNL di capacità superiore a 50 tonnellate

2020 (?)

(1) Circolare n. 5870 del 18/05/2015 (Parte 1) attualmente in fase di trasformazione da guida a regola tecnica - Vedi nota warning a seguire (*) 

Update 13.07.2021 Pubblicata RTV Decreto 30 giugno 2021 di cui a seguire.

2021

Decreto 30 giugno 2021
Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio di impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto. (GU n.166 del 13.07.2021)
Entrata in vigore: 12.08.2021

2023

Decreto 16 febbraio 2023
Modifiche all'allegato 1 del decreto 30 giugno 2021, recante «Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio di impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto» (GU n. 52 del 02.03.2023). 
Entrata in vigore: 01.04.2023

Vedi testo consolidato Decreto 30 giugno 2021 come modificato da Decreto 16 Febbraio 2023:

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Altre

GAS Naturale

Decreto 24 maggio 2002 reca le norme di prevenzione degli incendi e di progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione (GU n. 131 del 06.06.2002), successivamente modificato ed integrato con il decreto 28 giungo 2002, con il decreto 11 settembre 2008 e con il decreto 31 marzo 2014 (è prevista una sostanziale semplificazione per il self service non presidiato)

GPL

D.P.R n. 340 del 24 ottobre 2003 Regolamento recante disciplina per la sicurezza degli impianti di distribuzione stradale di G.P.L. per autotrazione (G.U. n.282 del 4/12/2003) modificato ed integrato con Decreto 3 aprile 2007, (in G.U. 27/04/2007, n.97), Decreto 23 settembre 2008, (in G.U. 03/10/2008, n.232), Decreto-Legge 30 dicembre 2008, n. 207 (in G.U. 31/12/2008, n.304), convertito con modificazioni dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14 (in SO n.28, relativo alla G.U. 28/02/2009, n.49) Decreto 31 marzo 2014, (in G.U. 09/04/2014, n.83) e Decreto  20 Aprile 2018 (G.U. n.102 del 04/05/2018)

Idrogeno

Decreto 23 ottobre 2018 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione. (GU n.257 del 05 novembre 2018)

Istanze PI

Decreto 07 agosto 2012 Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell’articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151. (GU n. 201 del 29 agosto 2012)

(*) Circolare M.I. n. 5870 del 18/05/2015

Con la Circolare Prot. n. 5870 del 18.05.15, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha divulgato due Guide Tecniche (stoccaggi < 50 T):

1. Guida tecnica ed atti di indirizzo per la redazione dei progetti di prevenzione incendi relativi ad impianti di distribuzione di tipo 1-gnl, 1-gnc e 1-gnc/gnl per autotrazione. (c.d. Impianti di distribuzione)  (trasformata RTV in Decreto 30 giugno 2021)

La guida si applica agli impianti con serbatoi fissi di capacità complessiva non superiore a 50t delle seguenti tipologie:

1. impianti di distribuzione di gas naturale compresso (GNC), alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto (GNL), definiti anche come “impianti L-GNC”
2. impianti di distribuzione di gas naturale liquefatto (GNL), alimentati da serbatoi fissi di GNL, definiti anche come “impianti L-GNL”
3. impianti di distribuzione di GNL e di GNC, alimentati da serbatoi fissi di GNL, definiti anche come “impianti L-GNC/GNL”; 
...

2. Guida tecnica ed atti di indirizzo per la redazione dei progetti di prevenzione incendi relativi ad impianti di alimentazione di gas naturale liquefatto (gnl) con serbatoio criogenico fisso a servizio di impianti di utilizzazione diversi dall'autotrazione. (c.d. Serbatoi)

La guida tecnica si applica ai depositi di GNL in serbatoi fissi con capacità complessiva non superiore a 50 t, per tutti gli usi, con la sola esclusione delle stazioni di rifornimento di gas naturale per autotrazione.

(*) RTV GNL Impianti di distribuzione

Update 13 Luglio 2021

Pubblicata la RTV di cui al Decreto 30 giugno 2021
Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio di impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto. (GU n.166 del 13.07.2021)
Entrata in vigore: 12.08.2021

Update 2 Ottobre 2019 CNVVF

La Circolare del Ministro dell’Interno n. 5870 del 18/05/2015 (Parte 1) è attualmente in fase di trasformazione da guida a regola tecnica, la bozza di Ottobre 2019:

Bozza RTV di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e la conduzione di impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale e liquefatto

Fig  1   Schema norme Impianti distribuzione GNL   Guide  RTV

Fig. 1 - Schema norme Impianti di distribuzione GNL e Serbatoi stoccaggio GNL < 50 T / > 50 T  (Circolare n. 5870 del 18.05.15 Parte 1) in RTV Decreto 30 giugno 2021

(*) Serbatoio criogenici fissi a servizio di impianti di utilizzazione diversi dall'autotrazione < 50 T.

(**) Per gli impianti di stoccaggio di GNL di capacità > 50 T (non impianti di distribuzione) vedasi Circolare n. 12112 del 12/09/2018
...

Normativa Nazionale GNL Impianti di distribuzione

Attività 13b Cat. C DPR 151/2011 Impianti fissi di distribuzione carburanti gassosi e di tipo misto (liquidi e gassosi)

ATTIVITA'

CAT. A

CAT. B

CAT. C

Regola Tecnica (Guida Tecnica)

Obbligo Codice RTO

13b

b) Impianti fissi di distribuzione carburanti gassosi
e di tipo misto (liquidi e gassosi)

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--- 

tutti

Decreto 30 giugno 2021
(GNL)

Decreto 23 ottobre 2018

(H2)

DM 24 Maggio 2002 
(gas naturale)

D.P.R 24 Ottobre 2003 n. 340
(GPL)

No 

Procedura

ESAME PROGETTO + SCIA VVF / Visita Controllo Obbligatoria

Normativa Europea GNL Autotrazione

Sono di recente emanazione due norme ISO specifiche del settore autotrazione quali:

UNI EN ISO 16923-2018: Stazioni di rifornimento per gas naturale – Stazioni a GNC per il rifornimento dei veicoli (GNC da CONDOTTA e da STOCCAGGIO LNG)
UNI EN ISO 16924-2018: Stazioni di rifornimento per gas naturale – Stazioni a GNL per il rifornimento dei veicoli

Il GNL - Gas Naturale Liquefatto

Il GNL - GAS NATURALE LIQUEFATTO è definito dalla Norma UNI EN ISO 14532 come una "miscela complessa di idrocarburi, composta principalmente da metano, ma che generalmente include, quantità sensibilmente minori di etano, propano e idrocarburi superiori e alcuni gas non combustibili come ad esempio azoto e anidride carbonica"

Il Gas Naturale Liquefatto non è sinonimo di Gas Naturale, ma ne eredita gran parte delle caratteristiche chimico-fisiche.

GNL

Liquido INCOLORE E INODORE
Temperatura di ebollizione (Teb) molto basso (- 161 °C)
Temperatura critica (Tcr) di -82 °C a 45 bar;
Temperatura di accensione di 540 °C;
Campo di Esplosività compreso tra 5÷15% in aria;
Potere Calorico molto elevato: 12.935 Kcal/Kg;
Asfissiante Semplice (NON E’ TOSSICO, NON E’ CANCEROGENO);

Il vantaggio principale è che per la stessa quantità di gas, il volume occupato dal GNL è 600 volte inferiore al volume della stessa quantità in forma gassosa.

La soluzione tecnologica che prevede un impianto di distribuzione di gas naturale realizzato mediante stoccaggio criogenico di metano liquido (GNL) risulta quindi innovativa per le stazioni di rifornimento carburante per le quali al momento la normativa antincendio contempla solamente l’utilizzo di metano allo stato gassoso prelevato da rete fissa o da carro bombolaio.

L’innovazione tecnologica, di cui si occupa la presente circolare, consiste quindi nella possibilità di stivare il metano allo stato liquido refrigerato entro un serbatoio criogenico, che allo stato attuale è nella stragrande maggioranza dei casi realizzato in esecuzione fuori terra, nel quale il prodotto è mantenuto ad una pressione di pochi bar in condizioni di temperatura pari a -160° C.

L’isolamento termico del serbatoio è normalmente ottenuto mediante intercapedine in cui è realizzato il vuoto. Il metano liquido viene gassificato, previo pompaggio, mediante un evaporatore riscaldato normalmente ad aria atmosferica dal quale, uscendo, viene conservato normalmente a pressione di 220/250 bar entro pacchi bombole di tipo tradizionale, che appartengono già alla filiera dello schema tradizionale (recipienti di accumulo/smorzamento).

In buona sostanza l’innovazione dell’impianto (Figura 1), di cui si occupa la guida tecnica 2 della Circolare Prot. n. 5870 del 18.05.15, consiste nella sostituzione dell’allaccio a condotta/carro bombolaio con sistema comprendente il serbatoio di metano refrigerato del tipo fuori terra ed annessa linea di pompaggio sino al gassificatore.

Schemi impianti GNL

La Circolare n. 5870 del 18.05.15, come detto, identifica 3 diverse tipologie di impianti:

- Impianti Tipo L-GNC che distribuisce il GNL stoccato nel serbatoio sotto forma di GNC (Gas Naturale Compresso) per il rifornimento degli autoveicoli alimentati a metano tradizionale attraverso una sezione di pompaggio-vaporizzazione-accumulo in alta pressione (300 bar) (Figura 1)
- Impianti Tipo L-GNL che distribuisce il GNL stoccato nel serbatoio sotto forma di metano liquido per il rifornimento dei mezzi alimentati a GNL di nuova concezione (trasporto pesante) attraverso una sezione di pompaggio di bassa pressione (15 bar) (Figura 2)
- Impianti Tipo L-GNC/GNL che si compone di entrambe le sezioni impiantistiche degli impianti Tipo L-GNC e Tipo L-GNL (Figura 3)
...

Stazioni L GNC
Figura 1 - Stazioni L-GNC

Stazioni GNL

Figura 2 - Stazioni GNL

Stazioni L GNC GNL

Figura 3 - Stazioni L-GNC/GNL

Decreto 30 giugno 2021 (Impianti di distribuzione < 50 T)

Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio di impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto. (GU n.166 del 13.07.2021)
Entrata in vigore: 12.08.2021

Modificato da: 
Decreto 16 febbraio 2023
Modifiche all'allegato 1 del decreto 30 giugno 2021, recante «Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio di impianti di distribuzione di tipo L-GNL, L-GNC e L-GNC/GNL per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto» (GU n. 52 del 02.03.2023). 
Entrata in vigore: 01.04.2023

Art. 1. Scopo e campo di applicazione

1. Le disposizioni contenute nel presente decreto si applicano alla progettazione, alla realizzazione e all’esercizio degli impianti fissi di distribuzione carburante per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto di capacità complessiva non superiore a 50 tonnellate, così come definiti nella regola tecnica di cui all’art. 3.

Art. 2. Obiettivi

1. Ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di garantire le esigenze di sicurezza per la salvaguardia delle persone e la tutela dei beni contro i rischi di incendio o di esplosione, gli impianti di cui all’art. 1 sono realizzati e gestiti in modo da:

a) minimizzare le cause di rilascio accidentale di gas nonché di incendio e di esplosione;
b) limitare, in caso di evento incidentale, danni alle persone;
c) limitare, in caso di evento incidentale, danni ad edifici o a locali contigui all’impianto;
d) ridurre, per quanto possibile, la frequenza delle operazioni di riempimento dei serbatoi fissi;
e) agevolare l’effettuazione di interventi di soccorso dei vigili del fuoco in tutte le attività.

Art. 3. Disposizioni tecniche

1. Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui all’art. 2 è approvata la regola tecnica di prevenzione incendi di cui all’allegato 1, che costituisce parte integrante del presente decreto.

Art. 4. Applicazione delle disposizioni tecniche

1. Le disposizioni di cui all’art. 3 si applicano agli impianti fissi di distribuzione carburante per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto:
a) di nuova realizzazione;
b) esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto nel caso di interventi di ristrutturazione, anche parziale, o di ampliamento, successivi alla data di pubblicazione del presente decreto, limitatamente alle parti interessate dall’intervento.

2. Sono esclusi dalle disposizioni di cui all’art. 3 gli impianti fissi di distribuzione carburante che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, dispongano di un progetto approvato dal Comando dei vigili del fuoco. 3. Gli impianti esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto e quelli di cui al comma 2 devono adeguarsi alle norme di esercizio riportate al paragrafo 25 dell’allegato 1 entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.

Art. 5. Ubicazione dell’impianto

1. Gli impianti fissi di distribuzione carburante per autotrazione alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto non possono sorgere nelle aree destinate a verde pubblico e a meno di 200 metri da aree nelle quali la densità media dell’edificazione esistente o prevista dagli strumenti urbanistici sia superiore a tre metri cubi per metro quadrato.

2. Nell’ipotesi in cui la densità media di edificazione prevista nel raggio di duecento metri dagli elementi pericolosi dell’impianto sia superiore a tre metri cubi per metro quadrato, ma quella effettiva al momento di realizzazione dell’impianto risulti inferiore a tale valore, i requisiti e i presupposti all’esercizio dell’attività ai fini antincendio risultano validi fino al raggiungimento del suddetto limite massimo sull’edificato esistente.

3. Sono fatti salvi tutti gli ulteriori vincoli o limitazioni all’installazione dell’impianto derivanti da motivazioni di ordine generale di tutela della pubblica incolumità, della sicurezza e dell’ambiente derivanti da normative, regolamenti, concessioni, licenze od atti e altre disposizioni emanati dalle autorità competenti.

4. La rispondenza dell’area prescelta per l’istallazione dell’impianto alle caratteristiche di cui ai commi 1 o 2, deve essere attestata dal comune o comprovata da perizia giurata a firma di professionista iscritto al relativo albo professionale.

Art. 6. Impiego dei prodotti per uso antincendio

1. I prodotti per uso antincendio, impiegati nel campo di applicazione del presente decreto, devono essere:

a) identificati univocamente sotto la responsabilità del fabbricante secondo le procedure applicabili;
b) qualificati in relazione alle prestazioni richieste e all’uso previsto;
c) accettati dal responsabile dell’attività, ovvero dal responsabile dell’esecuzione dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di identificazione e qualificazione.

2. L’impiego dei prodotti per uso antincendio è consentito se gli stessi sono utilizzati conformemente all’uso previsto, sono rispondenti alle prestazioni richieste dal presente decreto e se:
a) sono conformi alle disposizioni comunitarie applicabili;
b) sono conformi, qualora non ricadenti nel campo di applicazione di disposizioni comunitarie, alle apposite disposizioni nazionali applicabili, già sottoposte con esito positivo alla procedura di informazione di cui alla direttiva (UE) 2015/1535;
c) qualora non contemplati nelle lettere a) e b), sono legalmente commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione europea o in Turchia, o provenienti da uno Stato EFTA firmatario dell’accordo SEE e in esso legalmente commercializzati, per l’impiego nelle stesse condizioni che permettono di garantire un livello di protezione, ai fini della sicurezza dall’incendio, equivalente a quello previsto nella regola tecnica allegata al presente decreto.

3. L’equivalenza del livello di protezione, garantito dai prodotti per uso antincendio di cui al comma 2, è valutata, ove necessario, dal Ministero dell’interno applicando le procedure previste dal regolamento (CE) n. 764/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio e, a decorrere dal 19 aprile 2020, quelle previste dal regolamento (UE) 2019/515 del 19 marzo 2019, relativo al reciproco riconoscimento delle merci legalmente commercializzate in un altro Stato membro.

Allegato 1 (articolo 3)

Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio degli impianti fissi di distribuzione carburante per autotrazione di tipo L-GNL, L-GNC e LGNC/GNL alimentati da serbatoi fissi di gas naturale liquefatto.

1 Termini, definizioni e tolleranze dimensionali
2 Principi generali
3 Elementi costitutivi
4 Elementi pericolosi
5 Serbatoi criogenici di GNL
6 Pompe
7 Vaporizzatori e scambiatori/regolatori di temperatura
8 Sistema di contenimento
9 Barriera di confinamento
10 Torcia fredda
11 Recinzione
12 Sistema di emergenza finalizzato alla sicurezza antincendio
13 Dispositivi e configurazione del punto di riempimento dei serbatoi criogenici
14 Tubazioni di GNL e GNC
15 Impianto elettrico
16 Impianti di terra e di protezione dalle scariche atmosferiche
17 Fognature e caditoie
18 Protezione antincendio
19 Recupero dei gas di evaporazione(boil-off) di GNL dell’impianto di distribuzione
20 Convogliamento dei gas di evaporazione dei serbatoi dei veicoli
21 Apparecchi di distribuzione del GNL
22 Distanze di sicurezza
23 Distanze di protezione
24 Sosta dell’autocisterna
25 Norme di esercizio
26 Rifornimento in modalità self service
27 Stazioni di rifornimento mobili e movibili

Vedi testo consolidato Decreto 30 giugno 2021 come modificato da Decreto 16 Febbraio 2023:


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Stoccaggi GNL e Seveso (D.Lgs 105/15)

La Circolare M.I. 5870/2015 si applica a stoccaggi di GNL non superiori a 50 T quindi sotto i valori di soglia di cui al D.Lgs 105/2015 (*) a tale proposito si veda Circolare n. 12112 del 12/09/2018 (Guida tecnica Impianti di stoccaggio di GNL VVF).

(*) Soglie D.Lgs 105/2015 GNL

Le sostanze pericolose GPL e GNL sono comprese tra le sostanze previste nell’Allegato 1 - Parte 2 del D.Lgs 105/2015, ovvero le c.d. “sostanze pericolose specificate”, secondo le seguenti soglie quantitative che comportano l’assoggettabilità agli obblighi previsti per gli stabilimenti di SI - Soglia Inferiore e di SS - Soglia Superiore. (Figura 4)

Seveso GNL

Figura 4 - Allegato 1 - Parte 2 del D. Lgs. 105/2015 - Estratto

Nella Figura 5 sottostante gli obblighi di PI e Seveso in relazione alla Capacità di stoccaggio del GNL del Serbatoio.

Figura 5   Obblighi PI e Seveso in relazione alla Capacit  di stoccaggio del GNL

Figura 5 - Obblighi PI e Seveso in relazione alla Capacità di stoccaggio del GNL
...

Controlli previsti (non esaustivo) 

CONTROLLO

ENTE

RICHIESTA DA

TEMPI

Presentazione SCIA per impianti di categoria “C” DPR 151/2001

VV.F.

Titolare attività

Prima dell’esercizio

Denuncia di messa in servizio insieme a pressione con assegnazione del numero di matricola

INAIL

Datore di Lavoro

Prima installazione

Rinnovo periodico di conformità antincendio ex DPR 151/2011 con situazione nulla mutato

VV.F.

Datore di Lavoro

5 anni

Verifiche dell’insieme a pressione

INAIL/ASL

Datore di Lavoro

2 anni

Sostituzione e/o taratura in loco delle valvole di sicurezza

INAIL/ASL

Datore di Lavoro

2 anni

Verifica di integrità dei serbatoi/bombole

ASL o Ente Notificato

Datore di lavoro

10 anni

Messa in servizio impianto elettrico, messa a terra, scariche atmosferiche e impianti elettrici in luoghi pericolosi

ASL

Datore di Lavoro

Prima installazione

Prima verifica periodica impianto elettrico, messa a terra, scariche atmosferiche e impianti elettrici in luoghi pericolosi

ASL o Ente Notificato

Datore di Lavoro

Prima installazione

Successive verifiche periodiche impianto elettrico, messa a terra, scariche atmosferiche e impianti elettrici in luoghi pericolosi

ASL o Ente Notificato

Datore di Lavoro

2 anni

 

IMPIANTO MECCANICO

IMPIANTO ELETTRICO, PNEUMATICO E M.T.

EROGATORE

Controllo efficienza compressore metano con tagliandi progressivi sulla base delle ore lavorate stabiliti dal Costruttore

Controllo efficienza del quadro elettrico, presenza tensione, test interruttore generale, verifica integrità quadro e segnaletica

Controllo del fasciame dell’erogatore e dei relativi sistemi di chiusura, vetri, targhe, corretto ancoraggio.

Verifica integrità valvole di sicurezza e data di scadenza collaudo biennale

Verifica di integrità dei cavi elettrici ed elettronici e relative connessioni alla attrezzature

Verifica di corretto funzionamento dell’impianto di illuminazione interno

Controllo di efficienza delle apparecchiature intercettazione, eccesso flusso, non ritorno, regolatori di pressione

Controllo dei collegamenti di messa a terra e delle masse di continuità

Verifica di corretto funzionamento delle testate conto metriche, dei pulsanti di marcia/arresto

Verifica di presenza perdite, controllo delle connessioni flangiate e filettate

Controllo della presenza di sabbia all’interno dei pozzetti elettrici e di messa a terra

Verifica di corretto funzionamento e tenuta delle pistole di erogazione

Controllo di efficienza dei gruppo/i di raffreddamento e delle relative connessioni meccaniche

Controllo di efficienza del sistema elettro- pneumatico di emergenza

Verifica di integrità delle tubazioni flessibili di erogazione e relative valvole antistrappo

Verifica del corretto funzionamento dei dispositivi di misura e correzione

Prova di efficienza dei pulsanti di emergenza a servizio dell’impianto

Verifica di integrità delle connessioni meccaniche e rilevamento presenza perdite

 

IMPIANTO MECCANICO

IMPIANTO ELETTRICO, PNEUMATICO E M.T.

EROGATORE

Controllo efficienza compressore metano con tagliandi progressivi sulla base delle ore lavorate stabiliti dal Costruttore

Controllo efficienza del quadro elettrico, presenza tensione, test interruttore generale, verifica integrità quadro e segnaletica

Controllo del fasciame dell’erogatore e dei relativi sistemi di chiusura, vetri, targhe, corretto ancoraggio.

Verifica integrità valvole di sicurezza e data di scadenza collaudo biennale

Verifica di integrità dei cavi elettrici ed elettronici e relative connessioni alla attrezzature

Verifica di corretto funzionamento dell’impianto di illuminazione interno

Controllo di efficienza delle apparecchiature intercettazione, eccesso flusso, non ritorno, regolatori di pressione

Controllo dei collegamenti di messa a terra e delle masse di continuità

Verifica di corretto funzionamento delle testate conto metriche, dei pulsanti di marcia/arresto

Verifica di presenza perdite, controllo delle connessioni flangiate e filettate

Controllo della presenza di sabbia all’interno dei pozzetti elettrici e di messa a terra

Verifica di corretto funzionamento e tenuta delle pistole di erogazione

Controllo di efficienza dei gruppo/i di raffreddamento e delle relative connessioni meccaniche

Controllo di efficienza del sistema elettro-pneumatico di emergenza

Verifica di integrità delle tubazioni flessibili di erogazione e relative valvole antistrappo

Verifica del corretto funzionamento dei dispositivi di misura e correzione

Prova di efficienza dei pulsanti di emergenza a servizio dell’impianto

Verifica di integrità delle connessioni meccaniche e rilevamento presenza perdite

Verifica del corretto funzionamento dei manometri e dei pressostati

Verifica di integrità dell’impianto elettrico Ex in zone potenzialmente esplosive

verifica di integrità delle connessioni elettriche e del collegamento di terra

Verifica del corretto funzionamento dei termometri

Prova di efficienza della protezione catodica tubazioni (se presente)

Controllo di efficienza dei misuratori massici tramite apposite bombole + bilancia

Verifica di integrità del cabinato in c.a. e delle relative porte di accesso

Prova di efficienza dei compressori aria a servizio dell’impianto metano

Verifica delle piombature metriche e scadenza ultimo controllo metrologico

 

Controllo della presenza delle attrezzature antincendio fisse e mobili e relativa scadenza periodica

...
segue

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Matrice Revisioni

Rev. Data Oggetto Autore
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