Prevenzione Incendi: Approccio ordinario e Approccio ingegneristico FSE
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Prevenzione Incendi: Approccio ordinario e Approccio ingegneristico FSE
ID 9266 | Rev. 1.0 del 23.11.2019
Documento sulla Prevenzione Incendi: Approccio ordinario (prescrittivo) e Approccio ingegneristico (prestazionale), con esempio illustrativo e Software utilizzabili per la FSE alla luce dell'eliminazione del doppio binario (20 Ottobre 2019) di cui al Decreto 12 aprile 2019.
Con il Decreto 12 aprile 2019 (eliminazione del doppio binario) dal 20 Ottobre 2019 si obbliga alle norme prestazionali del Codice la Prevenzione Incendi (DM 3 agosto 2015) per 42 attività (Vedi Tabella di lettura e Tabella Attività PI e RTV) del D.P.R. 151/2011. Sono previsti, comunque, metodi non prestazionali, ma ordinari / aggiuntivi di cui ai Cap G.2.5 e G 2.9 dello stesso Codice (sezioni aggiornate dal Decreto Ministero dell'Interno 18 ottobre 2019 di modifica del Codice - RTO II).
(N.B. Le Sezioni G.2.5 e G.2.9 sono state modificate dal Decreto Ministero dell'Interno 18 ottobre 2019 (RTO II)
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G.2.7 Metodi di progettazione della sicurezza antincendio
1. La tabella G.2-1 elenca i metodi per la progettazione della sicurezza antincendio impiegabili da parte di progettista per:
a. la verifica delle soluzioni alternative al fine di dimostrare il raggiungimento del collegato livello di prestazione (paragrafo G.2.6.5.2)
b. la verifica del livello di prestazione attribuito alle misure antincendio al fine di dimostrare il raggiungimento dei pertinenti obiettivi di sicurezza antincendio (paragrafo G.2.6.4).
Tabella G.2-1: Metodi di progettazione della sicurezza antincendio
G.2.8 Metodi aggiuntivi di progettazione della sicurezza antincendi
1. Per la verifica di soluzioni in deroga (paragrafo G.2.6.5.3), al fine di dimostrare il raggiungimento dei pertinenti obiettivi di prevenzione incendi indicati al paragrafo G.2.5, il professionista antincendio può impiegare i metodi per la progettazione della sicurezza antincendio di cui alla tabella G.2-1 ed i metodi aggiuntivi della tabella G.2-2.
Tabella G.2-2: Metodi aggiuntivi di progettazione della sicurezza antincendio
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Fire safety engineering: Una applicazione
Per determinare le misure di sicurezza più idonee si possono utilizzare i criteri di valutazione del rischio d'incendio (codificati nel DM 10 Marzo 1998 per i luoghi di lavoro) oppure, quando sono disponibili delle norme, “attuare le misure previste nelle singole disposizioni (adottate con decreto del Ministero dell'Interno) che sono redatte secondo uno schema che espone i requisiti dei diversi componenti edilizi, impiantistici e gestionali necessari per assicurare il livello di sicurezza richiesto dalla collettività”.
2. Approccio ingegneristico (prestazionale) FSE
In materia di prevenzione incendi è possibile seguire in alternativa un approccio di tipo ingegneristico (Fire Safety Engineering, FSE) che “si basa sulla predizione della dinamica evolutiva dell'incendio tramite l'applicazione di idonei modelli di calcolo. Quest'approccio, di tipo prestazionale, permette di studiare le conseguenze degli incendi negli edifici e di valutare, prima di realizzare l'opera, l'effetto sulle persone e sulle cose degli incendi presi a riferimento”.
Il principale vantaggio di questa metodologia è “rappresentato dall'estrema flessibilità, che permette la simulazione d'incendi di complessità anche elevata, previa valutazione di alcuni dati di input (geometria del dominio di calcolo, tipo e quantità dei combustibile, condizioni di ventilazione, curva HRR: Heat Release Rate/tempo, ecc.), da assegnare con dettaglio variabile e secondo la tipologia del modello”.
Con il Decreto 12 aprile 2019 (eliminazione del doppio binario) dal 20 Ottobre 2019 si obbliga alle norme prestazionali del Codice la Prevenzione Incendi per 42 attività (Vedi Tabella di lettura e Tabella Attività PI e RTV) del D.P.R. 151/2011. Sono previsti, comunque, metodi non prestazionali, ma ordinari / aggiuntivi di cui ai Cap G.2.5 e G.2.9 dello stesso Codice (sezioni aggiornate dal Decreto Ministero dell'Interno 18 ottobre 2019 di modifica del Codice - RTO II).
Vale a dire, come già indicato, che per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, cioè con obbligo di ottenimento del CPI, prima ai sensi del d.m. 16 febbraio 1982 ed oggi secondo il d.p.r. 151 del 1 agosto 2011, ci si è regolarmente riferiti a disposti normativi che impongono il rispetto di vincoli, specifici per ogni attività.
Esempio
Ad esempio per una attività di deposito oltre i 1000 mq, vige l'obbligo di rispettare il DM 10 Marzo 1998, che prevede, tra le varie prescrizioni, che i percorsi di esodo siano di lunghezza massima non superiore a 45 m. Di fronte a questa imposizione, il progettista, al fine di recepire l'obbligo, non può fare altro che adeguare, dal punto di vista architettonico, il layout oggetto dell'attività.
Questo approccio, tipicamente prescrittivo, ha ben poco di ingegneristico; infatti esso si basa sul mero recepimento di un elenco di prescrizioni normative: inizialmente da parte del progettista e, in un secondo momento, da parte dei VV.F. nell'interpretazione dell'ente autorizzativo. Adottando la strategia della FSE si possono, viceversa, individuare soluzioni alternative ai vincoli dei disposti normativi ed anche economicamente vantaggiose.
Applicando questa metodologia si vanno, infatti, ad identificare i rischi ed a progettare delle possibili difese che aiutino nel prevenire, controllare e mitigare gli effetti del fuoco e del fumo.
Oppure si potrà dimostrare che è sufficiente un impianto di rilevazione incendi e non risulta necessario un impianto a pioggia, economicamente assai più oneroso.
Fig. 1 - Flusso per l'applicazione dell'Approccio ordinario o ingegneristico per garantire percorsi di esodo maggiori di 45 m (previsti norma) ad una attività esiste di deposito sup. > 1000 m2
Peraltro, mediante l'approccio ingegneristico, di ogni misura alternativa, è possibile quantificarne l'effetto mentre, fino ad oggi, si accettavano misure secondo un criterio qualitativo, senza nessuna possibilità di misurare l'impatto effettivo dei singoli strumenti sull'evoluzione dell'incendio. Pertanto, mentre con l'approccio ordinario si potrebbe finire con l'accettare indifferentemente un gruppo di misure di sicurezza piuttosto che un altro (ad esempio, rivelatori d'incendio più estrattori di fumo, invece che aperture di ventilazione più materiali incombustibili), con le valutazioni ingegneristiche tale indifferenza svanisce, in quanto diviene misurabile l'effetto sulla sicurezza complessiva dei singoli miglioramenti accettati. Da questo discende anche un vantaggio economico per i proprietari degli immobili. Per tali motivazioni non è azzardato ritenere, dunque, che questo metodo progettuale rappresenti il futuro della prevenzione incendi anche in Italia e che sia destinato a divenire quella realtà consolidata, ed economicamente vantaggiosa, che è già da anni a livello internazionale.
Fire Growth and Smoke Transport Modeling (CFAST) è un programma per computer che investigatori, funzionari addetti alla sicurezza, ingegneri, architetti e costruttori che possono utilizzare per simulare l'impatto di incendi e fumi emessi o potenziali in un determinato ambiente dell'edificio. CFAST è utilizzato per calcolare la distribuzione in evoluzione di fumo, gas e temperatura degli incendi in tutti i compartimenti di un edificio durante un incendio (modello di incendio a due zone)
Il pacchetto CFAST include il programma Smokeview, che visualizza con animazioni tridimensionali colorate i risultati della simulazione CFAST le temperature di uno specifico incendio, varie concentrazioni di gas e crescita e movimento degli strati di fumo attraverso strutture multi-room.
Fire Dynamics Simulator (FDS) è un modello di fluidodinamica computazionale (CFD) del flusso di fluido guidato dal fuoco. Il software risolve numericamente una forma delle equazioni di Navier-Stokes appropriate per il flusso a bassa velocità, guidato termicamente, con un'enfasi sul trasporto di fumo e calore dagli incendi.
Smokeview (SMV) è un programma di visualizzazione che viene utilizzato per visualizzare l'output di simulazioni FDS e CFAST.
FDS + Evac è il modulo di simulazione di evacuazione per Fire Dynamics Simulator (FDS). Il software viene utilizzato per simulare il movimento delle persone in situazioni di evacuazione. Le simulazioni di evacuazione possono essere completamente accoppiate con le simulazioni di fuoco. (Sviluppato e gestito da VTT, Finlandia, e FDS+Evac 2.5.2, sono implementati in FDS da V. 6.6.0).
Allegati:
- Prevenzione Incendi: Approccio ordinario e Approccio ingegneristico FSE [PDF]
- CFAST 7.4.2, Smokeview 6.7.9 (Bundle)
- Smokeview 6.7.9
- FDS 6.7.1 - SMV 6.7.5
- FDS+EVAC Guide VTT
[...]segue in allegato
Certifico Srl - IT | Rev. 00 2019
©Copia autorizzata Abbonati
Matrice Revisioni
Rev. | Data | Oggetto | Autore |
1.0 | 2019 | Aggiornato da DM 18 Ottobre 2019 | Certifico Srl |
0.0 | 2019 | --- | Certifico Srl |
Collegati
Decreto Ministero dell'Interno 18 ottobre 2019
Codice Prevenzione Incendi: Status
Decreto 3 agosto 2015: Pubblicato il Testo Unico di Prevenzione Incendi (RTO)
ebook Codice Prevenzione Incendi (RTO)
Decreto Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151
Decreto 12 aprile 2019
Sicurezza Antincendio: Valutazione del rischio incendio
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Prevenzione Incendi Approccio ordinario e Approccio ingegneristico FSE Rev. 1.0 2019.pdf Certifico S.r.l. Rev. 1.0 2019 |
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Prevenzione Incendi Approccio ordinario e Approccio ingegneristico FSE Rev. 0.0 2019.pdf Certifico S.r.l. Rev. 00 2019 |
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FDS+EVAC Guide VTT.pdf |
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FDS6.7.1-SMV6.7.5_win64.zip |
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SMV6.7.9_win64.zip |
6679 kB | 45 | ||
cfast_7.4.2_SMV_6.7.9_win64.zip |
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