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Vademecum DPI Protettori dell’udito

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Vademecum DPI Protettori dell’udito

ID 14030 | 16.07.2021 / Vademecum completo in allegato

Documento illustrativo sui DPI protettori dell’udito, indicandone, con il supporto di immagini e schemi, la corretta selezione, l'uso e la cura di tali dispositivi, nonché gli strumenti per valutare il livello di esposizione al rumore quando si utilizza un determinato protettore dell'udito.

In allegato inoltre, è fornita una lista di controllo DPI protettori dell'udito in formato .doc compilabile.

Il documento risulta essere così strutturato:

Premessa
1. Normativa
2. Classificazione protettori dell’udito
3. Selezione
3.1.1 Requisito di attenuazione sonora
3.1.2 Rischio iperprotezione
3.1.3 Metodo di selezione acustica
3.2 Suoni informativi
3.3 Calcolo efficienza dispositivi auricolari di protezione
3.4 Comunicazione
3.5 Compatibilità con altri DPI
4. Utilizzo
4.1 Corretto adattamento
4.2 Utilizzo simultaneo dei protettori dell'udito con altri DPI
4.3 Intelligibilità verbale e udibilità del segnale
5. Istruzione e formazione
6. Marcatura e nota informativa
7. Cura e manutenzione
8. Lista di controllo

Il rumore rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la salute dei lavoratori, sia per la diffusione che per la gravità dei danni correlati. Il rumore è un suono percepito come sgradevole e fastidioso. Il suono è un’onda invisibile all’occhio umano creata dalla vibrazione dell’aria.

Il suono si definisce “acuto” quando le onde sono più vicine, si definisce “grave” quando le onde sono più distanti. La maggior vicinanza o distanza delle onde viene definita “frequenza” e si misura in Hertz (Hz). L’intensità del suono si misura con un fonometro e viene espressa in decibel (dB). Poiché la sensibilità dell’udito cambia al variare della frequenza (tonalità), sono applicati filtri di ponderazione specifici. La ponderazione di frequenza più usata è la A, i cui risultati, definiti con dBA, sono molto vicini alla risposta data dall’orecchio umano.

All’interno dei luoghi di lavoro va misurata l’intensità del rumore per determinare i valori di esposizione e di conseguenza determinare se e quali dispositivi di protezione individuali (DPI) dell’udito vanno utilizzati.

L’art. 189 del D.lgs. 81/08 elenca i valori di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco che sono:

- valori limite di esposizione: livello di esposizione giornaliera = 87 dB (frequenza A), pressione acustica di picco = 140 decibel (frequenza C).
- valori superiori di azione: livello esposizione giornaliera = 85 dB (frequenza A), pressione acustica di picco = 137 decibel (frequenza C).
- valori inferiori di azione: livello esposizione giornaliera = 80 dB (frequenza A), pressione acustica di picco = 135 decibel (frequenza C).

Qualora le misure di prevenzione e protezione (come adottare macchinari, attrezzature o metodologie di lavoro che espongano meno al rumore) non consentano di eliminare totalmente i rischi per la salute delle orecchie, l’art. 193 del D.lgs. 81/08 introduce l’uso di appositi DPI che eliminino o riducano al minimo il rischio per l’udito.

Il “danno” (ipoacusia accompagnata spesso da fischi e ronzii) non si manifesta immediatamente ma nel tempo, in modo progressivo e irreversibile. I dispositivi di protezione individuali (DPI) dell’udito, o protettori auricolari devono essere utilizzati come ultima risorsa dopo aver esaurito ogni altra iniziativa di tipo tecnico, organizzativo e procedurale per la riduzione dell’esposizione del lavoratore al rumore. Nei luoghi di lavoro, l’identificazione delle aree di rumore, la valutazione dell’esposizione personale al rumore e la riduzione del rumore, devono richiedere attenzione prioritaria.

Diagramma 1 - Valutazione rischio rumore

Vademecum DPI Protettori udito   Diagramma 1

È grazie alle loro proprietà di attenuazione che questi DPI riducono gli effetti del rumore sull’udito, cioè il “danno uditivo”. Per l’udito, oltre al fattore di rischio rumore, si evidenzia l’esistenza del fattore di rischio “ototossicità”, azione lesiva molto selettiva sull’apparato uditivo, in particolare sul nervo acustico, con alterazione dell’udito e dell’equilibrio.

Le sostanze ototossiche possono interagire quando utilizzate simultaneamente e il danno complessivo può essere maggiore di quello che deriverebbe dalle due singole sostanze (effetto sinergico).

I solventi hanno azione neurotossica (cioè azione tossica sul tessuto nervoso) sul Sistema Nervoso Centrale (SNC) e sul Sistema Nervoso Periferico (SNP). Elenco di sostanze utilizzate segnalate come ototossiche:

- Monossido di carbonio
- Stirene
- Toluene
- Xilene
- Etilbenzene
- Tricloroetilene
- Disolfuro di carbonio
- n-esano- Piombo
- Manganese
- Arsenico
- Mercurio

I protettori dell'udito sono generalmente disponibili in due forme principali: cuffie e inserti auricolari.

Entrambe le forme sono disponibili con caratteristiche e funzioni aggiuntive.

Entrambe presentano vantaggi e svantaggi in termini di attenuazione, comfort, facilità d'uso, mezzi di comunicazione e costo.

Nei programmi di conservazione dell’udito, sono identificate le aree di rumore pericolose ed è valutata l’esposizione personale al rumore. Prima di considerare un adeguato protettore dell'udito, si dovrebbe dare priorità alla riduzione del rumore alla sorgente e/o alla riduzione del tempo di esposizione.

Se si rileva necessario o consigliabile l'utilizzo di un protettore dell'udito, la scelta dei dispositivi ottimali è un compito complesso. L'aspetto più importante è che il protettore fornisca una sufficiente attenuazione.

Spesso è auspicabile mantenere la capacità di sentire messaggi verbali e i segnali di avvertimento. Per ottenere ciò, il protettore dell'udito non dovrebbe fornire iperprotezione.

Attenzione particolare a questo fattore è richiesta a livelli moderati di rumore. I protettori dell'udito sono forniti con dati di attenuazione in vari formati. L'attenuazione è espressa in decibel ed è stata ricavata da prove di laboratorio. È importante notare che questi dati sono stati ottenuti in condizioni controllate di laboratorio utilizzando soggetti di prova addestrati. Nelle condizioni reali di lavoro, l'attenuazione ottenuta dall'utilizzatore può essere minore di quella generata dalle prove di laboratorio.

La prestazione dei protettori dell'udito è soggetta a variabilità naturale in funzione degli utilizzatori. Il corretto adattamento, l'addestramento, l'ispezione regolare e la motivazione dell'utilizzatore sono importanti per ottenere la protezione desiderata.

Per la variabilità naturale, non è possibile calcolare l'esatta attenuazione che un certo protettore dell'udito offre per un individuo. Se è richiesta una previsione più precisa, è possibile eseguire qualche forma di controllo individuale dell'attenuazione. Nel caso di esposizioni a livelli elevati di rumore è consigliabile richiedere la consulenza di esperti. In alcuni casi può essere richiesta protezione doppia, cioè uso di una combinazione di cuffie e inserti auricolari.

Affinchè i protettori dell'udito siano efficaci dovrebbero essere utilizzati in ogni momento in cui l'utilizzatore è in un ambiente di rumore potenzialmente pericoloso.

Quando si selezionano protettori dell'udito, si dovrebbe prestare attenzione a fattori che influenzano il comfort e la preferenza dell'utilizzatore.

Normativa

Con l'entrata in vigore del D.Lgs. 81/2008, le disposizioni inerenti i DPI oltre a quelle generali (....) sono previste al Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, CAPO II - Uso dei dispositivi di protezione individuale (Art. 74÷79 e 87) ed i Criteri per l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) sono rimandati ad apposito decreto secondo quanto previsto dall'Art. 79 comma 2, non ancora emanato, ma nelle cui more di adozione restano ferme le disposizioni di cui al D.M. 2 maggio 2001

D.Lgs. 81/2008

Art. 79 - Criteri per l'individuazione e l'uso 

1. Il contenuto dell'allegato VIII, costituisce elemento di riferimento per l'applicazione di quanto previsto all'articolo 77, commi 1 e 4.
2. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all'articolo 6, tenendo conto della natura, dell'attività e dei fattori specifici di rischio sono indicati:
a) i criteri per l'individuazione e l'uso dei DPI;
b) le circostanze e le situazioni in cui, ferme restando le priorità delle misure di protezione collettiva, si rende necessario l'impiego dei DPI.
2-bis. Fino alla adozione del decreto di cui al comma 2 restano ferme le disposizioni di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale in data 2 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126 del 1 ° giugno 2001. 

Nel D.M. 2 maggio 2001 all'Art. 3, è previsto aggiornamento degli allegati del decreto in relazione al progresso tecnologico.

D.M. 2 maggio 2001
...

Art. 3

1. Con successivi decreti del Ministero del lavoro e della previdenza sociale di concerto con il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentita la Commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro, si provvederà all'indicazione dei criteri per l'individuazione e l'uso di altre tipologie di DPI nonché all'aggiornamento degli allegati del presente decreto in relazione al progresso tecnologico.

La norma EN 458 è riportata nell’elenco presente nel D.M. 2 maggio 2001 "Criteri per l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)", emanato nel 2001 in accordo con quanto previsto dall'articolo 45, comma 2, lettera a) del decreto legislativo n. 626 del 19 settembre 1994. Il decreto stabilisce i criteri per l'individuazione e l'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI), tenendo conto della natura, dell'attività e dei fattori specifici di rischio.

Le norme riportate nel D.M. 2 maggio 2001 costituiscono il riferimento di buona tecnica.

Vademecum DPI Protettori udito   Norma EN 458

Art. 77 - Obblighi del datore di lavoroD.Lgs. 81/2008

DPI Terza categoria: obbligo addestramento

5. In ogni caso l'addestramento è indispensabile:

a) per ogni DPI che, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, appartenga alla terza categoria;
b) per i dispositivi di protezione dell'udito.

Titolo VIII AGENTI FISICI

Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro

Art. 187 - Campo di applicazione

1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l'udito.

Art. 189 - Valori limite di esposizione e valori di azione

1. I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono fissati a:
a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 \muPa);
b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 \muPa);
c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 \muPa).
2. Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attività lavorativa l'esposizione giornaliera al rumore varia significativamente, da una giornata di lavoro all'altra, è possibile sostituire, ai fini dell'applicazione dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, il livello di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanale a condizione che:
a) il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un controllo idoneo, non ecceda il valore limite di esposizione di 87 dB(A);
b) siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a tali attività.
3. Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente.

...
Art. 193 - Uso dei dispositivi di protezione individuali

1. In ottemperanza a quanto disposto dall'articolo 18, comma 1, lettera c), il datore di lavoro, nei casi in cui i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all'articolo 192, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l'udito conformi alle disposizioni contenute nel titolo IIIcapo II, e alle seguenti condizioni:

a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito;
b) nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell'udito;
c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti;
d) verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito.

2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare l'efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, e comunque rispettano le prestazioni richieste dalle normative tecniche.

Regolamento (UE) 2016/425 (DPI)

Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/CEE del Consiglio (GU L 81/51 del 31 Marzo 2016)

Capo III Conformità del DPI
...

Allegato I Categorie di rischio dei DPI

Il presente allegato definisce le categorie di rischio da cui i DPI sono destinati a proteggere gli utilizzatori.

Categoria I

La categoria I comprende esclusivamente i seguenti rischi minimi:

a) lesioni meccaniche superficiali;
b) contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o contatto prolungato con l'acqua;
c) contatto con superfici calde che non superino i 50 °C;
d) lesioni oculari dovute all'esposizione alla luce del sole (diverse dalle lesioni dovute all'osservazione del sole);
e) condizioni atmosferiche di natura non estrema.

Categoria II

La categoria II comprende i rischi diversi da quelli elencati nelle categorie I e III.

Categoria III

La categoria III comprende esclusivamente i rischi che possono causare conseguenze molto gravi quali morte o danni alla salute irreversibili con riguardo a quanto segue:

a) sostanze e miscele pericolose per la salute;
b) atmosfere con carenza di ossigeno;
c) agenti biologici nocivi;
d) radiazioni ionizzanti;
e) ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di almeno 100 °C;
f) ambienti a bassa temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di - 50 °C o inferiore;
g) cadute dall'alto;
h) scosse elettriche e lavoro sotto tensione;
i) annegamento;
j) tagli da seghe a catena portatili;
k) getti ad alta pressione;
l) ferite da proiettile o da coltello;
m) rumore nocivo

ALLEGATO VIII D.Lgs. 81/2008
Indicazioni di carattere generale relative a protezioni particolari

[…]

2. Elenco indicativo e non esauriente delle attrezzature di protezione individuale

Dispositivi di protezione dell’udito

- Palline e tappi per le orecchie.
- Caschi (comprendenti l’apparato auricolare).
- Cuscinetti adattabili ai caschi di protezione per l’industria.
- Cuffie con attacco per ricezione a bassa frequenza.
- Dispositivi di protezione contro il rumore con apparecchiature di intercomunicazione.

3. Elenco indicativo e non esauriente delle attività e dei settori di attività per i quali può rendersi necessario mettere a disposizione attrezzature di protezione individuale

Otoprotettori

- Lavori nelle vicinanze di presse per metalli.
- Lavori che implicano l’uso di utensili pneumatici.
- Attività del personale a terra negli aeroporti.
- Battitura di pali e costipazione del terreno.
- Lavori nel legname e nei tessili.

4. Indicazioni non esaurienti per la valutazione dei dispositivi di protezione individuale

Vademecum DPI Protettori udito   Allegato VIII Dlgs 81 2008

[...omissis]

 Norme tecniche

- EN 352-1, Protezioni per l'udito - Requisiti generali - Parte 1: Cuffie
- EN 352-2, Protezioni per l'udito - Requisiti generali - Parte 2: Inserti
- EN 352-3, Protezioni per l'udito - Requisiti generali - Parte 3: Cuffie montate su dispositivi di protezione della testa e/o del viso
- EN 352-4, Protezioni per l'udito - Requisiti di sicurezza - Parte 4: Cuffie con risposta in funzione del livello sonoro
- EN 352-5, Protezioni per l'udito - Requisiti di sicurezza - Parte 5: Cuffie con controllo attivo della riduzione del rumore
- EN 352-6, Protezioni per l'udito - Requisiti di sicurezza - Parte 6: Cuffie con comunicazione audio legata alla sicurezza
- EN 352-7, Protezioni per l'udito - Requisiti di sicurezza - Parte 7: Inserti con attenuazione in funzione del livello sonoro
- EN 352-8, Protezioni per l'udito - Requisiti di sicurezza - Parte 8: Cuffie con possibilità di ascolto audio non legato al lavoro
- EN 352-9, Protezioni per l'udito - Requisiti di sicurezza - Parte 9: Inserti con comunicazione audio legata alla sicurezza
- EN 352-10, Protezioni per l'udito - Requisiti di sicurezza - Parte 10: Inserti con possibilità di ascolto audio non legato al lavoro

Metodi di prova

- EN 13819-1, Protezioni per l'udito - Prove - Parte 1: Metodi di prova fisica (2021)
- EN 13819-2, Protezioni per l'udito - Prove - Parte 2: Metodi di prova acustica (2021)
- EN 13819-3, Protezioni per l'udito - Prove - Parte 3: Metodi di prova acustica supplementari (2020)

Classificazione protettori dell’udito

Vademecum DPI Protettori udito   Immagine 1

Immagine 1 – Classificazione protettori dell’udito

Cuffie

Le cuffie sono costituite da conchiglie che coprono le orecchie e creano un contatto ermetico con la testa per mezzo di cuscinetti morbidi, solitamente riempiti con liquido e/o espanso.

Le conchiglie sono solitamente rivestite con materiale fonoassorbente.

Esse sono collegate da una fascia di tensione (archetto di sostegno), solitamente di metallo e/o plastica.

Quando la cuffia è indossata dietro alla testa o sotto il mento, spesso è montata una cinghia di sostegno flessibile su ciascuna conchiglia o sull'archetto di sostegno in prossimità delle conchiglie, per sostenere la cuffia. Alcune cuffie hanno una conchiglia destinata solo all'orecchio sinistro e un'altra conchiglia destinata solo all'orecchio destro.

Le cuffie possono essere disponibili in una gamma di taglie "media", "piccola" e "grande".

Le cuffie di “taglia media” si adattano alla maggior parte degli utilizzatori. Le cuffie di “taglia piccola” o di “taglia grande” sono progettate per adattarsi agli utilizzatori per i quali non sono adatte le cuffie di “taglia media".

Le cuffie sono disponibili con archetti di sostegno che passano sopra alla testa, dietro alla nuca, sotto il mento e universali. Le cuffie con archetto di sostegno dietro alla nuca e sotto il mento consentono di indossare contemporaneamente un elmetto di sicurezza.

Gli archetti universali possono essere indossati sulla testa, dietro alla nuca o sotto il mento. Gli archetti universali, gli archetti di sostegno dietro alla nuca e sotto il mento possono essere integrati da cinghie di sostegno che assicurino un adattamento affidabile alla cuffia. I requisiti per le cuffie sono specificati nella EN 352-1.

Cuffie montate su elmetto

Le cuffie montate su elmetto consistono in conchiglie singole collegate a bracci che sono fissati ad un elmetto industriale di sicurezza o ad altra attrezzatura che possa servire come fissaggio del protettore dell'udito. I bracci sono regolabili in modo che le conchiglie possano essere posizionate sulle orecchie.

I requisiti per le cuffie montate su elmetto sono specificati nella EN 352-3.

Inserti auricolari

Gli inserti auricolari sono progettati per essere inseriti nel condotto uditivo oppure per coprire l’entrata del condotto uditivo. Talvolta sono provvisti di un cordino o di un archetto di interconnessione o di presa. Gli inserti auricolari possono essere monouso (destinati ad essere utilizzati una sola volta) oppure riutilizzabili (destinati ad essere utilizzati più volte). I requisiti per gli inserti auricolari sono specificati nella EN 352-2.

Inserti auricolari preformati

Gli inserti auricolari preformati possono essere facilmente inseriti nel condotto uditivo senza essere precedentemente modellati. Gli inserti auricolari preformati sono disponibili in una varietà di materiali. Possono essere disponibili in più taglie.

Inserti auricolari modellabili dall'utilizzatore

Gli inserti auricolari modellabili dall’utilizzatore sono fabbricati di materiali comprimibili che l’utilizzatore modella prima di inserirli nel condotto uditivo. Dopo l’inserimento, questi inserti auricolari sono progettati per espandersi e formare una chiusura ermetica nel condotto uditivo.

Inserti auricolari con archetto

Sono inserti auricolari preformati collegati ad un archetto che li preme nel condotto uditivo o contro l’entrata del condotto uditivo. Alcuni sono destinati ad essere utilizzati in più di una posizione, per esempio con l'archetto sotto il mento.

Inserti auricolari modellati personalizzati

Gli inserti auricolari modellati personalizzati sono modellati singolarmente per adattarsi alla forma dei condotti uditivi dell’utilizzatore. Possono essere forniti con vari filtri per offrire una gamma di attenuazione.

[...]

Selezione secondo l'attenuazione sonora

I protettori dell'udito dovrebbero essere scelti secondo l'attenuazione sonora da essi fornita.

Nota È generalmente riconosciuto che il rischio di danni all’udito associati all'esposizione al rumore occupazionale è basso dove il livello di esposizione al rumore giornaliero (LEX,8h) è minore di 80 dB, e insignificante dove LEX,8h è minore di 75 dB.

Vademecum DPI Protettori udito   Selezione attenuazione sonora

Regolamenti nazionali o altre linee guida possono prevedere criteri di selezione per i protettori dell’udito individuali e porre limiti all'esposizione al suono. Tali criteri e limiti pertinenti dovrebbero essere presi in considerazione nel decidere quale livello di attenuazione sonora è richiesto.

In generale, è considerato idoneo un protettore dell'udito che fornisce un livello sonoro effettivo all'orecchio (L'p,A,eq) compreso tra 70 dB e 80 dB.

Requisito di attenuazione sonora

È auspicabile che un protettore auricolare riduca il livello del rumore all’orecchio del portatore al di sotto del livello di azione, i cui valori sono esplicitati nelle “Informazioni” destinate al Portatore. Tali valori sono ottenuti in condizioni “ideali”, e pertanto vanno corretti. Si ricorda, infatti, le prestazioni ottenute dai protettori auricolari in “condizioni reali” possono essere minori di quelle ottenute nel laboratorio di prova a causa di un adattamento non corretto o perché il soggetto ha i capelli lunghi oppure perché indossa occhiali o altri indumenti di protezione. Questa riduzione dell’attenuazione in “condizioni reali” varia da prodotto a prodotto e può essere ridotta al minimo con un adattamento corretto.

Si deve tener conto anche della necessità di evitare l’isolamento del portatore che aumenta la difficoltà nella percezione dei suoni (effetto di iperprotezione), causando quindi difficoltà di comunicazione. Questo porterebbe ad una diminuzione del tempo d’uso del dispositivo.

I procedimenti raccomandati per valutare il livello di rumore effettivo ponderato a livello dell’orecchio quando si indossano protettori auricolari in un ambiente con un dato rumore, sono “Metodi di valutazione dell’attenuazione sonora di un protettore auricolare relativa a un livello di pressione acustica continua equivalente ponderata A” e “Metodi di valutazione dell’attenuazione sonora di un protettore auricolare rispetto al livello di pressione acustica di picco” -Metodo pratico per il calcolo di L’peak. Si può, quindi calcolare l’esposizione quotidiana equivalente, tenendo conto dell’associazione di ambiente rumoroso e tempo di esposizione durante la giornata.

Vademecum DPI Protettori udito   Diagramma 2

Diagramma 2 – Selezione del protettore auricolare

Rischio iperprotezione

Definizione
iperprotezione: Selezione e uso di un protettore dell'udito con un'attenuazione troppo elevata che può provocare un senso di isolamento e difficoltà nella percezione dei suoni.

Se il protettore dell'udito selezionato fornisce un'eccessiva attenuazione, gli utilizzatori sono soggetti al rischio di non riconoscere i segnali di avvertimento e di non comprendere le comunicazioni essenziali.

Gli utilizzatori possono anche sentirsi isolati dall'ambiente di lavoro. La percezione dell'isolamento aumenta man mano che diminuisce il livello sonoro effettivo all'orecchio.

I lavoratori possono essere esposti a diversi ambienti di rumore durante la giornata lavorativa. Può essere possibile selezionare un singolo protettore dell'udito adeguato a tutte le situazioni prevedibili oppure può essere necessario selezionare più di un tipo di protettore dell'udito.

Esempio 1:

La sola esposizione significativa al rumore di un lavoratore è un Lp,A,eq di 98 dB, per un totale di 30 min al giorno. Il suo LEX,8h è 86 dB. Il datore di lavoro desidera ridurre al minimo il rischio per l'udito del lavoratore e pertanto ambisce a fornire un protettore dell'udito che fornisca un livello di pressione sonora effettiva all'orecchio minore di 80 dB, idealmente tra 75 dB e 70 dB.

Il datore di lavoro seleziona un protettore che fornisca un'attenuazione sonora di 26 dB.

Vademecum DPI Protettori udito   Immagine 2

Immagine 2 – Scelta DPI udito

L'attenuazione consentita da un protettore dell'udito utilizzato in condizioni di lavoro normali può differire da quella indicata sull’imballaggio del dispositivo o nelle informazioni per l'utilizzatore.

Ciò può essere dovuto a fattori che includono la selezione e l'uso non corretti, l'uso improprio e una scarsa manutenzione. Per le osservazioni sul miglioramento delle prestazioni sul campo.

Queste differenze possono essere superate mediante informazioni appropriate, istruzioni e formazione nell'utilizzo del prodotto. Sono disponibili strumenti per eseguire prove individuali al fine di verificare il corretto adattamento.

Alcuni Paesi hanno pubblicato guide specifiche sulla correzione dei dati pubblicati nel tentativo di risolvere il problema dell'attenuazione nella pratica. Per ulteriori informazioni fare riferimento alla guida nazionale.

Metodo di selezione acustica

Metodi per valutare l'attenuazione sonora di un protettore dell'udito passivo per l'esposizione al rumore continuo

Quando si seleziona un adeguato protettore dell'udito, si dovrebbe tener conto delle caratteristiche del rumore e dei dati di attenuazione dei protettori dell'udito potenzialmente idonei.

L'attenuazione della maggior parte dei protettori dell'udito varia con la frequenza.

Per determinare se un protettore dell'udito è idoneo (dal punto di vista acustico) è necessario stimare il livello di pressione sonora effettivo all'orecchio quando è utilizzato il protettore dell'udito.

Esistono quattro metodi per valutare il livello di pressione sonora effettivo all'orecchio. Essi sono:

- Metodo per banda d’ottava;
- Metodo HML;
- Metodo di controllo HML;
- Metodo SNR.

 ....

Suoni informativi

In molti luoghi di lavoro è importante che i suoni siano sentiti chiaramente e distintamente.

Tali suoni possono essere comunicazioni verbali, segnali di avvertimento, suono di macchine o musica. Si noti che l'uso della protezione doppia dell'udito può compromettere il riconoscimento del suono informativo più della protezione singola dell'udito.

Segnali di avvertimento

Quando il riconoscimento di suoni come segnali di avvertimento è critico, sono preferibili i protettori dell’udito passivi con risposta a frequenza piatta. In caso di rumore non continuo, dovrebbero essere presi in considerazione i protettori dell'udito con attenuazione in funzione del livello sonoro. L'uso di protettori dell'udito dotati di audio di intrattenimento può non essere idoneo se ci sono rischi associati alla mancata udibilità dei suoni che necessitano di essere sentiti al fine di ridurre i rischi di incidenti, per esempio originati da veicoli in movimento.

A seconda del contenuto di frequenza del segnale di avvertimento devono essere considerati i protettori dell'udito con un'adeguata risposta in frequenza. In ogni caso, i segnali di avvertimento necessitano di essere chiaramente riconoscibili. In caso di dubbio, si dovrebbe effettuare un controllo di ascolto secondo la EN ISO 7731.

Localizzazione delle sorgenti di rumore

Talvolta è necessaria l’identificazione della direzione di una sorgente di rumore. Questa può essere compromessa quando si utilizzano protettori dell'udito. Gli inserti auricolari possono essere preferiti.

Comunicazione verbale

Generalmente l'intelligibilità del discorso tramite i protettori dell'udito passivi è migliorata con risposta a frequenza piatta. L'intelligibilità del discorso può anche essere migliorata con protettori dell'udito con attenuazione in funzione del livello (per esempio per rumore intermittente) o protettori dell'udito con impianti di comunicazione.

Suono di macchinari

I suoni di macchinari possono contenere informazioni relative al lavoro. A seconda del contenuto di frequenza del suono del macchinario, possono essere considerati protettori dell'udito con un'adeguata risposta di frequenza o i protettori dell'udito con attenuazione in funzione del livello sonoro.

Musica dal vivo

Per gli esecutori e ascoltatori di musica, è desiderabile un'attenuazione più piatta possibile (con valori H, M e L quasi uguali). Ciò permette la distorsione minima del suono originale. L'attenuazione dovrebbe anche essere attentamente selezionata. Si dovrebbe evitare una iper-protezione per incoraggiare l'uso ininterrotto dei protettori dell'udito.

Fattori ambientali (non acustici)

Oltre ai fattori acustici che influenzano la selezione, si dovrebbero prendere in considerazione anche altri fattori ambientali. Il prospetto 2 fornisce una guida generale per la scelta del protettore dell'udito appropriato quando si considerano i fattori ambientali. La valutazione dei rischi e le influenze dell'ambiente di lavoro possono annullare gli effetti dei fattori ambientali sulla selezione dei protettori dell'udito descritta in questo punto.

Temperatura (temperature alte e basse e/o umidità)

Il lavoro fisico, specialmente a temperature ambiente e/o umidità elevate, può causare sudorazione sotto i cuscinetti delle cuffie. In queste condizioni sono preferibili gli inserti auricolari. Se si utilizzano cuffie, si possono utilizzare delle sottili coperture igieniche in materiale assorbente per i cuscinetti. Tuttavia, si dovrebbe notare che tali coperture possono ridurre l’attenuazione del protettore dell’udito Dovrebbero essere preferiti i prodotti che dispongono di dati di attenuazione pubblicati per una combinazione di cuffie e copertura igienica. Temperature estreme basse possono influenzare l'attenuazione dei protettori dell'udito perché la flessibilità dei materiali può essere ridotta.

Contaminazione e condizioni di lavoro non pulite

In condizioni di lavoro non pulite, si dovrebbe prestare attenzione per assicurare che il protettore dell’udito selezionato possa essere utilizzato senza rischio di infezione per l'utilizzatore. Contaminanti come sporcizia, polvere, germi o limatura di metallo possono provocare irritazioni o infezioni cutanee, per esempio polvere sulla superficie del cuscinetto della cuffia o sporcizia su un inserto auricolare che è quindi introdotto nel canale uditivo. Prima di indossare il protettore dell'udito, l'utilizzatore dovrebbe assicurarsi che l'ambiente e le mani siano pulite.

Tutti gli inserti auricolari dovrebbero essere indossati prima di entrare in un ambiente polveroso.

Parti in movimento di macchine

Se si lavora in un ambiente in cui le macchine hanno parti in movimento, gli inserti auricolari con cordino dove il cordino potrebbe essere intrappolato dalla macchina, possono non essere adatti.

Incompatibilità individuale dell'utilizzatore

Se un utilizzatore ha canali uditivi piccoli o tessuti del canale uditivo sensibili, l'uso di inserti auricolari può non essere appropriato. In questi casi le cuffie possono essere più appropriate.

Tipo di lavoro da svolgere

Le cuffie con ingresso audio di intrattenimento possono essere adatte a utilizzatori con compiti monotoni o ripetitivi o quando la valutazione del rischio lo consente. Quando si seleziona tale dispositivo, si dovrebbe tenere in considerazione la sorgente di rumore aggiuntiva rappresentata dall'ingresso audio. I segnali di avvertimento necessitano di essere chiaramente riconoscibili. In caso di dubbio, effettuare un controllo di ascolto in conformità alla EN ISO 7731.

Prospetto 2 Guida generale per la selezione dei protettori dell'udito in relazione a fattori ambientali

Vademecum DPI Protettori udito   Prospetto 2

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Lista di controllo

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