Lavoratori e vaccinazione anti Covid-19
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Lavoratori e vaccinazione anti Covid-19 | Note
ID 12545 | 06.01.2021 / Nota completa allegata / News in divenire
La situazione pandemica da COVID-19 è presente nel mondo, da ormai oltre un anno. La vaccinazione anti-COVID-19 sarà la soluzione alla pandemia (salvo individuazione di farmaci e loro autorizzazione), sicuramente non in tempi brevi.
Le presenti note analizzano in prospettiva la vaccinazione anti-COVID-19 in ambito di lavoro quale definitiva misura di prevenzione salute al rischio COVID-19, che come accertato e normato, è un rischio per la salute dei lavoratori ed in particolare per i lavoratori fragili, nella evidenza normativa che l'infezione stessa, è equiparata INAIL, ad "Infortunio sul lavoro".
La vaccinazione anti-COVID-19 potrà essere considerata una misura di prevenzione salute/sicurezza per i lavoratori in obbligo in capo al Datore di Lavoro (Medico Competente / RSPP / RLS), in ambito lavoro, qualora la stessa non sia stata effettuata dai lavoratori stessi in ambito di comunità.
Al momento in ambito di comunità non è prevista una vaccinazione anti-Covid-19 obbligatoria e non esiste norma diretta/correlata al riguardo. Potrebbe diventarla in ambito Luogo di lavoro, inserita nei Protocolli di sicurezza e/o Accordi sindacali e VdR.
Le misure anti-COVID-19 al momento in vigore ed inserite nei Protocolli sicurezza lavoro (si veda Protocollo 24.04.2020), potrebbero essere compensate in toto dalla vaccinazione dei lavoratori che sia avvenuta in ambito di comunità o in ambito di lavoro.
E' estremamente probabile che la questione vaccinazione in ambito di lavoro (non medico) e che non sia stata effettuata in ambito di comunità, sarà frutto di molte discussioni, mancando ad oggi una norma lavoro ad hoc e nei concetti di "Valutazione del Rischio - Misure di prevenzione/protezione" cuore del contesto del D.Lgs. 81/2008.
Il Piano di vaccinazione anti-COVID-19 in ambiente di lavoro è a tutti gli effetti inseribile ad oggi, in previsione della disponibilità del vaccino, nel "Programma di miglioramento" così definito ai sensi del D.Lgs. 81/2008 Art. 28 c. 2 lett. c:
"Il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione...e contenere...c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;"
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Si ricorda che l’infezione da COVID-19 è equiparata un “infortunio sul lavoro” con le tutele INAL del caso (Art. 42 c. 2 del D.L. 17 marzo 2020 n. 18 convertito in Legge 24 aprile 2020 n. 27). (1)
Se la vaccinazione sarà ritenuta una misura di prevenzione e protezione dagli attori del D.Lgs. 81/2008 (la decisione, è possibile, in particolare, che sia rimandata alla figura del Medico competente), allora il Datore di Lavoro potrà richiedere evidenza dell’avvenuta vaccinazione del lavoratore in ambito di comunità o avrà l'obbligo di adottare tale misura in ambito lavorativo a tutela dell’incolumità del7i lavoratore/i esposti a rischio biologico COVID-19.
Si evidenzia la presente questione, restando del parere che tale misura dovrà essere un obbligo per DL/Lavoratori qualora la vaccinazione anti-COVID-19 non sia già stata effettuata in ambito di comunità (vedi Fig. 1).
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Scenario 1
(*) Non obbligatoria
(**) da Protocolli / Accordi / VdR 81 / Art. 2087 C.C.
(***) La Vaccinazione anti-COVID-19 compensa le misure di prevenzione attuate che potranno essere rimosse (Piano di miglioramento).
Fig. 1 - Scenario 1 Vaccinazione anti COVID-19 comunità / lavoro
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Collegati
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Certifico | Sezione Covid-19
