Linee guida valutazione del rischio chimico
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Valutazione Rischio chimico
Linee guida per la valutazione del rischio da esposizione ad Agenti Chimici Pericolosi e ad Agenti Cancerogeni e Mutageni
Il progetto “Linea Guida per la Valutazione del rischio da esposizione ad Agenti Chimici Pericolosi e ad Agenti Cancerogeni e Mutageni” rappresenta uno dei punti più alti dell’impegno del Centro Interagenziale “Igiene e Sicurezza del Lavoro” in materia di tutela della salute e della sicurezza degli operatori delle Agenzie di Protezione Ambientale.
Il Centro Interagenziale rappresenta la concreta attuazione di un percorso comune volontariamente intrapreso dalle Agenzie Ambientali, per adempiere nel miglior modo possibile ai compiti istituzionali di tutela dei lavoratori, e si connota come strumento originale di attuazione delle strategie del Progetto Salute e Sicurezza nel Sistema delle Agenzie Ambientali secondo un profilo di eccellenze tecniche e procedurali organizzate in un modello interdisciplinare innovativo a rete, che non ha analogie nella P.A.
La presente Linea guida riguarda la “Revisione delle linee guida 2006 sul rischio chimico, cancerogeno e mutageno nei laboratori nelle AA” e si inserisce nella già particolarmente nutrita produzione editoriale del Centro Interagenziale “Igiene e Sicurezza del Lavoro” che, nel dicembre 2004, il Consiglio Federale di Aosta ha riconosciuto quale polo di servizi specialistici a favore del Sistema Agenziale, in cui APAT prima, ISPRA ora, svolge la funzione di soggetto coordinatore di un tavolo tecnico costituito da tutto il Sistema Agenziale, rappresentato dai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione di ogni Agenzia Regionale.
La conoscenza della pericolosità della sostanze in uso come stardards o reagenti, e nelle matrici oggetto di analisi e la loro quantificazione rappresenta l’elemento fondamentale per garantire la massima tutela della salute degli operatori che operano nelle strutture delle Agenzie di Protezione Ambientale.
Eseguire la valutazione del rischio chimico nelle attività delle Agenzie di Protezione ambientale, in ottemperanza delle disposizioni contenute nel D.Lgs. 81/08 e s.m.i., è da sempre un argomento tecnico complesso considerate le diverse e specifiche tipologie di attività che si eseguono (attività sia di laboratorio che di controllo) nonché l’elevato numero di sostanze e delle più svariate tipologie di pericolosità (tossici, cancerogeni, infiammabili, irritanti, sensibilizzanti, ecc.) presenti nei cicli lavorativi utilizzati in piccole e talvolta modeste quantità.
Il personale dei Servizi di Prevenzione e Protezione delle Agenzie dopo aver analizzato e valutato le diverse modalità operative che, la comunità scientifica ha elaborato e messo a punto nella materia in oggetto, non avendo trovato la/le modalità/e in grado di consentire una accurata e corretta valutazione del rischio chimico nelle proprie attività ha elaborato un proprio modello tecnico e le relative modalità operative per adempiere agli obblighi normativi.
Il modello/sistema definito che, deve essere inteso come un metodo specifico e congruo per il sistema Agenziale e comunque per tutte quelle attività similari (laboratori diagnostici, clinici, ecc.) consente di classificare l’esposizione dei lavoratori che usano o manipolano gli agenti chimici pericolosi in rischio irrilevante per la salute o non irrilevante per la salute ai sensi del Titolo IX, Capo I, D.Lgs. 81/08, per quanto riguarda il rischio chimico per la salute dei lavoratori.
Lo strumento predisposto deve essere considerato come una modalità di analisi che attraverso l’utilizzo di semplici strumenti informatici permette di effettuare la valutazione del rischio chimico a partire dall’identificazione delle diverse sostanze, dalle loro caratteristiche di pericolosità, dalle quantità e del tempo in uso nonché dalle modalità d’uso.
Si tratta, quindi, di un prodotto particolarmente atteso per il quale è stato necessario superare anche situazioni di significativa criticità ma ciò ha contribuito a renderlo, a nostro parere, maggiormente efficace ed aderente alla realtà che si propone di affrontare.
Essa non pretende di fornire soluzioni preconfezionate che non potrebbero soddisfare ogni possibile esigenza ed adattarsi ad ogni contesto, né di costituire una innovazione metodologica, ma persegue l’obiettivo, forse meno ambizioso ma senza dubbio più concreto, di costituire un insieme di buone pratiche e tecniche per affrontare casi concreti che potrebbero effettivamente prospettarsi nell’ambito della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori operanti nelle Agenzie Ambientali.
È cura dell’utilizzatore l’onere di valutare le diverse possibilità, le indicazioni o i suggerimenti più convenienti e concretamente applicabili offerti dalla Linea Guida, in relazione al proprio contesto operativo e sulla base dei propri fabbisogni.
ISPRA 2011
Centro Interagenziale “Igiene e Sicurezza del Lavoro”