Oleare la sicurezza - I rischi per i lavoratori nella coltivazione dell’olivo
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Oleare la sicurezza - I rischi per i lavoratori nella coltivazione dell’olivo e la produzione delle olive
INAIL 04 Luglio 2018
Gli oliveti sono per la maggior parte ubicati su terreni con caratteristiche orografiche difficili che non sempre permettono la meccanizzazione delle pratiche colturali e, pertanto, richiedono un significativo impiego di manodopera. Anche nelle aziende a gestione familiare l’attività formativa viene data per scontata ed è facile che le cattive prassi si siano consolidate nel tempo, provocando decine di infortuni sul lavoro.
Il settore dell’agricoltura, insieme a quello dell’edilizia, è considerato tra i più rischiosi per frequenza e gravità di infortuni. L’Istituto da diversi anni destina cospicue risorse allo sviluppo di specifiche azioni di prevenzione in questi settori nei quali, tra l’altro, è significativa la presenza di lavoratori stranieri.
Nell’ambito dell’avviso pubblico regionale 2016 per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse per la realizzazione di progetti finalizzati allo sviluppo dell’azione prevenzionale in Regione, la Direzione regionale Inail Campania ha condiviso e cofinanziato il progetto “Oleare la sicurezza, la sicurezza dei lavoratori del settore olivicolo” proposto da IRFoM.
La Regione Campania, infatti, è tra le cinque regioni italiane a maggior produzione di olio di oliva e negli ultimi anni si è affermata sul mercato con prodotti di alta qualità. Gli oliveti sono per la maggior parte ubicati su terreni con caratteristiche orografiche difficili, che non sempre permettono la meccanizzazione delle pratiche colturali e, pertanto, richiedono un significativo impiego di manodopera. La concorrenza sul mercato di prodotti ottenuti da coltivazioni intensive con minori costi di produzione, possono indurre gli imprenditori a risparmiare sui costi della manodopera utilizzando personale non sufficientemente formato. Anche nelle aziende a gestione familiare l’attività formativa viene data per scontata ed è facile
che le cattive prassi si siano consolidate nel tempo.
Il progetto ha previsto attività realizzate sul campo mediante visite aziendali e Focus Group durante le principali fasi di lavorazione del terreno, cura delle piante e raccolta.
Nel corso degli incontri, gli imprenditori ed i lavoratori hanno partecipato attivamente alla individuazione dei rischi contribuendo alla individuazione delle azioni di prevenzione e recependo le migliori prassi già sviluppate in altre realtà.
Il manuale si propone di suggerire, con semplici schemi, le principali criticità emerse dall’analisi sul campo delle fasi lavorative suggerendo le misure di prevenzione e di protezione opportune, per contribuire alla riduzione degli infortuni in un settore che da sempre rappresenta un’occasione di sviluppo economico per il territorio.
Fonte: INAIL