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Benessere di medici e infermieri, performance e conseguenze sulla sicurezza dei pazienti
Il lavoro illustra i risultati di un progetto che ha coinvolto oltre seicento operatori di sei Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie della Toscana.
Tale progetto ha indagato sulle cause che fanno sì che i fattori legati ai volumi di attività e all’organizzazione del lavoro possono avere ricadute sul benessere degli operatori, sull’incidenza delle tecnopatie (al di là di infortuni al sistema muscolo-scheletrico), sulla frequenza di eventi avversi, sulla qualità dell’assistenza e sull’efficienza anche economica del Sistema sanitario in generale.
Il Centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente della Regione Toscana ha sempre promosso, sin dalla sua istituzione nell’anno 2003 tramite delibera di Giunta regionale, la cultura della sicurezza e dell’imparare dagli errori come condizioni imprescindibili per un sistema sanitario più affidabile e sicuro. Il Centro opera secondo una vision partecipata della sicurezza e per questa ragione condivide e sperimenta sul campo le pratiche per la sicurezza, le adatta alla realtà operativa e ne evidenzia efficacia e criticità. Tale approccio sta alla base della rete di Clinical Risk Manager e di Facilitatori per il Rischio Clinico che negli anni è stata costituita nelle aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie. Questo mirato contatto con le singole realtà lavorative ha permesso al Centro di raccogliere direttamente dagli operatori la percezione che i carichi di lavoro fossero diventati ben diversi da quelli di pochi anni fa, che il tempo effettivamente dedicato al paziente si stia riducendo sempre di più e che questi cambiamenti stavano pesantemente impattando sul benessere dei lavoratori in Sanità.
Lo studio della letteratura scientifica dedicata a questi temi ha confermato quanto i problemi di staffing in sanità (carenza di operatori, aumento del turn-over del personale infermieristico e incremento dell’età media), insieme al peso e alla frequenza delle interruzioni del flusso lavorativo (Weigl et al, 2012), nonché pratiche amministrative costrittive (uso sempre più assiduo di protocolli e procedure che regolano l’attività clinica, la crescente informatizzazione dei sistemi sanitari, la necessità di formalizzare a fini legali numerosi atti) siano alcuni dei fattori che impattano maggiormente, talvolta in modo molto grave, sull’organizzazione del lavoro, sulla sicurezza delle cure e sul benessere degli operatori sanitari, compromettendone la performance e aumentando le probabilità di eventi avversi a danno dei pazienti.
Con questi presupposti, il Centro Grc ha incontrato l’interesse di Inail Toscana per la realizzazione di uno studio che andasse proprio ad indagare anche nelle realtà italiane il rapporto staffing-qualità-sicurezza delle cure e quantificare la connessione esistente tra benessere degli operatori da un lato, ed efficienza, sicurezza e affidabilità delle cure dall’altro.
Fonte: INAIL 2017
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