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Piano pandemico 2025-2029

Piano pandemico 2025-2029

Piano pandemico 2025-2029 / Bozza 18 agosto 2025

ID 24651 | 27.09.2025 / In Conferenza SR

Accordo, ai sensi dell' articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997. n.281 tra il Governo. le regioni e le Province auto nome di Tronto e di Bolzano, sul "Piano strategico operativo di preparazione risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2025-2029".
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A. Introduzione

A.1.  Pandemie da agenti patogeni a trasmissione respiratoria

Il tratto respiratorio dell’uomo può essere colpito da diversi agenti patogeni provocando un ampio spettro di manifestazioni cliniche, tra cui malattie potenzialmente letali. Tra i molteplici modi in cui un microrganismo può essere trasmesso tra gli esseri umani (ad esempio oro-fecale, aerea, parenterale), la via respiratoria pone le maggiori preoccupazioni in termini di rischio pandemico (1).

Ci sono diversi elementi che, d’accordo con il John Hopkins center for health security (2), caratterizzano i patogeni con potenziale pandemico ed elevato rischio biologico globale. Questi includono un’efficiente trasmissibilità interumana, un significativo tasso di mortalità, l’assenza o la ridotta disponibilità di contromisure mediche (CMM) efficaci, una popolazione immunologicamente suscettibile, fattori che facilitano l’evasione della risposta immunitaria, e la modalità di trasmissione respiratoria. Il motivo principale per cui la trasmissione respiratoria presenta il maggior rischio di pandemia è che le misure di sanità pubblica standard potrebbero non interrompere facilmente la trasmissione. Infatti, la trasmissione respiratoria può verificarsi con la tosse (nella trasmissione per droplets) o semplicemente respirando (nella trasmissione per aerosol), rendendo il contenimento della diffusione molto impegnativo.

Inoltre, l’eventuale capacità di trasmettere durante i periodi di incubazione e/o il verificarsi di malattie lievi può ulteriormente aumentare la diffusione. Infatti, nelle eventualità menzionate, la quantità di individui potenzialmente esposti aumenta in relazione alla mancanza di consapevolezza del rischio dell’infezione che ne deriva e alla prosecuzione delle attività della vita quotidiana. La capacità o meno di un patogeno di causare infezioni asintomatiche o solo lievemente sintomatiche è stata identificata come
fattore decisivo nella possibilità di controllo dei focolai (1).

Le pandemie da patogeni a trasmissione respiratoria per la grande variabilità, tanto nella trasmissibilità dell’infezione che nella severità dei quadri clinici e per la possibile mancanza di informazioni preliminari sulle caratteristiche del patogeno, richiedono un approccio programmatorio, allo stesso tempo sistematico e flessibile. A livello internazionale, a seguito della recente pandemia, è stato rivisto l’approccio alla preparazione e risposta alle pandemie che prevede il passaggio da una programmazione
orientata a singoli patogeni ad una per via principale di trasmissione (3).

Il “Piano strategico operativo per una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028” (Piano) adotta l’approccio proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (3) prevedendo interventi generali modulabili in relazione alle caratteristiche delle diverse potenziali situazioni emergenziali.

A.2.  Indicazioni internazionali sulla preparazione
In ogni pandemia una delle principali sfide riguarda l’importanza di sviluppare una capacità di adattamento rapido dei sistemi a situazioni in rapida evoluzione in un quadro caratterizzato dalla altrettanto veloce evoluzione delle evidenze disponibili. Tali considerazioni hanno spinto l’OMS (3) e molti Paesi a considerare come ottimizzare gli sforzi di preparazione per far fronte ad una futura eventuale pandemia considerando l’incertezza e il progressivo evolvere delle conoscenze disponibili come un elemento costitutivo della programmazione.

La normativa internazionale rappresenta un quadro essenziale per potenziare una risposta a minacce condivise, mettendo l’equità e la solidarietà globale al centro della pianificazione e della risposta alla preparazione per emergenze sanitarie (4). Nel 2022, a livello europeo sono state introdotte importanti innovazioni nel coordinamento della risposta alle emergenze di salute pubblica e nelle funzioni dei principali organismi deputati alla preparazione e risposta alle emergenze tramite:

-  il Regolamento (UE) 2022/2371 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 novembre 2022 relativo alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero (5);
- l’istituzione dell’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione Europea (6);
- la revisione e l’estensione dei mandati dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) (7) e dell’European Medicines Authority (EMA) (8).

In particolare, il Regolamento (UE) 2022/2371 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 novembre 2022 relativo alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero (5) stabilisce le norme riguardanti il Comitato per la Sicurezza Sanitaria (CSS) e fornisce importanti indicazioni per la pianificazione della prevenzione, della preparazione e della risposta, tra cui la realizzazione di piani di preparazione a livello nazionale e dell’Unione; la valutazione costante della preparazione a livello nazionale; l’adozione di acquisti congiunti a livello Europeo per garantire l’approvvigionamento di contromisure mediche.

Affronta, inoltre, i temi della ricerca e dell’innovazione, della sorveglianza epidemiologica e del monitoraggio, del sistema di allarme rapido e risposta (EWRS) e della valutazione dei rischi. Il regolamento introduce, inoltre, la possibilità di riconoscere un’emergenza di sanità pubblica a livello dell’Unione Europea (UE).

Questo piano recepisce le raccomandazioni emanate nel 2023 dall’OMS nel documento “Preparedness and Resilience for Emerging Threats Module 1: Planning for respiratory pathogen pandemics ” (PRET) (3) che propone un approccio multi-patogeno per via principale di trasmissione.

In merito alla sorveglianza integrata, primo step di raccolta continua e sistematica di dati la cui interpretazione è necessaria per progettare, realizzare e valutare interventi in salute pubblica, l’OMS ha sviluppato, inoltre, una strategia denominata “Mosaico” in cui individua i seguenti obiettivi prioritari (domini) (9):

- Dominio I: identificazione e valutazione di un virus respiratorio emergente/ri-emergente;
- Dominio II: monitoraggio delle caratteristiche epidemiologiche dei virus respiratori nelle fasi inter-pandemiche;
- Dominio III: fornire dati sull’impatto degli interventi per la salute umana.

Per sviluppare un sistema resiliente di sorveglianza dei virus respiratori a potenziale epidemico o pandemico, l’OMS propone per ciascun dominio una visione e degli obiettivi di realizzazione.

In questo contesto, sono state emanate indicazioni internazionali circa l’opportunità di convogliare i sistemi di sorveglianza patogeno specifici verso sistemi integrati per diversi patogeni respiratori, adottando modalità di sorveglianza sentinella e sindromica (10,11).
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