Controlli AIA Conoscenza condivisa in un sistema unitario a rete
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Controlli AIA Conoscenza condivisa in un sistema unitario a rete
Quaderno Arpae - 2017
La legge 132 del 28/06/2017 ha costituito in Italia il sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente, dando nuovo impulso e prospettiva al metodo del confronto e del coordinamento che le Agenzie regionali e provinciali di protezione ambientale ed ISPRA stavano già da tempo perseguendo con impegno nel nostro Paese.
Il progetto “Controlli AIA - Conoscenza condivisa in un sistema unitario a rete” avviato prima dell’entrata in vigore della legge di riforma del sistema, è presentato nella collana de “I quaderni di Arpae” a pochi mesi dalla costituzione formale del SNPA.
Il presente lavoro è organizzato in due parti in analogia alla metodica operativa utilizzata per lo sviluppo del progetto.
La Parte A “Relazione di progetto: I controlli ambientali delle installazioni AIA” costituita da due capitoli che descrivono nel dettaglio i risultati delle elaborazioni del questionario, in particolare: il capitolo “Aspetti programmatico – organizzativi” descrive le elaborazioni delle sezioni 1-2-3-4-5-16, ed il capitolo “Aspetti tecnico-procedurali” relativo alle sezioni 6-7-8-9-10-11-12-13-14-15. Fa parte di questo capitolo anche la sezione 17 che offre un focus sulle installazioni AIA Statali.
La Parte B “La peer review presso Arpa Campania” è uno specifico capitolo dedicato alla descrizione della peer review effettuata presso Arpa Campania.
Ciascuna parte si conclude con un capitolo in cui sono riportati gli aspetti salienti del lavoro svolto ed alcune proposte di sviluppo per la costituzione di un osservatorio permanente sulle attività ispettive AIA e di miglioramento complessivo del sistema.
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Indice
Prefazione di Stefano Laporta
La comunicazione ambientale e la valorizzazione degli strumenti presenti nelle Agenzie per la conoscenza, la diffusione e l’omogeneizzazione dei controlli AIA nel SNPA di Franco Zinoni
Il confronto tra pari: uno strumento centrale per la costruzione del Sistema per la Protezione dell’Ambiente di Giuseppe Sgorbati
Introduzione
1.1 La Direttiva IED ed il ruolo delle Agenzie Ambientali in Italia
1.2 Il Progetto
1.3 Il Questionario
1.4 Informazioni acquisite ed analisi delle risposte
1.5 Le attività di peer review
1.6 Struttura del documento
Parte A – Relazione di progetto
I controlli ambientali delle installazioni
Aspetti programmatico–organizzativi
2.1 Sezione n°1 – Identificazione del personale del team di ispezione
2.1.1 Scopo / Obiettivo
2.1.2 Risultati rilevanti
2.1.2.1 Sottosezione 1.1: Costituzione del team ispettivo
2.1.2.2 Sottosezione 1.2: Provenienza del personale dedicato
2.1.2.3 Sottosezione 1.3: Attuazione delle disposizioni anticorruzione
2.1.2.4 Sottosezione 1.4: Compensazione tra diverse strutture territoriali
2.1.2.5 Sottosezione 1.5: Compensazione con la direzione tecnica
2.1.2.6 Sottosezione 1.6: Personale con la qualifica di UPG
2.1.3 Conclusioni
2.2 Sezione n°2 – Frequenze programmate e stesura del piano dettagliato di controllo
2.2.1 Scopo / Obiettivo
2.2.2 Risultati rilevanti
2.2.2.1 Sottosezione 2.1-2.4: Verifica ordinaria e straordinaria
2.2.2.2 Sottosezione 2.5-2.6: Frequenza ispezioni
2.2.2.3 Sottosezione 2.7-2.9: Esiti autocontrolli ed esiti ispezioni
2.2.2.4 Sottosezione 2.10-2.12: Programmazione ed organizzazione ispezioni
2.2.2.5 Sottosezione 2.13-2.14: Peso dell’Autorità Giudiziaria e degli esiti pregressi
2.2.3 Conclusioni
2.3 Sezione n°3 – Tempi di esecuzione delle visite ispettive
2.3.1 Scopo / Obiettivo
2.3.2 Risultati rilevanti
2.3.3 Conclusioni
2.4 Sezione n°4 – Eventuali disposizioni/procedure/istruzioni emanate dalle Direzioni delle Agenzie partecipanti
2.4.1 Scopo
2.4.2 Risultati rilevanti
2.4.2.1 Sottosezione 4.1-4.4 e 4.8-4.9: Presenza di procedure per l’esecuzione delle diverse fasi delle Visite Ispettive
2.4.2.2 Sottosezione 4.5-4.7: Previsione di momenti di formazione normativa e tecnica per gli operatori
2.4.3 Conclusioni
2.5 Sezione n°5 – Trasmissione e valutazione dei dati di monitoraggio ed autocontrollo del gestore
2.5.1 Scopo/ Obiettivo
2.5.2 Risultati rilevanti
2.5.2.1 Sottosezione 5a: Trasmissione dei dati di monitoraggio e autocontrollo del gestore
2.5.2.2 Sottosezione 5b: Valutazione dei dati di monitoraggio ed autocontrollo da parte di ARPA
2.5.3 Conclusioni
2.6 Sezione n°16 – Ricadute economiche per arpa del programma delle ispezioni AIA
2.6.1 Scopo
2.6.1.1 Sottosezione 16.1: Numero Visite Ispettive ordinarie effettuate nel 2014
2.6.1.2 Sottosezione 16.2: Personale impiegato nel 2014
2.6.1.3 Sottosezione 16.3-16.4: Ammontare tariffe e tariffazione a prescindere dalle Visite Ispettive
2.6.2 Conclusioni
Aspetti tecnico–procedurali
3.1 Sezione n°6 – Valutazione da parte di ARPA degli obblighi di comunicazione in capo al gestore
3.1.1 Scopo/Obiettivo
3.1.2 Risultati rilevanti
3.1.3 Conclusioni
3.2 Sezione n°7 – Attività di campionamento e successiva analisi laboratoristica svolte da ARPA nel corso della visita ispettiva
3.2.1 Scopo/ Obiettivo
3.2.2 Risultati rilevanti
3.2.2.1 Analisi delle singole matrici
3.2.2.1.1 Acque reflue
3.2.2.1.2 Emissioni in atmosfera
3.2.2.1.3 Emissioni odorigene / molestie olfattive
3.2.2.1.4 Rumore
3.2.2.1.5 Acque di falda / acque di pozzi industriali
3.2.2.1.6 Reti piezometriche
3.2.2.1.7 Rifiuti
3.2.2.1.8 Discariche
3.2.3 Conclusioni
3.3 Sezione n°8 – Verifica da parte di ARPA delle prescrizioni e degli obblighi correlate alle matrici: acque reflue, emissioni in atmosfera, rifiuti prodotti, rumore, molestie olfattive, protezione del suolo e della falda.
3.3.1 Scopo / Obiettivo
3.3.2 Risultati rilevanti
3.3.2.1 Analisi delle singole matrici
3.3.3 Conclusioni
3.4 Sezione n°9 – Valutazione dell’applicazione delle BAT generali e di settore
3.4.1 Scopo / Obiettivo
3.4.2 Risultati rilevanti
3.4.2.1 Sottosezione 9.1: Verifiche circa l’applicazione delle BAT
3.4.2.2 Sottosezione 9.2: Indicazioni o suggerimenti circa l’applicazione di quelle non attuate
3.4.2.3 Sottosezione esito 9.3: Grado di preparazione del personale dell’Agenzia per il controllo delle nuove BAT
3.4.3 Conclusioni
3.5 Sezione n°10 – Promozione della conformità e del miglioramento continuo
3.5.1 Scopo
3.5.2 Risultati rilevanti
3.5.3 Conclusioni
3.6 Sezione n°11 – Indicazioni all’autorità competente
3.6.1 Scopo
3.6.2 Risultati rilevanti
3.6.3 Conclusioni
3.7 Sezione n° 12 – Relazione di riferimento
3.7.1 Scopo/ Obiettivo
3.7.2 Risultati rilevanti
3.7.3 Conclusioni
3.8 Sezione n° 13 – Emission Trading (CO2 e clima alteranti)
3.8.1 Scopo/obiettivo
3.8.2 Analisi dei dati
3.9 Sezione n°14 – Aziende a rischio di incidente rilevante RIR
3.9.1 Scopo/obiettivo
3.9.2 Analisi dei dati
3.9.3 Risultati rilevanti
3.9.4 Conclusioni
3.10Sezione n° 15 – Aziende zootecniche
3.10.1 Scopo / Obiettivo
3.10.2 Risultati rilevanti
3.10.3 Conclusioni
3.11 Impianti AIA di competenza nazionale
3.11.1 Scopo
3.11.2 Impianti soggetti ad AIA di competenza statale
3.11.3 Ripartizione regionale
3.11.4 Rapporto statali/totali
Conclusioni Parte A
4.1 Scopo del progetto
4.2 Sintesi dei risultati
4.2.1 Gli aspetti programmatici ed organizzativi
4.2.2 Gli aspetti tecnici e procedurali
4.3 Analisi SWOT
4.4 Proposte per proseguire il lavoro
Documentazione tecnica di corredo alla Parte A
Parte B La peer review presso Arpa Campania
Introduzione
5.1 Scopo e modalità di svolgimento della peer review
La peer review presso Arpa Campania
6.1 Organizzazione
6.2 Partecipanti
6.3 Contenuti dell’attività di revisione
6.4 Agenda
6.5 Presentazioni e documentazione
6.6 Punti focali del processo di peer review
6.6.1 Quadro normativo, regolamentare e procedurale
6.6.2 Il ruolo dell’Agenzia nel contesto autorizzativo
6.6.3 Quadro organizzativo
6.6.4 Quadro tecnico
6.6.5 Caso di studio
Conclusioni parte B
Documentazione tecnica di corredo alla Parte B
Fonte: Arpae
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