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Rapporto AEA | Ambiente in Europa 2025

Rapporto Ambiente in Europa 2025

Rapporto AEA | Ambiente in Europa 2025

ID 24664 | 01.10.2025 / In allegato

Pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) il settimo rapporto Ambiente in Europa 2025, l’analisi più completa sullo stato attuale e le prospettive future per clima e sostenibilità in Europa. 

Ogni cinque anni, l’Agenzia fornisce ai decisori politici europei e nazionali, ma anche al grande pubblico, una valutazione completa e trasversale della situazione ambientale del continente, elaborata sulla base dei dati raccolti dalla Rete europea di informazione e osservazione ambientale (Eionet) composta da 32 paesi e dai sei cooperanti.

Il documento presenta un quadro preoccupante per la maggior parte delle matrici ambientali e un quadro generale che pone gravi rischi alla prosperità economica, sicurezza e qualità della vita in Europa. Nonostante i significativi progressi compiuti nella riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, lo stato generale dell’ambiente in Europa non è buono, soprattutto per quanto riguarda la natura che continua a subire degrado, sfruttamento eccessivo e perdita di biodiversità e per l’accelerazione dei cambiamenti climatici che rappresentano una sfida urgente. Occorre ripensare i legami tra economia e ambiente naturale, territorio, acqua e risorse.

Sono stati compiuti progressi significativi nella riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, ma lo stato generale dell’ambiente in Europa non è buono, soprattutto per quanto riguarda la natura, che continua a subire degrado, sfruttamento eccessivo e perdita di biodiversità. Anche gli effetti dell’accelerazione dei cambiamenti climatici sono una problematica urgente, secondo il più completo rapporto sullo stato dell’ambiente, pubblicato oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA). Le prospetti ve per la maggior parte delle tendenze ambientali sono preoccupanti e comportano gravi rischi per la prosperità economica, la sicurezza e la qualità della vita in Europa.

Il Rapporto sottolinea che cambiamenti climatici e degrado ambientale rappresentano una minaccia diretta per la competitività dell’Europa, dipendente dalle risorse naturali. Il documento evidenzia inoltre che il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 dipende anche da una migliore e più responsabile gestione del suolo, dell’acqua e di altre risorse. Protezione delle risorse naturali, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, insieme alla riduzione dell’inquinamento rafforzeranno la resilienza delle funzioni sociali vitali che dipendono dalla natura, quali la sicurezza alimentare, l’acqua potabile e le difese contro le inondazioni.

Il Rapporto esorta ad accelerare l’attuazione di politiche e azioni, per una sostenibilità a lungo termine, già concordate nell’ambito del Green Deal europeo. Tali azioni sono in linea con le priorità della Bussola per la Competitività della Commissione Europea in materia di innovazione, decarbonizzazione e sicurezza.

Il Rapporto sull’ambiente in Europa 2025 è l’analisi più completa sullo stato attuale e le prospetti ve per l’ambiente, il clima e la sostenibilità del continente basato su dati provenienti da 38 paesi. Il documento sottolinea che l’Unione europea è leader mondiale nell’impegno per il clima, in quanto riduce le emissioni di gas serra e l’uso di combustibili fossili mentre raddoppia la quota di energie rinnovabili dal 2005. Negli ultimi 10-15 anni sono stati compiuti significativi progressi anche nel miglioramento della qualità dell’aria, nell’aumento del riciclo dei rifiuti e dell’efficienza delle risorse. Ulteriori progressi raggiunti su una serie di fattori che consentono la transizione verso la sostenibilità

Il Rapporto afferma che vi è una necessità urgente di un cambiamento radicale dei sistemi di produzione e di consumo: decarbonizzazione dell’economia, transizione verso la circolarità, riduzione dell’inquinamento e gestione responsabile delle risorse naturali. Le politiche dell’UE, compreso il Green Deal, tracciano un percorso chiaro verso la sostenibilità.

Il documento si sofferma, in particolare, sull’impegno volto a ripristinare gli habitat attraverso soluzioni basate sulla natura, che rafforzeranno la resilienza e contribuiranno anche agli sforzi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Sottolinea inoltre la necessità di decarbonizzare i principali settori economici, in particolare i trasporti, e di affrontare la questione delle emissioni dell’agricoltura. L’aumento della circolarità ha il potenziale di ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di energia e di materie prime critiche. Inoltre, investendo nella transizione digitale e verde dell’industria europea, l’Europa può migliorare la produttività e diventare un leader mondiale nell’innovazione verde, sviluppando tecnologie per la decarbonizzazione di industrie difficili da abbattere, quali quella dell’acciaio e del cemento.

Il quadro italiano

L'Italia sta compiendo passi significativi verso la sostenibilità, ma deve affrontare numerose sfide. Tra i punti di forza emergono lo sviluppo dell’agricoltura biologica, la crescita delle fonti rinnovabili, che supera il traguardo 2020 e punta al 38,7% entro il 2030, e la riduzione delle emissioni di gas serra. Ampia è anche l’estensione delle aree protette, ma per contribuire al raggiungimento degli obietti vi europei sarà necessario compiere ulteriori passi avanti.

Sul fronte dell’economia circolare, l’Italia registra un tasso elevato di utilizzo dei materiali. Tuttavia, occorre ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche, rafforzando il riciclo e il riutilizzo delle risorse già presenti sul territorio nazionale.

Restano aperte questioni importanti: dalle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici alla gestione dei rifiuti, fino alle sfide socio-economiche legate al divario generazionale, alla scarsa mobilità sociale e alla diffusa povertà energetica. Le sfide ambientali si intrecciano infatti con quelle sociali ed economiche, richiedendo un approccio integrato capace di coniugare tutela ambientale, innovazione e benessere collettivo. In questo percorso, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta uno strumento decisivo per sostenere sostenibilità, innovazione e competitività, mentre la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, in coerenza con l’Agenda 2030, resta il quadro di riferimento per garantire politiche coerenti e di lungo periodo.

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Fonte: Agenzia europea dell’ambiente (AEA)

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