Piano del mare triennio 2023-2025
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Piano del mare triennio 2023-2025
ID 20640 | 23.10.2023
Piano del mare triennio 2023-2025 - Approvato con Delibera 31 Luglio 2023 (GU n.248 del 23.10.2023 - SO n. 36)
Il presente documento viene elaborato e approvato con cadenza triennale dal Comitato interministeriale per le politiche del mare (Cipom), ai sensi dell’art 12 del decreto legge 11 novembre 2022, n. 173, recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri», convertito, con modificazioni, dalla legge 16 dicembre 2022, n. 204.
- tutela e valorizzazione della risorsa mare dal punto di vista ecologico, ambientale, logistico, economico;
- valorizzazione economica del mare con particolare riferimento all’archeologia subacquea, al turismo, alle iniziative a favore della pesca e dell’acquacoltura e dello sfruttamento delle risorse energetiche;
- valorizzazione delle vie del mare e sviluppo del sistema portuale;
- promozione e coordinamento delle politiche volte al miglioramento della continuità territoriale da e per le isole, al superamento degli svantaggi derivanti dalla condizione insulare e alla valorizzazione delle economie delle isole minori;
- promozione del sistema-mare nazionale a livello internazionale, in coerenza con le linee di indirizzo strategico in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane;
- valorizzazione del demanio marittimo, con particolare riferimento alle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative.
Premessa indispensabile per delineare le politiche del mare, visto come “sistema mare” nel suo complesso, è la definizione degli interessi marittimi nazionali, anche in relazione alla strategia di sicurezza e difesa. Ciò richiede un’analisi delle competenze e degli spazi geografici d’interesse, attraverso un approccio omnicomprensivo e trasversale che valorizzi gli attori “tutelati”, assieme a quelli “tutelanti”. L’Italia è una media potenza regionale a forte connotazione marittima, che basa la sua economia di trasformazione sulla gestione dinamica dell’importazione di energia e materie prime e dell’esportazione di prodotti finiti, cosa che avviene massimamente via mare.
La marittimità accomuna, dunque, numerosi “Utenti del Mare” pubblici e privati, che devono operare assieme in sinergia e sicurezza, sia nel contesto interno sia in quello internazionale.
Il fine è ritrovare nel mare la naturale risorsa e dimensione di crescita per l’Italia; il metodo consiste nello stimolare da un lato il progresso delle imprese e delle competenze marittime nazionali e dall’altro nel garantire un uso libero, sicuro e sostenibile del mare, tutelando la sua ricca biodiversità e agendo al contempo a beneficio dell’Italia e della Comunità internazionale, passando anche da una “crescita blu” ad una economia del mare sostenibile.
Nel mondo, il 90% del traffico merci viaggia via mare3, il 99% del traffico dati transita nelle dorsali sottomarine e il trasporto marittimo è sei volte meno inquinante di quello su gomma.
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Indice
1. INTRODUZIONE
2. DIRETTRICI
2.1 SPAZI MARITTIMI
2.1.1 Piano del mare e piani di gestione dello spazio marittimo
2.1.2 Spazi marittimi di giurisdizione nazionale
2.1.3 Proclamazione della Zona contigua
2.1.4 Istituzione della Zona economica esclusiva
2.1.5 Disciplina delle attività sulla piattaforma continentale
2.1.6 Leggi e regolamenti relativi al passaggio inoffensivo
2.2 ROTTE COMMERCIALI
2.2.1 Il traffico passeggeri e merci con le isole maggiori
2.2.2 Il traffico passeggeri e merci con le isole minori
2.2.3 Il trasporto merci in contenitore
2.2.4 Le autostrade del mare
2.2.5 La navigazione costiera di prodotti industriali e petrolchimici
2.2.6 Le crociere
2.2.7 Il general cargo
2.2.8 Il traffico energetico: le rinfuse liquide e secche
2.2.9 Il trasporto fluvio-marittimo
2.2.10 Il quadro normativo e regolatorio quale strumento di protezione e sviluppo dei servizi marittimi
2.2.10.a Le misure fiscali e di aiuto al settore
2.2.10.b La semplificazione della normativa nazionale di settore
2.2.10.c La legislazione UE sulla sicurezza marittima
2.2.10.d La legislazione UE per la transizione ecologica
2.2.10.e Ulteriori prospettive regolatorie unionali nel settore della “blue economy”
2.3 I PORTI
2.3.1 Il ruolo della portualità italiana nel Mediterraneo
2.3.2 Le reti ten-t
2.3.3 I bacini portuali
2.3.4 Le aree retro-portuali e l’interazione con i c.d. “dry-ports”
2.3.5 Le Zes e le Zls
2.3.6 Digitalizzazione e semplificazione
2.3.7 Gli strumenti di programmazione in ambito portuale
2.3.8 I dragaggi portuali
2.3.9 L’intermodalità ferroviaria
2.3.10 La transizione energetica nei porti
2.3.11 Lo sviluppo dei “green corridors”
2.3.12 Le autorità di sistema portuale
2.3.13 I servizi di deposito e distribuzione dei prodotti energetici e a servizio della pesca
2.4 ENERGIA PROVENIENTE DAL MARE
2.4.1 Fonti fossili
2.4.2 Fonti rinnovabili
2.5 TRANSIZIONE ECOLOGICA DELL’INDUSTRIA DEL MARE
2.5.1 Le regole europee
2.5.2 Il “Green Deal” e il pacchetto “Fit for 55”
2.5.3 La tassonomia europea
2.5.4 Le regole IMO
2.5.5 L’impatto complessivo sul trasporto e sulla economia del mare
2.5.6 Le misure a supporto della decarbonizzazione
2.5.6. a I carburanti navali attuali ed i carburanti low-carbon e zero-carbon emergenti
2.5.6. b Il ruolo dei bio-fuel per accelerare la decarbonizzazione dello shipping
2.5.6. c Il ruolo dei bio-diesel
2.5.6.d I servizi di ops
2.5.6.e La produzione dei carburanti
2.5.6.f La rete di distribuzione e i servizi di bunkeraggio
2.5.6.g Il regime ETS e il suo utilizzo
2.6 PESCA E ACQUACOLTURA
2.6.1 Pesca
2.6.2 Acquacoltura
2.7 CANTIERISTICA
2.7.1 Cantieristica mercantile
2.7.1.a Concorrenza globale e “level playing field”
2.7.1.b Competitività, ricerca e innovazione
2.7.2 Cantieristica nautica
2.7.2.a Design e concept innovativo
2.7.2.b Propulsione ed energie
2.7.2.c Shipyard e yacht 4.0
2.7.3 Cantieristica militare
2.7.4 Innovazione tecnologica
2.8 INDUSTRIA ARMATORIALE
2.9 LAVORO MARITTIMO
2.9.1 La crisi occupazionale e le opportunità di crescita
2.9.2 Collocamento della gente di mare
2.9.3 La formazione
2.9.4 Il ruolo di ANPAL Servizi
2.9.5 Il ruolo degli ITS e l’educazione del mare
2.9.6 Il lavoro portuale
2.9.7 Il lavoro nella pesca
2.9.8 Il “Piano Mattei” nel mondo del mare
2.10 GLI ECOSISTEMI E LE AREE MARINE PROTETTE
2.10.1 La conservazione degli ecosistemi marini
2.10.2 Aree marine protette
2.11 DIMENSIONE SUBACQUEA E RISORSE GEOLOGICHE DEI FONDALI
2.11.1 L’ambiente subacqueo
2.11.2 Individuazione e monitoraggio dei georischi marini
2.11.3 Sfruttamento delle risorse minerarie sottomarine
2.11.4 Incremento delle attività subacquee
2.11.5 Polo nazionale della subacquea
2.11.6 Autorità nazionale per il controllo delle attività subacquee
2.12 SISTEMA DELLE ISOLE MINORI
2.13 TURISMI DEL MARE
2.13.1 Promozione e internazionalizzazione
2.13.2 Competività fiscale, burocratica e nei sistemi di controllo
2.13.3 Il crocierismo
2.13.4 Nautica da diporto
2.13.5 Portualità turistica
2.13.6 Il sistema balneare
2.13.7 Turismo nautico
2.13.8 Turismo sportivo
2.13.9 Turismo ambientale
2.13.10 Altri turismi legati al mare
2.13.11 Formazione e lavoro
2.14 CAMBIAMENTI CLIMATICI
2.14.1 Impatti e misure di adattamento
2.14.2 Misure di mitigazione
2.15 COOPERAZIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE
2.15.1 Politica di coesione dell’unione europea 2021-2027
2.15.2 Le ulteriori politiche per la crescita e la competitività dell’area mediterranea
2.16 SICUREZZA
2.16.1 Il quadro geopolitico e geostrategico
2.16.2 L’approccio alle sfide
3. CONCLUSIONI
4. APPENDICE
...
Art. 12 Funzioni in materia di coordinamento delle politiche del mare e istituzione del Comitato interministeriale per le politiche del mare
...
b) valorizzazione economica del mare con particolare riferimento all'archeologia subacquea, al turismo, alle iniziative a favore della pesca e dell'acquacoltura e dello sfruttamento delle risorse energetiche;
c) valorizzazione delle vie del mare e sviluppo del sistema portuale;
d) promozione e coordinamento delle politiche volte al miglioramento della continuita territoriale da e per le isole, al superamento degli svantaggi derivanti dalla condizione insulare e alla valorizzazione delle economie delle isole minori;
e) promozione del sistema-mare nazionale a livello internazionale, in coerenza con le linee di indirizzo strategico in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane;
f) valorizzazione del demanio marittimo, con particolare riferimento alle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative.
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