Il recupero di sostanza organica dai rifiuti per la produzione di ammendanti di qualità
ID 19753 | 06.06.2023 / ANPA 2002
L’Agenzia ha intrapreso uno studio relativo al recupero di sostanza organica da rifiuti per la produzione di ammendanti di qualità per conto dell’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti (ONR), nell’ambito delle attività previste dalla convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, ONR ed ANPA.
Il compostaggio, in effetti, costituisce un valido strumento per stornare una notevole quantità di rifiuti che altrimenti sarebbero destinati alle discariche ed agli inceneritori, rappresentando, pertanto, un efficace complemento alle tradizionali forme di riciclaggio.
Esso consente di recuperare sostanza organica per reintegrarla nei terreni, prevenendo, in tal modo, fenomeni di erosione, incrementando la fertilità biologica dei suoli e contribuendo in maniera determinante al ripristino dei siti contaminati.
Pur con queste premesse, è possibile constatare come il compostaggio abbia annoverato, presso impianti distribuiti in tutto il mondo, un considerevole numero di fallimenti imputabili soprattutto alla scarsa qualità del prodotto ottenuto, alla inefficiente fase di preselezione del flusso di rifiuti ed alla scarsa conoscenza del processo. Pertanto, al fine di rendere il compostaggio un valido strumento di recupero dei rifiuti, complementare ad altre forme di gestione, devono essere adottate appropriate metodologie.
In questo contesto, scopo dell’ANPA è stato quello di individuare i criteri da seguire per un efficace recupero di diverse tipologie di rifiuto, mediante la produzione di un compost di qualità. Sono stati pertanto analizzati i principali temi inerenti il compostaggio visto nel contesto di un sistema integrato di gestione dei rifiuti, affrontando i diversi aspetti, chimico – fisici, biochimici, microbiologici e cinetici che caratterizzano le diverse fasi del processo.
Nell’ambito della gestione del processo è risultata, altresì, inevitabile una attenta analisi delle operazioni da intraprendere presso l’impianto di compostaggio, dallo stoccaggio del rifiuto iniziale alla fase di confezionamento del prodotto finito, nonchè una valutazione delle misure e dei criteri da seguire per il controllo degli odori e per una corretta localizzaione dell’impianto (distanze di sicurezza, preparazione del sito, ecc.).
Uno dei parametri che maggiormente influenza le caratteristiche del compost è senz’altro la qualità del rifiuto in ingresso al trattamento.
I sistemi di selezione meccanica sono solitamente caratterizzati da un rendimento specifico che, pur aspirando alla completa separazione delle singole componenti del rifiuto, denuncia, in realtà delle rese molto più basse. Alcuni sistemi per l’incremento del processo di separazione pur migliorando la qualità dell’organico recuperato, non riescono tuttavia ad assicurare una separazione assoluta delle altre frazioni.
Il risultato complessivo è l’ottenimento, da un lato, di un organico ancora piuttosto contaminato da materiali indesiderati, a dall’altro, un flusso di frazioni non compostabili, commiste a quantitativi non trascurabili di organico putrescibile.
La raccolta differenziata fornisce, invece, un rifiuto in ingresso di qualità superiore è non può, pertanto, essere trascurata da chi deve pianificare la gestione dei rifiuti finalizzata al recupero di materia, di cui il compostaggio è un aspetto. È stata, conseguentemente, analizzata la raccolta differenziata come strumento di ottimizzazione del recupero di matrici organiche destinate al compostaggio.
Lo studio si completa con l’analisi dei costi economici, delle caratteristiche tecniche, dei settori di impiego, della situazione attuale del settore e delle prospettive del mercato del compost.
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