Carta nazionale dei principi sull’uso sostenibile del suolo
ISPRA (2021), Carta nazionale dei principi sull’u so sostenibile del suolo, Report Soil4Life Life GIE/IT/000477
La Carta promuove l’obiettivo di favorire l’uso sostenibile del suolo, inteso come prerequisito per la convivenza tra le attività umane e i sistemi naturali.
La Carta intende definire i principi fondamentali per affrontare e ridurre il degrado del suolo (consumo e uso non sostenibile, perdita di carbonio organico, contaminazione, erosione, compattazione, perdita di produttività e di servizi ecosistemici, riduzione della biodiversità, salinizzazione, etc.) e la perdita delle funzioni dei sistemi naturali, agendo sulle principali attività umane che li impattano e indicando la strada della sostenibilità, in particolare nel governo del territorio e nella programmazione e pianificazione territoriale ed urbanistica delle aree urbane e peri-urbane, nell’agricoltura, nella gestione forestale e nella gestione integrata delle acque e dei suoli.
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PRINCIPI
I principi che devono guidare l’azione politica, amministrativa, di gestione pubblica e privata per l’uso sostenibile del suolo sono:
I. ATTENZIONE PRIORITARIA AL SUOLO NELLE POLITICHE DI GOVERNO DEL TERRITORIO.
Il suolo fornisce servizi fondamentali per l’esistenza umana e la sopravvivenza degli ecosistemi. Pertanto, il mantenimento della sua salubrità, produttività e funzionalità ecologica, ovvero il ripristino, il riuso e la rigenerazione delle aree degradate, sottoutilizzate e dismesse al fine di restituire “suoli di qualità”, devono essere oggetto di attenzione prioritaria nelle politiche nazionali, regionali e locali di governo del territorio e della pianificazione territoriale e paesaggistica. Infatti, la protezione delle funzioni ecosistemiche del suolo è indispensabile per conseguire una gestione sostenibile del territorio, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, dell’accordo di Parigi e del Green Deal europeo, della Strategia per la biodiversità e della Farm to Fork, e infine con riferimento alla nuova Strategia europea sul suolo, che conferma l’obiettivo della UE di occupazione netta pari a zero entro il 2050, in un quadro giuridico armonico e con l’allocazione di adeguate risorse finanziarie ed incentivi e con la definizione entro il 2023 di obiettivi ambiziosi per la riduzione del consumo di suolo anche a livello locale.
II. NECESSITÀ DI UN MONITORAGGIO INTEGRATO DELLO STATO DEL SUOLO E DEL RELATIVO CONSUMO.
Conoscenza e monitoraggio della qualità dei suoli, dell’uso, della copertura, del consumo e delle previsioni di consumo vanno assicurati attraverso adeguati finanziamenti con garanzia di accesso pubblico alle informazioni tramite sistemi che integrino le informazioni pedologiche, agronomiche, ecologiche, ambientali, territoriali, paesaggistiche e socioeconomiche. Il controllo degli interventi, degli effetti delle politiche e dell’efficacia dei finanziamenti richiedono un sistema di monitoraggio stabile e condiviso con definizioni chiare e omogenee a livello nazionale.
III. NECESSITÀ DI INTEGRAZIONE DI POLITICHE, PIANI E PROGRAMMI A LIVELLO NAZIONALE E LOCALE.
L’uso sostenibile del suolo richiede un coordinamento tra le politiche settoriali e di queste con la politica finanziaria. Nel contempo, comporta l’integrazione tra i sistemi di monitoraggio del consumo di suolo (land take), del grado di impermeabilizzazione del suolo (soil sealing) e della futura occupazione del suolo (planned land take) mediante la riduzione delle previsioni di consumo di suolo. Una politica integrata per l’uso sostenibile del suolo è un prerequisito chiave per attuare gli obiettivi del Green Deal europeo, per rendere operative la nuova Strategia europea sul suolo e la Strategia sulla biodiversità e per utilizzare efficacemente le risorse della Politica Agricola Comunitaria e in generale per allocare strategicamente le risorse per investimenti pubblici e privati, incluse quelle per la ripresa post-pandemica.
IV. COERENZA DEGLI STRUMENTI ATTUATIVI.
È essenziale coordinare tra loro gli strumenti (di pianificazione e programmazione territoriale e finanziaria) di riferimento per le varie politiche settoriali alle diverse scale di intervento, indirizzandoli a integrare le misure adottate da tutte le istituzioni per la riduzione del consumo di suolo, nonché i relativi sistemi di monitoraggio, e superare la frammentazione della competenza istituzionale e tematica in modo da assicurare il coinvolgimento degli enti pubblici ai diversi livelli, insieme agli operatori economici, alle categorie interessate, alle organizzazioni della società civile e ai cittadini.
V. PROMOZIONE DELLA FORMAZIONE E DELL’INFORMAZIONE.
Formazione e informazione rappresentano uno strumento essenziale per tecnici, amministratori, operatori economici e cittadini, al fine di favorire la conoscenza e la consapevolezza del valore del suolo e della sua gestione sostenibile nell’ambito delle molteplici attività umane e per favorire l’applicazione di metodi e strumenti per l’uso sostenibile del suolo, ponendo l’accento sui benefici derivanti dal buono stato della risorsa e dalla sua capacità di svolgere funzioni ecosistemiche, nonché sugli effetti negativi e le perdite, anche economiche, derivanti da un suo uso non sostenibile. Fondamentale è garantire l’accesso alle informazioni sullo stato dei suoli e sugli effetti delle misure attraverso strumenti e metodi innovativi.
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Fonte: ISPRA
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