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Europe, Rome

Direttiva EPBD / Direttiva case green

ID 15233 | | Visite: 16353 | News CostruzioniPermalink: https://www.certifico.com/id/15233

Direttiva EPBD IV 2024

Direttiva EPBD / Direttiva case green - Adozione CE - 12.04.2024

ID 15233 | 12.04.2024 / Testi allegati

Update 12.04.2024 / Adozione CE - Testo PE-CONS 102/23 

Il Consiglio ha adottato formalmente il 12 aprile 2024, la revisione della direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia. La direttiva contribuirà a ridurre le emissioni di gas serra e la povertà energetica nell’UE.

Edifici a emissioni zero entro il 2050

Attualmente gli edifici rappresentano oltre un terzo delle emissioni di gas serra nell’UE. Secondo le nuove norme, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovrebbero essere edifici a emissioni zero, ed entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’UE dovrebbe essere trasformato in un patrimonio edilizio a emissioni zero.

Standard minimi di prestazione energetica

Per gli edifici non residenziali, la direttiva rivista introduce standard minimi di prestazione energetica garantendo che tali edifici non superino la quantità massima specificata di energia primaria o finale che possono utilizzare per m2 ogni anno. Secondo le nuove regole, nel 2030 tutti gli edifici non residenziali saranno al di sopra del 16% degli edifici con le peggiori prestazioni ed entro il 2033 al di sopra del 26% degli edifici con le peggiori prestazioni in termini di prestazione energetica. Ciò porterà a una graduale eliminazione degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni.

Gli Stati membri possono scegliere di esentare edifici specifici dalle norme, come edifici storici, luoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate.

Traiettorie per il rinnovamento progressivo

Gli Stati membri garantiranno inoltre che il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali sarà ridotto del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Almeno il 55% della riduzione energetica sarà ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici più deteriorati, che rappresentano il 43% degli edifici residenziali.

Nei loro sforzi di rinnovamento, gli Stati membri metteranno in atto misure di assistenza tecnica e di sostegno finanziario, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili.

Eliminazione graduale dell’uso di combustibili fossili negli edifici

Per decarbonizzare il settore edilizio, i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici includeranno una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040.

Energia solare e mobilità sostenibile

Le nuove norme garantiranno l'implementazione di idonei impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali in fase di ristrutturazione che richiedono un permesso.

Forniranno inoltre infrastrutture per la mobilità sostenibile, compresi punti di ricarica per auto elettriche all’interno o accanto agli edifici, precablaggi o condutture per ospitare future infrastrutture e parcheggi per biciclette .

Prossimi passi

La direttiva sarà ora firmata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE. Gli Stati membri avranno due anni per recepire le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale.

La Commissione riesaminerà la direttiva entro il 2028, alla luce dell’esperienza acquisita e dei progressi compiuti durante la sua attuazione.

______

Update 12.03.2024 / Approvazione PE 

Il 12 marzo 2024, i deputati hanno adottato in via definitiva le nuove regole per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra del settore edilizio.

Lo scopo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia è di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050. Tra gli obiettivi figurano anche la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori e una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico.

La direttiva è stata approvata dal Parlamento in via definitiva con 370 voti favorevoli, 199 voti contrari e 46 astensioni.

Obiettivi di riduzione delle emissioni

Secondo la nuova normativa, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Inoltre, i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Gli Stati membri potranno tenere conto, nel calcolare le emissioni, del potenziale impatto sul riscaldamento globale del corso del ciclo di vita di un edificio, inclusi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per realizzarlo.

Per gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.

In base alla nuova direttiva, gli Stati membri dovranno inoltre ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.

Se tecnicamente ed economicamente fattibile, i Paesi membri dovranno garantire l'installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.

Eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili

Gli Stati membri dovranno spiegare come intendono predisporre misure vincolanti per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento eliminando, gradualmente, i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento entro il 2040. A partire dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili. Saranno ancora possibili incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore.

Esenzioni

La nuova normativa non si applica agli edifici agricoli e agli edifici storici, e i Paesi membri possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.

Prossimi passi

La direttiva è stata adottata con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astensioni. Per diventare legge dovrà ora essere formalmente approvato anche dal Consiglio dei ministri.

Sfondo

Secondo la Commissione Europea, gli edifici nell’UE sono responsabili del 40% del nostro consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra. Il 15 dicembre 2021 la Commissione Europea ha adottato una proposta legislativa di revisione della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, nell’ambito del cosiddetto pacchetto “Fit for 55”. Una nuova legge europea sul clima (luglio 2021) ha sancito sia gli obiettivi del 2030 che quelli del 2050 in una legge europea vincolante.

Conferenza sul futuro dell'Europa

La legislazione sulla prestazione energetica degli edifici è direttamente allineata con gli obiettivi e le proposte della Conferenza sul futuro dell'Europa (CoFE), che mira a rafforzare l'indipendenza energetica e la sostenibilità dell'UE. Questa iniziativa legislativa si intreccia con proposte del CoFE come il rafforzamento del ruolo dei comuni nella pianificazione urbana per sostenere le infrastrutture blu-verdi (Proposta 2(3)), riducendo la dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas attraverso progetti di efficienza energetica (Proposta 3(3)). e sostenere attivamente progetti di efficienza energetica per raggiungere una maggiore autonomia nel campo della produzione e della fornitura di energia (proposta 18, paragrafo 2).

Update 18.02.2024 / accordo politico provvisorio

Il 7 Dicembre 2023 il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia.

La direttiva riveduta stabilisce requisiti di prestazione energetica nuovi e più ambiziosi per gli edifici di nuova costruzione e ristrutturati nell'UE e incoraggia gli Stati membri a ristrutturare il loro parco immobiliare.

Gli edifici sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra nell'UE. Grazie a questo accordo potremo migliorare la prestazione energetica degli edifici, ridurre le emissioni e affrontare la povertà energetica. Si tratta di un ulteriore passo avanti verso l'obiettivo dell'UE di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Oggi è una giornata positiva per i cittadini, la nostra economia e il nostro pianeta.

La revisione mira principalmente a far sì che tutti gli edifici nuovi siano a emissioni zero entro il 2030 e che gli edifici esistenti diventino a emissioni zero entro il 2050.

Update 14.03.2023 / Approvazione Parlamento

Il Parlamento europeo ha approvato la revisione della direttiva sull’efficienza energetica in edilizia (Energy Performance of Buildings Directive - EPBD - o Direttiva Case Green) finalizzata ad aumentare il tasso di ristrutturazioni e a ridurre consumo energetico ed emissioni nel settore edilizio.

Con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti, è arrivato il primo via libera alla Direttiva Case Green dal Parlamento europeo. Il testo pprovato dal Parlamentare prevede per gli edifici residenziali e le unità immobiliari il raggiungimento:

- entro il 1° gennaio 2030 di almeno la classe energetica E ed
- entro il 1° gennaio 2033 di almeno la classe energetica D.

Update 22.12.21 / Proposta

Presentata il 15 dicembre dalla Commissione europea la proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici che inizia quindi l’iter per l’approvazione definitiva. La proposta prevede emissioni zero per tutti i nuovi edifici a partire dal 2030 e impone requisiti minimi di prestazione per gli edifici esistenti che dovranno raggiungere almeno la classe F nel 2030 e la classe E nel 2033.

Eliminato invece il divieto di vendita o affitto degli edifici meno efficienti, contenuto nella bozza iniziale del documento.

Revisioni EPBD

EPBD I

Direttiva 2002/91/CE EPBD I (Energy Performance of Building Directive I), abrogata dalla Direttiva 2010/31/UE) recepita con il Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192 (GU n. 222 del 23 settembre 2005 SO n. 158)

EPBD II

Direttiva 2010/31/UE EPBD II (Energy Performance of Building Directive II) recepita con il Decreto Legge 4 giugno 2013 n. 63 (G.U. n. 130 del 05.05.2013)

EPBD III

Direttiva (UE) 2018/844
 EPBD III (Energy Performance of Building Directive III) recepita con il D.Lgs. 10 giugno 2020 n. 48 (GU n.146 del 10.06.2020)

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