Nota ISS prot. n. 15414 del 25.05.2015
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Nota ISS prot. n. 15414 del 25.05.2015
OGGETTO: Richiesta di linee guida in materia di tubazioni interrate in cemento amianto destinate al trasporto di acqua potabile.
In riferimento alla richiesta di pari oggetto, si rappresenta quanto segue.
Premessa
I requisiti di idoneità di un'acqua per il consumo umano, incluso l'utilizzo potabile ed altri impieghi domestici, sono stabiliti dal D. Lgs. 31/2001 e s.m.i., recepimento della Dir. 98/83/CE, in base al quale l'acqua, nei punti in cui è attinta per il consumo umano, deve essere conforme ad una serie di parametri chimici indicati nell'allegato I dello stesso Decreto(1).
I parametri stabiliti nell'allegato I della direttiva rappresentano requisiti minimi di sicurezza, relativi ad un numero relativamente limitato di sostanze chimiche di interesse prioritario per caratteristiche tossicologiche o per diffusione. In aggiunta alle sostanze regolamentate, molteplici elementi e composti chimici, di origine geogenica o antropica rilasciati nelle risorse idriche di origine, prodotti nel corso dei trattamenti dei sistemi idrici, o migrati nelle acque da prodotti e materiali in contatto con esse, laddove non efficacemente rimossi nella filiera di potabilizzazione, potrebbero ritrovarsi nelle acque al punto di consumo e rappresentare dei fattori di rischio per la salute umana(2) La protezione della qualità delle acque destinate al consumo umano deve quindi essere perseguita anche rispetto a elementi o composti chimici non espressamente considerati nella Direttiva, che possono tuttavia rappresentare potenziali fattori di rischio, in ottemperanza al principio generale secondo il quale le acque destinate al consumo umano "non contengono microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana"(3)
(1) I parametri ed i valori parametrici della dir. 98/83/CE, cosi come il recepimento nazionale di questi. è basato sulle conoscenze scientifiche disponibili, al fine di garantire che le acque possano essere utilizzate e consumate in condizioni di sicurezza nell'intero arco della vita. I valori parametrici individuati sono in genere fondati sugli orientamenti stabili ti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO). I "guideline vafues", o analoghe espressioni di valori di sicurezza per concentrazioni limite di sostanze nelle acque, che comportino un rischio accettabile in seguito ad ingestione nell'arco di una vita del consumatore, sono definiti da organismi scientifici internazionali, in primo luogo la WHO, attraverso processi am1onizzati di valutazione del rischio.
(2) Si riporta in proposito il considerando (8) della dir. 98/83/CE (8): "considerando che, per consentire alle imprese erogatrici di rispettare le norme di qualità per l'acqua potabile, occorre garantire - grazie a idonee misure di protezione delle acque - la purezza delle acque di superficie e sotterranee: che lo stesso scopo si può raggiungere applicando opportune misure di trattamento delle acque prima dell'erogazione. "
(3) Rif. art. 4. c. 1 a, dir. 98/83/CE. recepito in art. 4, c. 2. a del D. Lgs. 31/2001 e s.m.i.
Sulla base della normativa vigente, la ricerca e il controllo di sostanze non normate, tra cui l'amianto, nelle acque da destinare e destinate a consumo umano è responsabilità dell'azienda unità sanitaria locale competente per territorio(4), che è tenuta ad assicurare "una ricerca supplementare, caso per caso, delle sostanze e dei microrganismi per i quali non sono stati fissati valori di parametro a norma dell'allegato I, qualora vi sia motivo di sospettarne la presenza in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana".
Nella fattispecie di interesse ai fini della richiesta in oggetto "la fissazione di valori per parametri aggiuntivi non riportati nell'allegato I, qualora ciò sia necessario per tutelare la salute umana in una parte od in tutto il territorio nazionale" è di competenza statale, da parte del Ministero della Salute di concerto con il Mistero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare; i valori fissati devono, al minimo, soddisfare i requisiti di cui al citato art. 4(2)a, del decreto"(5)
Rilevante nello stesso contesto è anche la recente emanazione a cura di questo Istituto sotto l'egida del Ministero della Salute delle "Linee guida per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano secondo il modello dei Water Safety Plans"(6).
In relazione a quanto sopra si ritiene utile fornire un'analisi delle conoscenze e della valutazione di rischio in merito all'oggetto.
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(4) Rif. art. 8(3) D.Lgs. 31/2001 e s. m.i.
(5) li punto di rispetto della conformità per le acque fornite attraverso una rete di distribuzione è il rubinetto di utenza (art. 5). A garanzia della idoneità al consumo delle acque al punto di utenza, lo stesso Decreto prescrive l' esecuzione di controlli estesi alla filiera di produzione delle acque (art. 6), inclusi i punti di prelievo delle acque superficiali e sotterranee da destinare al consumo umano [art. 6. c. 1, a)]; tali controlli devono essere eseguiti dal gestore del servizio idrico (art. 7) e dalle Autorità sanitarie locali. tenendo conto dei risultati del rilevamento dello stato di qualità dei corpi idrici ai sensi del D.L.gs. 152/1999(5) ( art. 8 , c. 2).
(6) Lucentini L, Achene L, Fusco letti V, igro Di Gregorio F, Pettine P (Ed.). linee guida per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano secondo il modello dei Water Safety Plan s. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2014. (Rapporti ISTlSAN 14/21).
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