Rimozione ecoballe di CSS disperse nel Golfo di Follonica
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Rimozione ecoballe di combustibile solido secondario (CSS) disperse nel Golfo di Follonica
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato il 22 luglio 2020 lo stato di emergenza, per sei mesi, in conseguenza della dispersione di ecoballe di combustibile solido secondario (CSS) nelle acque del Golfo di Follonica e ha nominato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, coordinatore degli interventi necessari.
Per fronteggiare l’emergenza, il Capo del Dipartimento Angelo Borrelli ha firmato il 24 luglio 2020 l’ordinanza n. 685 che ha l’obiettivo di assicurare il coordinamento degli interventi, avvalendosi del Dipartimento della Protezione Civile, delle componenti delle strutture operative del Servizio nazionale e, in qualità di soggetti attuatori, del Ministero della Difesa - Marina Militare, dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, della Regione Toscana e di altri soggetti individuati anche tra gli enti pubblici economici e non economici e tra soggetti privati, che agiscono sulla base di specifiche direttive, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Il 3 agosto 2020 presso il Dipartimento della Protezione Civile, ha avuto il via libera il piano operativo per la rimozione dei rifiuti dispersi nel Golfo di Follonica. Il piano, presentato dalla Marina Militare prevede tutte le possibili attività da mettere in campo e i dispositivi finalizzati a contenere al massimo i possibili rischi di dispersione durante le operazioni di recupero.
La Marina Militare opera con tre unità navali con capacità specialistiche e il Gruppo operativo subacquei del Comando subacquei e incursori (COMSUBIN). Il Ministero dell’Ambiente, l’Istituto Superiore per la ricerca ambientale (ISPRA) e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT) garantiscono il controllo e il monitoraggio ambientale.
19 Ottobre 2020
Oggi, 19 ottobre, sono riprese le operazioni condotte dalla Marina Militare, per la ricerca e il successivo recupero delle balle di combustibile solido secondario (ecoballe), disperse 5 anni fa dalla motonave Ivy nel Golfo di Follonica. Il Comitato di Indirizzo coordinato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, ha dato via libera alla terza fase delle operazioni, iniziate il 6 agosto scorso e che hanno visto dapprima gli assetti specializzati della Marina Militare impegnati nelle fasi di ricerca, localizzazione, identificazione e recupero di 12 ecoballe. In una seconda fase, nel mese di settembre, si è tenuta, inoltre, una campagna per la mappatura dei fondali elaborata dai tecnici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e delle Capitanerie di Porto.
In questa settimana le operazioni si concentreranno sul recupero di un’ecoballa localizzata sui fondali ad est dell’isola di Cerboli ma non recuperata ad agosto a causa delle particolari difficoltà dovute alle condizioni del fondale. Le attività condotte nel tratto di mare antistante Piombino e, sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile, vedono impegnate nave Anteo ed il cacciamine Termoli, con a bordo i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei della Marina Militare, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Toscana, oltre a mezzi e personale della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera.
In parallelo proseguiranno le operazioni di verifica, mediante l’utilizzo di un sottomarino a comando remoto (ROV), dei target individuati dalle precedenti ricerche, al fine di confermare, oppure di poter ragionevolmente escludere la presenza di ulteriori ecoballe.
Durante l’ultimo intervento in zona dei mezzi della Marina Militare, lo scorso mese di agosto, le indagini hanno interessato un’area di oltre 20 km², triplicando l’estensione dell’area di ricerca originaria e sono stati analizzati 51 contatti subacquei, di cui solo 13 erano ecoballe, mentre la maggior parte si sono poi rivelate rocce di forma e grandezza simile. Le ulteriori ricerche, effettuate da tecnici e ricercatori CNR ed ISPRA, mediante l’utilizzo di sonar multibeam, hanno portato il totale delle aree investigate a circa 130 km².
Le attività finora portate avanti, coadiuvate da un continuo monitoraggio e controllo da parte di ricercatori e tecnici Ispra e ArpaT, hanno permesso il recupero e di circa 15 tonnellate di rifiuti.
10 agosto 2020
Protezione Civile: già tre le ecoballe recuperate nel Golfo di Follonica
Continuano le operazioni di ricerca e recupero delle ecoballe disperse in mare nel Golfo di Follonica. Dall’inizio delle attività sono state recuperate tre delle balle di combustibile solido secondario (eco-balle), che 5 anni fa erano cadute in mare dalla motonave Ivy nelle acque prospicienti la costa toscana.
Le tre unità specializzate della Marina Militare e gli assetti della Guardia Costiera, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile, proseguono senza sosta nella loro attività di investigazione, identificazione, mappatura e recupero dei restanti rifiuti presenti sui fondali, operazioni rese particolarmente difficoltose, in questi giorni, da un sistema di forti correnti marine particolarmente avverso.
A seguito dell'individuazione, da parte della Regione Toscana, dell'impresa che gestirà lo smaltimento delle balle recuperate, si sta procedendo all'allestimento, in un'area individuata con il supporto offerto dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale all'interno del porto di Piombino, del sito di stoccaggio temporaneo che ospiterà i rifiuti fino al conferimento in discarica.
La fase di movimentazione, custodia e gestione del materiale recuperato fino al suo smaltimento, dovrà, inoltre, osservare le indicazioni operative redatte da ARPAT, dall'allestimento dei presidi di tutela ambientale nell'area temporanea, alle attività di identificazione e caratterizzazione necessarie al corretto smaltimento del rifiuto.
Continuano, inoltre, le attività di monitoraggio ambientale di ISPRA, impegnato con i suoi tecnici anche a bordo nave, e quelle di controllo e supporto operativo da parte dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino.
08 Agosto 2020
"Il Sistema di Protezione Civile ha potuto esprimere ancora una volta la sua capacità di intervento. Questa attività verrà portata avanti con tutte le strutture operative e, in quindici giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza, lavorando tutti quanti insieme e utilizzando tutte le professionalità, i mezzi e gli strumenti che abbiamo a disposizione, siamo scesi in campo come facciamo in occasione di ogni emergenza". Sono le parole del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, pronunciate nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi a Piombino (Li) in occasione della visita nei luoghi dove sono in corso le operazioni di recupero delle ecoballe di combustibile solido secondario (CSS), dopo la dichiarazione dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri il 22 luglio scorso.
La Protezione civile nazionale è composta dalle strutture operative, la comunità scientifica ma, ha sottolineato il Capo Dipartimento Borrelli, "il pilastro fondamentale sono i cittadini che chiamiamo sempre a collaborare adottando quelli che sono i comportamenti corretti".
Oggi è una giornata importante per la tutela dell’ambiente, ha evidenziato il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa,"perché tutte le forze dello Stato stanno lavorando in modo complementare per salvare questo nostro splendido mare". "Ho voluto fortemente questa operazione", ha sottolineato Costa, "che in pochi giorni già ha dato i primi risultati con un grande merito dei cittadini che hanno fortemente richiesto questa operazione".
Il Governo italiano, partendo dalle richieste del territorio, ha dichiarato il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, "ha trovato il dispositivo giuridico, con un decreto specifico per questa materia, che ha permesso di intervenire con grande rapidità, efficacia ed efficienza. Nel frattempo bisogna procedere sempre di più per conciliare le attività che si svolgono in mare con il rispetto dello stesso".
Dopo i saluti del Capo Ufficio Affari Generali dello Stato Maggiore della Marina Militare, Giuseppe Berutti Bergotto, il Comandante del raggruppamento Comando Subacquei e Incursori (Comusubin), Massimiliano Rossi, ha presentato i compiti istituzionali del Gruppo Operativo Subacquei e illustrato tutti i dettagli di “Cerboli Pulita".
La Marina Militare ha schierato nelle acque del Golfo di Follonica tre navi specialistiche e il Gruppo Operativo Subacquei del Comsubin che stanno operando con sonar per la ricerca subacquea, sottomarino a comando remoto (ROV), gru di sollevamento, camera di decompressione e sistemazioni logistiche, in grado di garantire, dopo il recupero in mare delle ecoballe, lo stoccaggio del materiale recuperato in attesa delle procedure di smaltimento.
L’operazione di recupero, curata dalla Marina Militare prevede in estrema sintesi tre fasi: la ricerca e localizzazione dei contatti, l’identificazione dei contatti stessi e il recupero delle ecoballe. In particolare per quanto riguarda la terza fase, ha sottolineato il Comandante Massimiliano Rossi, è prevista l’immersione dei subacquei sui contatti identificati, l’inserimento dell’ecoballa nelle reti di contenimento, il sollevamento in superficie e l’imbarco della stessa su Nave Caprera.
L’operazione è condizionata dalle condizioni meteo marine, da visibilità e correnti subacquee e dallo stato di rinvenimento delle ecoballe. Nel caso di materiale che verrà trovato oltre i 60 metri di profondità, ha concluso il comandante dei Comsubin, sarà necessario l’intervento di Nave Anteo che effettuerà il recupero mediante l’impiego dell’impianto integrato per immersioni profonde. Tale eventuale attività sarà effettuata non appena la nave sarà disponibile.
Alla visita hanno partecipato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini ed il Sindaco di Piombino, Francesco Ferrari.
06 agosto 2020
Emergenza Ecoballe, le limitazioni alla navigazione, pesca e balneazione
I divieti della Guardia Costiera di Piombino e Porto Santo Stefano riguardano i tratti di mare interessati alle attività di recupero del materiale
Vietata la navigazione, la pesca, la balneazione e l’espletamento di qualsiasi attività, subacquea e di superficie, ad una distanza inferiore ad 1 miglio dalle unità navali della Marina Militare impegnate nelle attività di ricerca, localizzazione e recupero di ecoballe di combustibile solido secondario (CSS) adagiate sul fondale dello specchio acqueo nel Golfo di Follonica.
I provvedimenti dureranno dal 6 al 31 agosto 2020, dall’alba al tramonto, e fino a termine esigenze.
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Fonte: ISPRA/Protezione civile
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