Nota 0031263.01-04-2020 ATS Bergamo
Oggetto: gestione della sorveglianza sanitaria in corso di pandemia da SARS-COV-2 in ambienti di lavoro non sanitari. Annullamento precedente nota del 29-02-2020.
Considerata l’evoluzione dello scenario epidemiologico, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia di SARSCOV-2 e l’incremento del numero di casi di CoViD 19 presenti in Lombardia e in particolare in Provincia di Bergamo, si ritiene opportuno sollecitare l’adozione da parte delle aziende delle procedure per il contenimento dei contagi ed una più stretta collaborazione tra Datori di Lavoro e Medici Competenti per stabilire azioni strategiche di prevenzione che possono comprendere, tra l’altro, anche una revisione o una modifica dei protocolli di Sorveglianza sanitaria ed una diversa modalità di attuazione della stessa.
Si ricorda a tal proposito che il Decreto 81, art.25 c.1 b) affida al Medico Competente il compito (obbligo) di programmare ed effettuare la sorveglianza sanitaria attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati.
Sarà dunque il Medico Competente ad individuare le modifiche più opportune da apportare al piano di sorveglianza sanitaria, motivandole in base al livello di rischio applicabile alla singola azienda.
A tal proposito, può rappresentare un utile riferimento la classificazione del rischio di esposizione proposta nelle linee guida OSHA(1). Tali linee guida indicano la necessità di considerare che, nell’evoluzione dell’epidemia, il rischio di esposizione professionale dei lavoratori a SARS-CoV-2 può variare in modo consistente in base al tipo di attività produttiva, alla necessità per i lavoratori di dover operare a contatto ravvicinato con persone con infezione nota o sospetta o alla tipologia di contatti ripetuti o prolungati dei lavoratori con persone con infezione nota o sospetta. Per supportare i datori di lavoro nel definire ed adottare le misure di prevenzione più appropriate, l'OSHA ha suddiviso le attività lavorative in quattro livelli di esposizione: rischio MOLTO ALTO, ALTO, MEDIO e BASSO
Rischio di esposizione molto alto
Sono classificate a rischio di esposizione molto alto, le attività lavorative che comportano un alto potenziale di esposizione a fonti note o sospette di COVID-19 durante l’effettuazione di specifiche attività mediche, postmortem o di laboratorio. In questa categoria di rischio sono compresi:
- Operatori sanitari (ad es. Medici, infermieri, dentisti, paramedici, tecnici medici di emergenza) che eseguono procedure di generazione di aerosol (ad es. Intubazione, procedure di induzione della tosse, broncoscopie, alcune procedure odontoiatriche ed esami o raccolta di campioni invasivi) su COVID noto o sospetto- 19 pazienti.
- Personale sanitario o di laboratorio che raccoglie o maneggia campioni da pazienti COVID-19 noti o sospetti (ad es. Manipolazione di colture da pazienti COVID-19 noti o sospetti).
- Operatori di reparti di anatomia patologica che eseguono autopsie, che generalmente comportano procedure che generano aerosol, sui corpi di persone decedute con infezione nota o sospetta per COVID19.
Rischio di esposizione alto
Le attività lavorative classificate a rischio di esposizione alto sono quelle che comportano un alto potenziale di esposizione a fonti note o sospette di COVID-19 durante le attività assistenziali o di supporto o di servizi. Questa classe di rischio comprende:
- Personale di assistenza sanitaria e di supporto (ad es. Medici, infermieri e altro personale ospedaliero che devono entrare nelle stanze dei pazienti) esposti a pazienti COVID-19 noti o sospetti. (Nota bene: quando tali lavoratori eseguono procedure che generano aerosol, il loro livello di rischio di esposizione diventa molto alto.)
- Operatori addetti al trasporto sanitario (ad es. conducenti e operatori a bordo di ambulanze) che trasferiscono pazienti COVID-19 noti o sospetti in veicoli chiusi.
- Operai mortuari coinvolti nella preparazione (ad es. per sepoltura o cremazione) dei corpi di persone che sono note o sospette per COVID-19 al momento della morte.
- Tecnici addetti alla verifica di apparecchiature elettromedicali in ambito ospedaliero, laboratoristico e domiciliare.
Rischio di esposizione medio
Le attività lavorative classificate a rischio di esposizione medio includono quelle che richiedono un contatto frequente e/o stretto (cioè nel raggio di circa 6 piedi - 182,88 cm) (1 piede= 30,48 cm) con persone potenzialmente infette, ma che non possono essere inquadrate come pazienti con COVID-19 nota o sospetta.
- In assenza di una situazione di trasmissione epidemica in corso nella popolazione locale, i lavoratori di questo gruppo si considerano a rischio in quanto potrebbero trovarsi ad avere contatti frequenti con viaggiatori che rientrano da località internazionali ove è presente una epidemia diffusa di COVID-19.
- Nelle aree in cui è in corso una epidemia, i lavoratori possono essere a rischio per contatti con la popolazione generale. Rientrano in questa categoria le scuole, le aziende con molti lavoratori occupati, frequentati dalla popolazione (es.: uffici aperti al pubblico) e le strutture commerciali (supermercati).
Rischio di esposizione basso
Possono considerarsi a basso rischio di esposizione (da considerare comunque con attenzione) quelle attività che non prevedono il contatto dei lavoratori con persone con infezione nota o sospettata da SARS-CoV-2 e che non comportano frequenti contatti ravvicinati (cioè, nel raggio di 6 piedi) con l’utenza o con la popolazione generale. I lavoratori di questa categoria hanno un contatto professionale minimo sia con il pubblico che con altri colleghi.
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segue in allegato
(1) OSHA 3990-03 2020 Guidance on Preparing Workplaces for COVID-19
Collegati
WHO Preventing disease through a healthier and safer workplace
Coronavirus disease (COVID-19) outbreak and workplace safety and health
Tags: News Coronavirus