Guida Tecnica Barriere protezione fotoelettriche - Applicazioni
Documento di sintesi sull’applicazione della norma tecnica CEI EN IEC 62046:2021 “Sicurezza del macchinario - Applicazione dei dispositivi di protezione per rilevare la presenza di persone”.
La CEI EN IEC 62046:2021 è la prima edizione della norma che annulla e sostituisce la Norma CEI CLC/TS 62046:2011-04 (rimasta applicabile fino al 02.05.2021) e di cui ne costituisce una revisione tecnica.
La norma CEI EN IEC 62046:2021 include le seguenti modifiche tecniche significative rispetto la CEI CLC/TS 62046:2011-04:
a) sono stati aggiunti Allegati relativi ai sistemi di neutralizzazione (muting) e di visione,
b) sono stati aggiornati i requisiti di neutralizzazione (muting),
c) sono stati aggiornati i requisiti di blanking.
Gli esempi forniti dalla norma CEI EN IEC 62046:2021 non sono destinati a costituire le uniche soluzioni per un’applicazione data né a limitare l’innovazione o il progresso tecnologico. Gli esempi sono forniti solo come soluzioni rappresentative per illustrare alcuni concetti di applicazione di apparecchi di protezione e sono stati semplificati per chiarezza, quindi sono incompleti. Le figure sono illustrative e non in scala.
CEI EN IEC 62046:2021 “Sicurezza del macchinario - Applicazione dei dispositivi di protezione per rilevare la presenza di persone”
Data di pubblicazione: Marzo 2021
La norma è la traduzione in italiano della CEI EN IEC 62046:2019.
Inizio validità: Febbraio 2019
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0.1 Relazione tra la CEI EN IEC 62046:2021 e le altre norme
Figura 0 - Diagramma Relazione tra la CEI EN IEC 62046:2021 e le altre norme
1. Caratteristiche degli apparecchi di protezione
1.1 Tipi di ESPE
La norma considera ESPE che utilizzano le seguenti tecnologie di rilevamento:
- dispositivi di protezione fotoelettrici attivi (AOPD) costituiti da cortine di luce e dispositivi con fasci luminosi singoli o multipli specificati nella I EC 61496-2;
- dispositivi di protezione fotoelettrici attivi rispondenti alla riflessione diffusa (AOPDDR) specificati nella IEC 61496-3;
- dispositivi di protezione basati sulla visione (VBPD) che utilizzano dispositivi di rilevamento di immagini specificati nella IEC TS 61496-4-2 o IEC TS 61496-4-3.
1.2 AOPD
Un AOPD utilizza il principio dell’interruzione di uno o più fasci luminosi tra l’elemento emittente e quello ricevente. Quando un oggetto opaco (per esempio una persona o parte del suo corpo) interrompe un fascio di luce, il ricevitore non riceve più la luce emessa e viene generato un segnale di uscita. Questo principio è illustrato in Figura 1.
Figura 1 - Principio di rilevamento di AOPD a fascio passante
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4.2 Muting per consentire l’accesso dei materiali
Il muting può essere utilizzato per consentire l’accesso dei materiali solo quando la sicurezza è mantenuta con altri mezzi, per esempio quando la presenza di un bancale carico su un trasportatore impedisce l’accesso delle persone all’area pericolosa. Devono essere previste le misure seguenti laddove applicabile:
- scelta, posizionamento e configurazione dei sensori di muting in modo da distinguere una persona dal materiale al quale è consentito il passaggio attraverso la zona di rilevamento;
- scelta e posizionamento dei sensori di muting in modo da rilevare il carico trasportato ma non il bancale o l’unità di trasporto, al fine di impedire l’accesso alla zona da parte di persone, arrampicandosi sul bancale o sull’unità di trasporto;
- rilevamento che le merci da trasportare sono in posizione tale da impedire l’accesso all’area pericolosa;
- installazione dei sensori di muting sufficientemente vicini all’ESPE, in modo che non sia possibile che una persona sfugga al rilevamento entrando nell’area pericolosa precedendo o seguendo da vicino il bancale o il sistema di trasporto, quando la funzione di muting è attiva;
- posizionamento dell’ESPE o dei sensori di muting, in modo da evitare i rischi derivanti dalla possibilità di intrappolamento di parti del corpo, per esempio tra l’ESPE o i sensori di muting (o gli elementi fissi dell’installazione) e un’unità di trasporto o il prodotto. (Esempio di una soluzione: porte flessibili, a battenti oscillanti di 500 mm controllate da sensori di posizione);
- progettazione dell’accesso all’area pericolosa, in modo che non sia possibile che una persona sfugga al rilevamento passando attraverso lo spazio tra il carico trasportato e gli elementi fissi dell’installazione, quando la funzione di muting è attiva e il prodotto o l’unità di trasporto è in movimento o ferma nell’area di muting (dovrebbero essere considerati anche i pericoli di intrappolamento e di schiacciamento); limitazione della funzione di muting a un tempo sufficiente al solo passaggio del materiale attraverso la zona di rilevamento. Al superamento di tale intervallo, la funzione di muting deve essere annullata e ogni movimento pericoloso fermato.
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8. Barriera perimetrale
Figura 14 – Utilizzo di un sensore di attraversamento
L’esempio mostrato in Figura 14 utilizza un dispositivo a più fasci luminosi come sensore di attraversamento. È prescritto un interblocco al riavvio, posto all’esterno dell’area pericolosa, ripristinato da un’azione umana deliberata. Possono essere necessarie ulteriori misure quando non è possibile ubicare l’attuatore di ripristino in una posizione tale da rendere visibile l’intera area pericolosa.
Il calcolo della distanza minima considera sia la massima estensione del movimento pericoloso della macchina sia la prestazione di arresto delle varie parti della macchina.
12. Esempi di configurazione dei sensori fotoelettrici di muting quando sono utilizzati per consentire l’accesso dei materiali
I seguenti esempi si basano sui seguenti presupposti:
- i sensori fotoelettrici di muting sono utilizzati per avviare e concludere la muting;
- la zona di rilevamento dei sensori di muting è compresa entro 30º rispetto all’orizzontale;
- la zona di rilevamento dei sensori di muting è ad un’altezza idonea a rilevare la o le gambe di una persona.
Gli esempi forniti hanno lo scopo di illustrare i principi delle configurazioni di muting. Altre Norme (ad es. ISO 13854) e norme per macchine specifiche (Norme di tipo C) possono contenere disposizioni specifiche per applicazioni particolari.
NOTA 1 Le figure nel presente Allegato sono illustrative e non in scala.
Nel presente Allegato sono considerate le configurazioni seguenti in termini di numero, tipo, disposizione e comando dei sensori.
Due fasci:
Configurazione a T (vedi Figura 23), con il controllo della tempistica dei sensori (entrata/uscita).
Configurazione a L (vedi Figura 24), con il controllo della tempistica dei sensori (solo uscita).
Quattro fasci:
Fasci paralleli (vedi Figura 25), con il controllo della tempistica dei sensori (entrata/uscita).
Fasci paralleli (vedi Figura 25), con il controllo della sequenza (entrata/uscita).
NOTA 2 I principi di tali esempi possono applicarsi ad altre configurazioni.
Figura 23 - Configurazione a T con il controllo della tempistica
Figura 24 - Configurazione a L con il controllo della tempistica
Figura 25 - Fasci paralleli con il controllo della tempistica o della sequenza
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13.10 Altezza del punto di intersezione dei fasci dei sensori di muting
Il punto di intersezione dei due fasci dei sensori di muting dovrebbe essere posto allo stesso livello, o più in alto, del fascio più basso dell’ESPE, per evitare di manipolare il sistema con la punta del piede. Vedi Figura 48 e Figura 49.
Figura 48 - Altezza del punto di intersezione
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Elaborato Certifico Srl IT - Rev. 3.0 2021
Autore: Certifico Srl
Formato: .pdf
Copiabile/stampabile: SI
Matrice Revisioni:
Rev. |
Data |
Oggetto |
Autore |
3.0 |
23.07.2021 |
Aggiornamento normativo CEI EN IEC 62046:2021 |
Certifico Srl |
2.0 |
02.09.2014 |
Aggiornamento normativo CEI CLC/TS 62046:2011-04 |
Certifico Srl |
1.0 |
13.01.2013 |
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Certifico Srl
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