Convenzione Quadro Nazioni Unite Cambiamenti Climatici (UNFCCC)
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Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici / United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC)
ID 17296 | Rev. 1.0 dell'11.08.2022 / In allegato
Allegati (link diretti):
- Scheda Report (Abbonati)
- United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC)
- United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) - Consolidate text 2014
- Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC)
- United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) - Status of Ratification 07.08.2022
Ratifica IT: Legge 15 gennaio 1994 n. 65 (GU n.23 del 29.01.1994 - S.O. n. 16).
Ratifica EU: Decisione 94/69/CE (GU n. L 130 del 15.05.2002).
L'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), istituito nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione Meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale, nel suo primo report, nel 1990, evidenziò il rischio di un riscaldamento globale con effetti sul clima a causa dell'aumento delle emissioni antropogeniche di gas serra, causato principalmente dall'uso di combustibile fossile. Da questo presupposto discende la necessità di ridurre le emissioni antropogeniche di gas serra, soprattutto per i paesi più industrializzati.
Alla fine del 1990, l'Unione Europea adottò l'obiettivo di stabilizzare le emissioni di anidride carbonica entro il 2000 al livello registrato nel 1990, richiedendo agli stati membri di pianificare ed implementare iniziative per la protezione dell'ambiente e per l'efficienza energetica.
Gli obiettivi prefissati dall'UE sono stati alla base delle negoziazioni della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change - UNFCCC).
Attualmente, sono 198 le parti (197 Stati e 1 organizzazione di integrazione economica regionale) alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Download elenco).
I principi fondamentali della Convenzione e del Protocollo
La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici è un accordo ambientale internazionale prodotto dalla Conferenza sull'Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development), informalmente conosciuta come Summit della Terra, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. L'accordo fu aperto alle ratifiche il 9 maggio 1992 ed entrò in vigore il 21 marzo 1994.
L'accordo ha come obiettivo la stabilizzazione delle le concentrazioni atmosferiche dei gas serra, ad un livello tale da prevenire interferenze antropogeniche pericolose con il sistema climatico terrestre. L'accordo non pone limiti obbligatori per le emissioni di gas serra alle nazioni individuali; si tratta quindi di un accordo legalmente non vincolante. Invece, esso includeva previsioni di aggiornamenti (denominati protocolli) che avrebbero posto obiettivi di riduzione delle emissioni.
L'accordo si basa sull'acquisita consapevolezza dei cambiamenti climatici e dell'influenza delle attività antropiche su tali cambiamenti e sul riscaldamento globale in atto.
Tra i principi cardine della convenzione (elencati nell'articolo 3), ci sono:
- la protezione del sistema climatico, e quindi la lotta ai cambiamenti climatici ed ai loro effetti avversi;
- la consapevolezza dei particolari bisogni e condizioni dei paesi in via di sviluppo, particolarmente vulnerabili nei confronti dei cambiamenti climatici;
- il fatto che la mancanza di una piena certezza scientifica non è una ragione per posporre misure di prevenzione e mitigazione.
Nell'articolo 4 sono invece elencati gli obblighi derivanti dall'adesione alla convenzione quadro sui cambiamenti climatici per i diversi paesi, come l'implementazione di misure di mitigazione e misure che possano facilitare l'adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso l'adozione di politiche nazionali, e l'obbligo di gestione sostenibile dei sink e dei reservoir (intesi come biomassa, foreste, oceani ed in generale ecosistemi marini, terrestri e costieri).
Fondamentale, ai fini dell'accordo e della comunicazione sull'implementazione della convenzione, quanto prescritto nell'art. 12. In particolare i paesi in Allegato I (paesi industrializzati), devono trasmettere regolari report in cui sono elencate le politiche e misure adottate per la riduzione delle emissioni di gas serra; devono altresì comunicare, annualmente, l'inventario nazionale delle emissioni e degli assorbimenti di gas serra non controllati dal protocollo di Montreal, con le stime ottenute con metodologie comparabili.
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La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici è stata ratificata dalla Comunità europea con decisione 94/69/CE del 15 dicembre 1993 (GU L 33 del 7.2.1994) ed è entrata in vigore il 21 marzo 1994.
La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici è stata ratificata in Italia con la Legge 15 gennaio 1994 n. 65 (GU n.23 del 29.01.1994 - S.O. n. 16).
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Il Protocollo di Kyoto e Convenzione Quadro Nazioni Unite Cambiamenti Climatici
Il Protocollo di Kyoto è stato adottato a Kyoto nel 1997 in occasione della COP3 dell'UNFCCC.
L’Emendamento di Doha è stato adottato a Doha nel 2012 in occasione della COP21 dell'UNFCCC.
UNFCC / Protocollo di Kyoto / Emendamento di Doha - Timeline
Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore il 16 febbraio 2005.
L’Emendamento di Doha è entrato in vigore l’8 dicembre 2012.
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Ratifica EU / IT Protocollo di Kyoto
L'Unione Europea ha approvato il Protocollo di Kyoto con la Decisione 2002/358/CE (GU n. L 130 del 15.05.2002)
L'Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto con la Legge 1 giugno 2002, n. 120 (GU n.142 del 19.06.2002 - S.O. n. 129)
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Ratifica EU / IT Emendamento di Doha
L’UE ha approvato l’Eemendamento di Doha con la Decisione 2015/1339/UE(GU L 207 del 4.8.2015).
L’Italia ha ratificato l’Emendamento di Doha con la Legge 3 maggio 2016, n.79(GU 121 del 25.05.2016).
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A differenza della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici che può essere definita come un accordo legalmente non vincolante, il relativo Protocollo di Kyoto fissa obiettivi di riduzione delle emissioni per i paesi riportati nell'Annex B (paesi industrializzati e paesi con economie in transizione).
Per tutti i paesi membri dell'Unione Europea, il Protocollo di Kyoto stabilisce una riduzione dell'8% delle emissioni di gas serra rispetto il 1990.
L'Unione Europea ha ripartito, con la decisione 2002/358/CE l'obbligo richiesto dal Protocollo di Kyoto tra i diversi Stati Membri, sulla base della conoscenza della struttura industriale, del mix energetico utilizzato e sulle aspettative di crescita economica di ogni paese.
A seguito di tale ripartizione, l'Italia si è vista assegnare, per il primo periodo d'impegno del Protocollo di Kyoto (2008-2012) un obbligo di riduzione di emissioni di gas serra pari al 6.5% rispetto le emissioni del 1990.
Il Protocollo di Kyoto è stato adottato (dicembre 1997), stabilendo degli obiettivi di riduzione delle emissioni per i paesi Allegato B. In Italia il Protocollo di Kyoto è stato ratificato con la Legge 1 giugno 2002, n. 120, in cui veniva prescritta la preparazione di un Piano di Azione Nazionale per la riduzione delle emissioni.
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segue in allegato
Certifico Srl - IT | Rev. 1.0 2022
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Matrice revisioni
Rev. | Data | Oggetto | Autore |
1.0 | 11.08.2022 | Emendamento di Doha del Protocollo di Kyoto | Certifico Srl |
0.0 | 07.08.2022 | --- | Certifico Srl |
Collegati
Decisione 94/69/CE
Legge 15 gennaio 1994 n. 65
Protocollo di Kyoto
Emendamento di Doha del Protocollo di Kyoto
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