L'Encyclopédie' di Diderot e D'Alembert
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L'Encyclopédie' di Diderot e D'Alembert / XVIII secolo
ID 17383 | 18.08.2022 / Download scheda
L’Encyclopédie des sciences, elaborata da Diderot e D'Alembert e risalente al XVIII secolo, può essere considerata il primo esempio enciclopedico nonché uno dei primi grandi manifesti rappresentativi dell’illuminismo europeo. Nonostante le diverse censure e divieti politici a cui dovette andare incontro negli anni della sua pubblicazione, L’Encyclopédie rimane tuttora una delle fonti di maggior rilievo culturale e storico. Collaborarono alla sua creazione oltre a Diderot e D’Alembert più di 150 autori tra cui Domenico Paladini, Carlo Gregori, Ottaviano Diodati, Charles Nicolas Cochin e Giovanni Lorenzo Guidotti. (1)
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Opera fondamentale dell’Illuminismo francese, l’Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, par une société de gens de lettres costituisce, per impostazione e collocazione storica, la prima grande iniziativa culturale moderna. Nata dall’idea di una traduzione corretta e ampliata della Cyclopaedia di Chambers, l’impresa mutò di segno quando l’editore ne affidò la direzione a Diderot e, «quanto alla parte matematica», a d’Alembert.
Attorno al nuovo progetto furono chiamati a raccolta, come sottolineò Diderot, talenti appartenenti a «tutte le branche dello scibile umano», al fine di costituire «una società di scrittori e di artisti, intenti ciascuno al suo settore, e legati soltanto dall’interesse generale del genere umano e da un sentimento di reciproca benevolenza».
A lavoro concluso i collaboratori furono oltre 160, tra i quali emergono, oltre a quelli dei due direttori, i nomi più rappresentativi della cultura francese dell’epoca: si tratta di Montesquieu, Voltaire e Rousseau, di Buffon, d’Holbach, Quesnay, Turgot, oltre ai tanti relativamente poco conosciuti, ma spesso di grande importanza per la realizzazione del progetto, primo fra tutti L. de Jaucourt, che diventò il principale redattore a fianco di Diderot dopo il disimpegno dei più noti collaboratori.
Nel novembre 1750 uscì il Prospectus dell’enciclopedia, con i criteri redazionali, le condizioni di sottoscrizione e il programma di pubblicazione, che contemplava l’uscita di 8 voll. di testo e 2 di tavole.
Pochi mesi dopo usciva il 1° vol., dove figura il Discours préliminaire, il manifesto programmatico in cui d’Alembert esponeva l’organizzazione della materia enciclopedica sulla base della genealogia delle conoscenze e della connessione delle scienze ispirata al baconiano «Arbor scientiarum», e dove l’elogio del progresso dei lumi si inseriva nel quadro di un innovativo rapporto tra intellettuali, società e politica; con intenti non diversi si esprimeva Diderot annunciando essere scopo dell’Encyclopédie quello di «cambiare il modo comune di pensare».
La prima crisi, presto superata, si verificò già all’uscita del 2° vol. sotto l’attacco della Chiesa, del partito devoto di corte, di gesuiti e giansenisti. La situazione precipitò qualche anno dopo in seguito alle dure polemiche suscitate dalla pubblicazione, nel 7° vol., della voce Genève e dalla sua tendenziosa interpretazione del calvinismo ginevrino.
Voltaire, presto seguito da molti altri, interruppe definitivamente la sua collaborazione; d’Alembert lasciò la direzione, riservandosi di redigere solo voci scientifiche; Rousseau, autore per l’Encyclopédie delle voci di soggetto musicale e della famosa Économie politique, aprì un aspro conflitto, sia teorico sia personale, con gli esponenti principali del ‘partito’ degli enciclopedisti, nell’ambito del quale si era sempre caratterizzato nella figura del dissidente interno.
Nel gennaio 1759 il parlamento di Parigi condannò l’Encyclopédie e fu revocata l’autorizzazione alla pubblicazione; nel settembre dello stesso anno seguì il «breve» di condanna di papa Clemente XIII. Rimasto solo nella direzione dell’opera e assistito da pochi collaboratori, Diderot riprese segretamente il lavoro, riuscendo faticosamente a portarlo a termine.
Nel 1765-66 furono distribuiti gli ultimi 10 voll. di testo, stampati in Francia con la falsa indicazione Neuchâtel, cui seguirono, fra il 1762 al 1772, 11 voll. di tavole. In tutto 28 voll., fra testo e tavole, per un complesso di settantaduemila voci, alcune firmate, altre siglate, altre anonime, e duemilacinquecento tavole, costituiscono il corpus dell’Encyclopédie (7 voll. di Supplément furono pubblicati dal 1776 al 1780, successivamente, presso editori diversi e senza la partecipazione di Diderot). (1)
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Note
Il frontespizio dell'Encyclopédie è una composizione allegorica in cui figure femminili che rappresentano la Ragione e la Filosofia svelano la figura della Verità, posizionata al centro in alto della composizione. Da lei emana una luce radiosa, mentre a sinistra l'Immaginazione si prepara ad adornarla con una ghirlanda di fiori. Altre figure allegoriche che rappresentano le arti, le scienze e i mestieri guardano o espongono strumenti o testi specifici dei loro campi. È interessante notare che il frontespizio non fu disegnato e inciso fino al 1772, ben dopo che la pubblicazione dei diciassette volumi di testo si era conclusa nel 1765 e Diderot aveva rivolto la sua attenzione alle tavole. (2)
Fig. 1 - Frontespizio dell'Encyclopédie
Nel primo volume dell'opera è apparso anche il “Sistema della Comprensione Umana”, spesso indicato come “L'Albero della Conoscenza”. Alla fine del diciassettesimo secolo, l'inglese John Locke aveva sostenuto che la mente umana alla nascita era una tabula rasa; pensava che siamo arrivati a comprendere noi stessi e il mondo che ci circonda attraverso l'assunzione di percezioni sensoriali che la mente ha poi organizzato in categorie razionali. Sulla base di questa psicologia sensazionalista, Diderot e d'Alembert hanno sostenuto nel "Discorso preliminare" all'Encyclopédie che la conoscenza umana consisteva in tre rami:
- Memoria, espressa come storia naturale, civile e sacra
- La ragione, divisa in conoscenza dell'uomo e conoscenza della natura
- Immaginazione (allegorizzata nel frontespizio accanto a Verità), che si concretizza in poesia sacra e profana
Questi tre aspetti della comprensione umana formano letteralmente i “rami” dell'Albero della Conoscenza dell'Enciclopedia. In questa concettualizzazione, nota come la teologia diventa un sottoinsieme della filosofia, raggruppato con la divinazione e la magia nera. Presupposti "eretici" come questi rendevano cattolici e protestanti devoti allo stesso modo ostili agli enciclopedisti e al loro lavoro. (2)
Fig. 2 - Sistema della Comprensione Umana (Volume 1)
(1) Treccani / CNR
(2) MIT Campus
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