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Buone pratiche per la prevenzione della violenza a danno degli operatori

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Buone pratiche per la prevenzione della violenza a danno degli operatori AGENAS

Buone pratiche per la prevenzione della violenza a danno degli operatori / AGENAS

ID 15811 | Osservatorio Nazionale delle Buone Pratiche sulla sicurezza nella Sanità

Nel Documento allegato, sono riportate le buone pratiche, trasmesse nel corso della Call for Good Practice 2018, finalizzate a prevenire atti di violenza a danno degli operatori sanitari.

La Call for Good Practice viene realizzata da AGENAS a partire dal 2008 nell’ambito delle attività di individuazione, raccolta e diffusione delle pratiche per la sicurezza del paziente, con l’obiettivo di favorire il trasferimento delle esperienze di successo. La rilevanza delle buone pratiche quale strumento per il miglioramento della sicurezza delle cure è stata ulteriormente affermata dalle Legge 24/2017 Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale, che ha previsto l’istituzione presso AGENAS dell’Osservatorio Nazionale delle buone pratiche per la sicurezza in sanità. In particolare, il comma 2 dell’art. 3 della citata Legge attribuisce a quest’ultimo, tra le altre, le funzioni di individuazione di idonee misure per la prevenzione e gestione del rischio e per il monitoraggio delle buone pratiche. Nell’ambito dei lavori dell’Osservatorio Nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, si è convenuto di utilizzare la Call quale strumento per l’individuazione delle suddette misure, nonché per promuovere il trasferimento delle esperienze di successo.

Il modello prevede la classificazione delle buone pratiche in sei classi in funzione dell’aderenza ai criteri di seguito sinteticamente descritti:

- Buona pratica sicura: pratica sostenibile applicata in più di un contesto, la cui efficacia in termini di miglioramento della sicurezza sia dimostrata attraverso il confronto pre-post implementazione, basato su metodi appropriati di valutazione e dimostrato da risultati in termini di processo e di esito (costi, metodi e risultati devono essere accuratamente descritti). 

- Pratica sicura: pratica implementata in almeno un contesto, valutata in maniera completa, di efficacia dimostrata, descritta accuratamente ma non risultata sostenibile e/o provata in più di un contesto. 

- Pratica di efficacia non provata: pratica implementata in almeno un contesto, valutata in maniera completa, ma di efficacia non dimostrata e/o descritta in maniera sintetica. 

- Pratica in progress: pratica implementata in almeno un contesto, con misurazione baseline ma senza misurazione post-intervento (prevista, ma non ancora effettuata).

- Pratica non misurata: pratica implementata in almeno un contesto, senza misurazione baseline.

- Pratica non implementata: pratica rispondente alla definizione, ma non ancora implementata (iniziative, progetti, idee in fase di sviluppo).

Nel corso della Call for Good Practice 2018 sono state raccolte 227 esperienze, di cui: 34 classificate come Pratiche Sicure, 51 classificate come In progress, 6 pratiche di efficacia non provata, 125 classificate come pratica non misurata, 11 classificate come pratica non implementata e nessuna pratica classificata come Buona Pratica Sicura.
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