Fabbriche luogo di comunità per la vaccinazione pubblica Covid-19
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Fabbriche luogo di comunità per la vaccinazione pubblica Covid-19
La proposta di Confindustria riguarda la possibilità che il sistema delle imprese possa supportare lo Stato nella realizzazione della campagna vaccinale pubblica, mettendo a disposizione spazi adeguati all'interno delle aziende, in vista della vaccinazione dei dipendenti e dei loro famigliari.
A dicembre 2020 lo Stato italiano ha avviato il piano nazionale di vaccinazione per il Covid19.
Nell’attuale fase iniziale della campagna di vaccinazione, caratterizzata da una limitata disponibilità delle dosi vaccinali, lo Stato sta somministrando il vaccino, come stabilito nel piano strategico di vaccinazione anti Covid-19, alle categorie prioritarie rappresentate dagli operatori sanitari e socio-sanitari pubblici e privati, dai residenti e dal personale dei presidi residenziali per anziani e dagli over 80.
Con l’aumento delle dosi di vaccino si inizierà a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazione (insegnanti, personale scolastico, forze dell’ordine ecc.) fino ad arrivare ad una vaccinazione di massa.
Governance del piano vaccinale
La governance è assicurata dal coordinamento costante tra il Ministero della Salute, la struttura del Commissario Straordinario, le Regioni e le Province Autonome.
Nella fase iniziale della campagna vaccinale si prevede una gestione centralizzata della vaccinazione con l’identificazione di siti ospedalieri e l’impegno di unità mobili destinate alla vaccinazione delle persone impossibilitate a raggiungere i punti di vaccinazione. Il personale delle unità vaccinali sarà costituito da un numero flessibile di medici, infermieri, assistenti sanitari e personale amministrativo di supporto. Nel piano di vaccinazione si stima, al momento, un fabbisogno massimo di circa ventimila persone.
Sul piano organizzativo a livello nazionale sono definite le procedure, gli standard operativi e il lay-out degli spazi per l’accettazione, la somministrazione e la sorveglianza degli eventuali effetti a breve termine.
A livello territoriale vengono stabilite la localizzazione fisica dei siti, il coordinamento operativo degli addetti, nonché il controllo sull’esecuzione delle attività.
Con l’aumentare della disponibilità dei vaccini, a livello territoriale potranno essere realizzate campagne su larga scala per la popolazione presso centri vaccinali organizzati ad hoc e, in fase avanzata, accanto all’utilizzo delle unità mobili, il modello organizzativo vedrà via via una maggiore articolazione sul territorio, seguendo sempre più la normale filiera tradizionale, incluso il coinvolgimento degli ambulatori vaccinali territoriali, dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, della sanità militare, e dei medici competenti delle aziende.
Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla logistica, alla catena di approvvigionamento, allo stoccaggio e al trasporto dei vaccini rientrano nella competenza del Commissario
Straordinario così come la fornitura del materiale essenziale per lo svolgimento delle sedute vaccinali (DPI, disinfettante ecc.).
La distribuzione dei vaccini avviene con il coinvolgimento delle forze armate in coordinamento con il Commissario Straordinario.
Piattaforma informativa nazionale piano vaccini
E’ previsto un sistema di tracciamento della campagna di vaccinazione infatti, l’art. 3 del decreto legge n. 2 del 14 gennaio 2021 istituisce una piattaforma informativa nazionale idonea ad agevolare, sulla base dei fabbisogni rilevati, le attività di distribuzione sul territorio nazionale delle dosi vaccinali, dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento. Inoltre, su istanza della Regione o della Provincia Autonoma interessata, la piattaforma nazionale esegue, in sussidiarietà, le operazioni di prenotazione delle vaccinazioni, di registrazione delle somministrazioni dei vaccini e di certificazione delle stesse, nonché le operazioni di trasmissione dei dati al Ministero della Salute.
Breve descrizione della proposta
Lo Stato è il titolare della campagna di vaccinazione pubblica garantendo l’acquisto e l’approvvigionamento delle dosi vaccinali e gestendo la somministrazione dei vaccini secondo quanto previsto dal piano vaccinale.
La proposta prevede che, in tale quadro, le imprese, con l’obiettivo di supportare le istituzioni nella vaccinazione della popolazione, su base volontaria potrebbero mettere a disposizione della “macchina” organizzativa pubblica i luoghi di lavoro che le Autorità sanitarie riterranno adeguati e coerenti con l’organizzazione dell’iniziativa vaccinale.
Le aziende che riterranno di partecipare, su richiesta delle Autorità sanitarie e per il tramite del medico competente, potranno collaborare comunicando - nel rispetto della privacy - i nominativi delle persone - dipendenti e loro familiari - che chiederanno di ricevere il vaccino.
Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino, compete alle Autorità sanitarie stabilire se tale adempimento possa essere svolto anche dai medici competenti delle aziende che riterranno di partecipare ovvero attraverso il ricorso a servizi offerti sul mercato.
Titolarità
Autorità sanitarie pubbliche centrali e regionali.
Ruolo delle imprese
Fornire alle autorità sanitarie pubbliche, su base volontaria, gli spazi delle proprie aziende per la vaccinazione dei cittadini in vista della vaccinazione di dipendenti e loro familiari. Istituzioni di riferimento Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’attuazione delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regioni.
Strumento
La delicatezza del tema affrontato, la situazione di crisi e le gravi scelte di salute pubblica necessarie impongono la massima chiarezza e trasparenza delle decisioni. Occorre quindi valutare la opportunità di predisporre un apposito protocollo organizzativo - sanitario con la partecipazione di Confindustria ed eventualmente delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative che deve essere rispettato dalle imprese che aderiscano volontariamente al progetto: sicuramente l’organizzazione attraverso un protocollo è essenziale, posto che l’organizzazione resta in capo allo Stato (individuazione delle misure di sicurezza, l’organizzazione della strumentazione, conservazione dei vaccini, procedure di scelta e coinvolgimento dei vaccinandi e partecipazione dei vaccinati al monitoraggio previsto dal DL 2/2021) ma coinvolge, in qualche modo, anche le imprese (es. gestione dell’ambiente aziendale al quale farebbero accesso i cittadini).
Potenziale numero di persone vaccinabili in azienda
Tenuto conto che i dipendenti delle imprese associate a Confindustria sono circa 5,5 milioni, e che secondo l’ISTAT il nucleo medio familiare è pari a 2,3 persone (dati 2019), il potenziale massimo delle persone raggiungibili sarebbe di oltre 12-12,5 milioni.
Si evidenzia che, secondo primi calcoli, i lavoratori in categorie “protette” e over 55 ammontano (incluso il nucleo) a circa 2,5-3 milioni. Si sottolinea infine che, al momento, la vaccinazione, in mancanza di uno specifico obbligo di legge, è volontaria.
Aspetti da approfondire
1. L’analisi dell’eventuale impatto sui temi relativi alle responsabilità dei datori di lavoro in termini di sicurezza sul lavoro: nel momento in cui si mettono a disposizione solamente gli spazi senza coinvolgimento alcuno del personale (se non per l’aspetto della garanzia della disponibilità degli spazi) e del medico competente (almeno fino a quando questo non sarà possibile secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria), l’unica attenzione è alla previa verifica della rispondenza a norma degli spazi stessi (ma non si tratta di un onere che potrebbe essere definito eccessivo).
2. La previsione di un “ristoro” pubblico per i costi sostenuti dalle imprese nel caso in cui - secondo le indicazioni del Piano vaccinale e dell’Autorità sanitaria - acquistino sul mercato servizi medici di somministrazione dei vaccini.
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Fonte: Confindustria
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