Dose radiazioni pazienti: direttiva 2013/59/Euratom
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Dose di radiazioni a cui sono sottoposti i pazienti esame radiologico o medico nucleare
Una delle novità della Direttiva 2013/59/EURATOM è che i pazienti dovranno trovare nel referto un’informazione sulla quantità di radiazioni a cui sono stati sottoposti nel corso di un esame radiologico o medico nucleare (Art. 58 c. a)
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Articolo 56 Ottimizzazione
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6. Gli Stati membri assicurano che, nel caso di un paziente sottoposto a un trattamento o ad una diagnosi con radionuclidi, il medico specialista o l'esercente, a seconda di quanto previsto dagli Stati membri, fornisca al paziente stesso o al suo rappresentante informazioni sui rischi delle radiazioni ionizzanti e appropriate istruzioni volte a ridurre le dosi per le persone in contatto con il paziente, per quanto ragionevolmente conseguibile. Per le procedure terapeutiche le informazioni devono essere fornite per iscritto. Tali istruzioni sono impartite prima di lasciare l'ospedale, la clinica o una struttura affine.
Articolo 60 apparecchiatura
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c) le attrezzature usate per la radiologia interventistica siano munite di un dispositivo o di un indicatore che informi il medico specialista nonché le persone addette agli aspetti pratici delle procedure mediche circa la quantità di radiazioni prodotte dall'attrezzatura nel corso della procedura. Le attrezzature installate prima del 6 febbraio 2018 possono essere esonerate da tale requisito;
d) le attrezzature usate per la radiologia interventistica e la tomografia computerizzata ed ogni nuova attrezzatura usata per scopi di pianificazione, di guida e di verifica siano munite di un dispositivo o di un indicatore che informi il medico specialista, al termine della procedura, dei parametri pertinenti per la valutazione della dose per paziente;
e) le attrezzature usate per la radiologia interventistica e la tomografia computerizzata abbiano la capacità di trasferire le informazioni richieste a norma della lettera d) nella registrazione dell'esame. Le attrezzature installate prima del 6 febbraio 2018 possono essere esonerate da tale requisito;
f) fatte salve le lettere c), d) ed e), le nuove attrezzature medicodiagnostiche che producono radiazioni ionizzanti siano munite di un dispositivo, o di uno strumento equivalente, che informi il medico specialista dei parametri pertinenti per la valutazione della dose per paziente. Se del caso, le attrezzature offrono la possibilità di trasferire queste informazioni nella registrazione dell'esame.
Articolo 58 Procedure
Gli Stati membri provvedono affinché:
a) per ciascun tipo di procedura medico-radiologica standard siano elaborati protocolli scritti per ciascuna apparecchiatura e per le pertinenti categorie di pazienti;
b) l'informazione relativa all'esposizione del paziente faccia parte del referto della procedura medico-radiologica;
c) vengano fornite ai prescriventi linee guida di riferimento riguardo alle metodiche per immagini a scopo medico, che tengano conto delle dosi di radiazioni;
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L’Italia, come tutti gli Stati dell’Unione europea, dovrà recepirla da febbraio 2018. La valutazione delle dosi da radiazioni assorbite dai pazienti è un compito specifico del fisico medico, ma, per poter comunicare in tutti i referti radiologici un dato significativo come questo, bisogna organizzare procedure operative e disporre di software adeguati, come anche effettuare verifiche sull’accuratezza dei dati valutati, archiviati e comunicati. Da un lato, quindi, c’è la necessità di valutare un numero, con la sua specifica accuratezza, che ha un valore scientifico e tecnico ben definito, ma dall’altro bisogna anche comunicare un’informazione corretta ma significativa ai non addetti ai lavori, come i pazienti.
Come si traduce un dato tecnico, come la quantità di radiazioni, espressa in milliSievert, in un’informazione comprensibile per i pazienti? Come si deve comunicare per far capire l’importanza di proteggersi da quantità troppo elevate di raggi X, come prevede la stessa direttiva europea? Un recente studio finlandese (allegato) pubblicato su European Radiology (L. Ukkola, et al. “Information about radiation dose and risks in connection with radiological examinations: what patients would like to know”) ha proprio affrontato questo problema. Infatti la quantità di radiazioni impartita a un paziente può essere espressa in molti modi diversi. Esistono grandezze calcolate direttamente dall’apparecchiatura radiologica, che però sono specifiche della singola tecnologia (Tac, radiografia, ortopantomografia).
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Information about radiation dose and risks in connection with radiological examinations: what patients would like to know
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Table 1 The table used in the interview, revealing six different ways to indicate the radiation dose
(a) pa = posterior-anterior
(b) In Finland
(c) One flight (Oulu, Finland – Sydney, Australia) corresponding to about 19 hours
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WHO Handbook on Indoor Radon: A Public Health Perspective
European Atlas of Natural Radiation