Modifiche agli ascensori esistenti: le norme e l’evoluzione del settore
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Modifiche agli ascensori esistenti: le norme e l’evoluzione del settore
In Italia esistono quasi un milione di ascensori, che effettuano quasi cento milioni di corse ogni giorno (fonte ANIE). Dati che posizionano il nostro Paese al secondo posto a livello mondiale per numero di impianti.
Già questo sarebbe sufficiente a dare un'idea delle dimensioni e dell'importanza di un settore che fa della manutenzione e dell'aggiornamento tecnologico una necessità costante. Perché, oltre ai dati sopra riportati, va ricordato che circa il 60% degli ascensori in servizio nel nostro Paese è in funzione da più di venti anni. E quasi il 40% da oltre trenta.
Non stupisce, pertanto, che in UNI un apposito gruppo di lavoro si occupi delle modifiche agli ascensori esistenti, con un occhio alle esigenze nazionali e uno a un quadro europeo in continua e inevitabile evoluzione.
Ne abbiamo parlato con Roberto Corradini, coordinatore del GL 9 "Modifiche agli ascensori esistenti", che fa capo alla commissione "Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari".
Ovvio un riferimento all'importanza delle norme tecniche in questo specifico settore.
"Avere un riferimento normativo”, ricorda Corradini, “è un aiuto fondamentale per gli operatori che devono redigere una dichiarazione di conformità ai sensi del decreto 37/08 (in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici, n.d.r.). Questo decreto prescrive che si operi secondo le norme di buona tecnica".
A livello legislativo europeo, il riferimento consolidato negli anni è stato rappresentato dalla Direttiva 95/16/CE "per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli ascensori".
Da tempo il GL lavora sulla serie UNI 10411 che specifica i requisiti per la modifica o la sostituzione di parti di varie tipologie di ascensori conformi e non conformi alla Direttiva 95/16/CE.
"Le norme UNI 10411 danno per tutta la gamma di ascensori che continuano a subire una evoluzione a livello normativo dei criteri su come approcciarli in occasione di modifiche o riparazioni significative", spiega Corradini. "L'obiettivo è sempre lo stesso: intervenire elevando il livello di sicurezza dell'impianto, allineandolo ai riferimenti tecnici più aggiornati".
La norma si compone di più parti. Alcune - le parti 1, 2 3 e 4 - sono già state pubblicate. Altre sono in corso di elaborazione.
"Sono di prossima pubblicazione le ultime due parti - la 5 e la 6 - che riguardano in particolare gli impianti elettrici e quelli idraulici. Queste vanno a coprire quegli ascensori che sono stati realizzati al di fuori di una norma armonizzata. Un campo delicato poiché si tratta di dare dei criteri anche per quegli impianti che non sono nati con un riferimento normativo specifico. L'intento è fare in modo che anche su questi impianti l'operatore possa essere guidato da un documento tecnico di riferimento, adottando interventi di modifica e riparazione che aumentino il livello di sicurezza esistente".
Si tratta di un lavoro significativo. E che non può certo dirsi concluso, soprattutto alla luce della più recente direttiva europea 2014/33/UE che ha sostituito di fatto proprio la direttiva 95/16.
Il gruppo di lavoro prosegue infatti nella sua attività.
"Adesso dobbiamo riallineare il parco normativo ai nuovi riferimenti europei. Il lavoro inizierà a settembre", conclude Corradini.
Fonte UNI
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