Legge 17 maggio 1952 n. 619
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Legge 17 maggio 1952 n. 619 / Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi di Matera
Risanamento dei rioni dei "Sassi" nell'abitato del comune di Matera.
(GU n.139 del 18-6-1952)
Testo consolidato al 21-12-2008, seguentemente abrogato dal D.L. 25 giugno 2008 n. 112
14/04/1958
LEGGE 21 marzo 1958, n. 299 (in G.U. 14/04/1958, n.90)
29/03/1967
LEGGE 28 febbraio 1967, n. 126 (in G.U. 29/03/1967, n.79)
23/04/1979
LEGGE 10 aprile 1979, n. 126 (in G.U. 23/04/1979, n.112)
31/12/1999
DECRETO LEGISLATIVO 30 dicembre 1999, n. 507 (in SO n.233, relativo alla G.U. 31/12/1999, n.306)
25/06/2008
DECRETO-LEGGE 25 giugno 2008, n. 112 (in SO n.152, relativo alla G.U. 25/06/2008, n.147), convertito con modificazioni dalla L. 6 agosto 2008, n. 133 (in S.O. n. 196/L relativo alla G.U. 21/08/2008, n. 195) ha disposto (con l'art. 24) l'abrogazione dell'intero provvedimento.
Per il viaggiatore che visita i Sassi di Matera per la prima volta, risulta difficile pensare che la storia di Matera comprenda un periodo tremendo che l’ha portata addirittura ad essere definita la vergogna d’Italia. C’è stato un periodo durante il quale Matera era totalmente isolata dal resto del mondo, un periodo che l’ha segnata profondamente e ne ha delineato uno sviluppo lento ed eccessivamente tardivo.
I Sassi di Matera vennero definiti dalla sorella di Carlo Levi il “cratere infernale”, a causa della vita misera contadina, ma al suo arrivo lui la descrisse con queste parole: “Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà. Chiunque veda i Sassi di Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”
La denuncia di Carlo Levi portò i Sassi di Matera al centro dell’attenzione nazionale. La politica italiana iniziò ad interessarsi alla questione, il leader del partito Comunista italiano Palmiro Togliatti per primo giunse nel capoluogo lucano nel 1948 per guardare con i propri occhi gli ambienti malsani in cui gli abitanti erano costretti a vivere in compagnia delle bestie. Senza mezze parole definì i Sassi “Vergogna nazionale”, un male da estirpare con la forza bruta per restituire dignità alle persone. Altri intellettuali si interessano alla vicenda, parliamo ad esempio di Tommaso Fiore, Francesco Compagna, Manlio Rossi ed il sociologo americano George Peck.
Nel luglio del 1950 il primo ministro Alcide De Gasperi fece visita ai Sassi di Matera e nei mesi successivi incaricò il ministro lucano Emilio Colombo di studiare un disegno di legge per favorire il risanamento e la soluzione del problema dei Sassi. Il 17 maggio 1952 lo Stato Italiano, per mano di De Gasperi e su suggerimento del ministro Colombo, con la “Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi di Matera” impose a due terzi degli abitanti della città, circa diciassettemila persone, di abbandonare le proprie case per trasferirsi nei nuovi rioni: “Lo Stato assume a suo carico la spesa per il risanamento dei quartieri Sasso Caveoso e Sasso Barisano dell’abitato di Matera e per la costruzione di case popolari particolarmente adatte per contadini, operai ed artigiani, in sostituzione di quelle attualmente esistenti in detti quartieri che saranno dichiarate inabitabili ed abbattute”.
I Sassi furono praticamente svuotati, divenendo una città fantasma a margine della città nuova. Gli abitanti ottennero case nuove e la promessa di un appezzamento di terra da coltivare, pagando canoni di affitto irrisori in cambio della cessione delle loro vecchie abitazioni al demanio. Degrado ed abbandono presero il posto della vita nelle grotte e nelle chiese, mentre la città si espandeva sul piano nei quartieri nuovi secondo il Piano Regolatore.
La grande spinta che ha accelerato il processo di risanamento e riqualificazione della parte vecchia di Matera è stata data dall’UNESCO che nel 1993.
Il 9 dicembre a Cartagena hanno dichiarato i Sassi Patrimonio Mondiale dell’Umanità, il sesto sito italiano ad entrare a far parte di questo speciale elenco, il primo dell’Italia meridionale, il primo sito ad essere definito “Paesaggio Culturale”. Tale risultato fu ottenuto anche grazie all’impegno dell’architetto ed urbanista Pietro Laureano.
Nel 2008 la città dei Sassi, grazie al Comitato Matera 2019, intraprese il percorso di candidatura a Capitale Europea della Cultura nel 2019. Matera, a rappresentanza dell’intera Regione Basilicata, è entrata prima a far parte della short list, le 6 finaliste, insieme a Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi, Siena e Ravenna, e successivamente il 17 Ottobre 2014 con 7 preferenze su 13 viene designata Capitale Europea della Cultura per il 2019. L’occasione può rappresentare il riscatto della gente che ha vissuto nei Sassi ma soprattutto diventa motivo di orgoglio di noi materani nel pensare che i sacrifici di quella gente sono diventati la VERA storia della nostra città, la città dell’antica MATERA.
Sassi Matera 900 - Immagini
Fig. 1. Sassi di Matera 900
Fig. 2. Sassi di Matera 900
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