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BIM - Building Information Modeling

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BIM - Building Information Modeling

Update 03 agosto 2021

Pubblicato il 3 agosto 2021 sul sito del MIMS il decreto 312/2021 che entra in vigore il giorno stesso 3 agosto 2021 

Update 15 Gennaio 2018

Pubblicato il 12 gennaio 2018 sul sito del MIT il decreto 560/2017 che entra in vigore il 27 Gennaio 2018.

Update 01 Dicembre 2017

Nuovo Codice Appalti: Delrio firma il decreto per la digitalizzazione negli appalti pubblici

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, in data 1° dicembre 2017, ha firmato il decreto che definisce le modalità e i tempi di introduzione dell’obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture nelle stazioni appaltanti, per razionalizzare le attività di progettazione e le relative verifiche.

Un passaggio importante - afferma il Ministro Delrio - che risponde a una innovazione del settore e porterà trasparenza, efficienza e più qualità nella progettazione e realizzazione delle opere”.

Si tratta, infatti, di un intervento utile nel perseguimento di una migliore qualità dei progetti e delle opere, criterio ispiratore del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, in quanto, attraverso la digitalizzazione del settore delle costruzioni, si apportano benefici alla spesa pubblica e ai prodotti immobiliari o infrastrutturali e si rende più efficiente l'operato degli attori sul versante dell'offerta, con il conseguente incremento della loro redditività. Secondo alcuni studi ed esperienze, questo tipo di progettazione innovativa può consentire almeno il 10% di risparmi di spese di gestione e risparmi lungo tutto il ciclo dell’opera, abbattendo il ricorso alle varianti e prevedendo per tempo le manutenzioni necessarie.

Il decreto è il risultato di un lavoro complesso e approfondito, avviato da una Commissione appositamente istituita dal Ministro e composta da rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di Anac, Agid, delle Università degli Studi di Brescia, Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, del Politecnico di Milano, della Rete delle Professioni Tecniche, che ha proceduto alle audizioni dei principali stakeholder del settore e predisposto una prima bozza del provvedimento. La bozza è stata poi sottoposta a consultazione pubblica, i cui contributi sono stati valutati ed integrati nella stesura finale del testo.

Il provvedimento disciplina inoltre gli adempimenti preliminari delle stazioni appaltanti, che dovranno adottare un piano di formazione del proprio personale, un piano di acquisizione o di manutenzione di hardware e software di gestione dei processi decisionali e informativi e un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori dei dati e la gestione dei conflitti.

E’ previsto l’utilizzo di piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari da parte delle stazioni appaltanti ed è definito l’utilizzo dei dati e delle informazioni prodotte e condivise tra tutti i partecipanti al progetto, alla costruzione e alla gestione dell'intervento.

Il decreto prevede, già dall’entrata in vigore, l’utilizzo facoltativo dei metodi e degli strumenti elettronici specifici per le nuove opere e per interventi di recupero, riqualificazione o varianti, da parte delle stazioni appaltanti che abbiano ottemperato agli adempimenti preliminari.

L’obbligo all’utilizzo dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione decorre dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo pari o superiore a 100 milioni di euro, e poi via via per importi minori a decorrere dagli anni successivi al 2019 fino alle opere di importo inferiore a 1 milione di euro, per le quali il termine decorre dal 1° gennaio 2025.

Una Commissione, che sarà istituita ad hoc con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, avrà il compito di monitorare gli esiti e le eventuali difficoltà incontrate dalle stazioni appaltanti e di individuare eventuali misure correttive, per aggiornare i dati e le procedure previsti nel decreto.

Fonte: MIT

Update 24 Luglio 2017

Position paper UNI

UNI da tempo sta sviluppando una attività Normativa in materia di BIM - Building Information Modeling - una attività su cui peraltro l’Italia ha anticipato l’Europa con l’emanazione di Norme Tecniche Nazionali della serie UNI 11337.

Download Position Paper UNI

Ai lavori normativi partecipano oltre 50 esperti in rappresentanza di tutti i portatori di interesse: dalla Pubblica Amministrazione, all’Anac, al mondo dei produttori e delle imprese, alle professioni, al sistema dell’accreditamento e della certificazione, alle Università e la Ricerca, ai consumatori e utenti. Attualmente i lavori normativi proseguono sia per completare il quadro delle norme di riferimento nazionali (la serie UNI 11337), sia per trasferire l’esperienza e le competenze italiane nei contesti sovranazionali in cui UNI, ai sensi del Regolamento UE 1025/2012, è presente quale membro italiano nel CEN e nell’ISO, al fine di meglio rappresentare e tutelare gli interessi del nostro Paese nel contesto delle regole del mercato comunitario ed internazionale, contribuendo dunque a collocare l’Italia all’avanguardia in tali consessi, anche attraverso ruoli guida riconosciuti dai partner europei.

Le Norme UNI in materia di BIM sono una “piattaforma facilitatrice” che la stessa “Indagine Conoscitiva su Industria 4.0” della X Commissione della Camera dei Deputati qualifica come “infrastrutture abilitanti” dei processi di digitalizzazione. Un ruolo che viene richiamato dalla “Relazione Programmatica sulla Partecipazione alla UE nel 2017” in cui si afferma come le Norme consensuali “rivestano un ruolo essenziale nel garantire e migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti ed al fine di rispondere in modo efficiente alle nuove sfide dell’era digitale”. Non è infatti un caso che ormai sia consuetudine sempre più consolidata che la legislazione preveda un rimando alla normativa UNI, in piena sintonia con lo spirito delineato con il Regolamento UE 1025/2012: leggi, decreti, circolari, bandi, protocolli, piani strategici, ecc… nazionali e regionali richiamano infatti in modo diretto le Norme UNI ("...devono essere conformi alle norme...") o indiretto ("I progetti elaborati in conformità .. alle norme dell'UNI .. si considerano redatti secondo la regola dell'arte") oppure introducono il concetto di premialità ("…elemento di preferenza…") e di modernizzazione della Pubblica Amministrazione tramite l’uso delle Norme Tecniche. Un richiamo alle Norme UNI che contribuisce alla divulgazione della conoscenza normativa, facilitando l’accesso a riferimenti certi sulla “regola d’arte” a tutti gli operatori, PMI incluse, come peraltro auspicato dal Regolamento stesso.

Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni - Parte 1: Modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi

La presente norma interessa gli aspetti generali della gestione digitale del processo informativo nel settore delle costruzioni, quali:
- la struttura dei veicoli informativi;
- la struttura informativa del processo;
- la struttura informativa del prodotto.
La presente norma è applicabile a qualsiasi tipologia di prodotto (risultante) di settore, sia esso un edificio od una infrastruttura, ed a qualsiasi tipologia di processo: di ideazione, produzione od esercizio. Siano essi rivolti alla nuova costruzione come alla conservazione e/o riqualificazione dell’ambiente o del patrimonio costruito.

UNI 11337 Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni

Le norme della Serie UNI 11337:

Parte 1 Modelli, elaborati e oggetti  Gennaio 2017
Parte 2 Denominazione e classificazione 2017
Parte 3 Modelli di raccolta, organizzazione e archiviazione dell’informazione tecnica per i prodotti da costruzione 2017
Parte 4 Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti Gennaio 2017
Parte 5 Flussi informativi nei processi digitalizzati Gennaio 2017
Parte 6 Capitolato informativo Marzo 2017
Parte 7 Requisiti di conoscenza, abilità e competenza del BIM manager 2018
Parte 8 Processi Integrati di Gestione delle Informazioni e delle Decisioni 2018
Parte 9 Fascicolo del costruito 2018

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Update Giugno 2017

Decreto BIM (Baratono*)

Il decreto, nasce dall’art. 23 comma 13 del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i. (Codice appalti) che rimanda ad un Decreto per l'adozione di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture.

Il decreto ministeriale (da Codice Appalti da emanare entro il 13 luglio 2016) ha il compito di specificare “modalità e i tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà dei metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture“, la “tipologia delle opere da affidare” con tali metodi e strumenti e la “strategia di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e del settore delle costruzioni”.

Il MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha reso noto sul proprio sito l'avvio della consultazione online "sulla proposta finalizzata all'adozione, della modellazione informativa nelle opere pubbliche, del decreto di cui all'articolo 23 comma 13 del decreto legislativo n. 50 del 2016, relativa ai metodi e strumenti elettronici specifici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture" (c.d. BIM o Building Information Modeling).

Finalità del decreto del MIT e della consultazione pubblica

Si legge dal sito: "Il decreto da adottare definisce, per gli appalti di lavori e le concessioni di lavori, le modalità e i tempi di progressiva introduzione, da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici, dell'obbligatorietà dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, per razionalizzare le attività di progettazione e le connesse verifiche.

Prima della pubblicazione del decreto attuativo oggetto di consultazione pubblica, il MIT ha voluto ampliare il novero dei soggetti avviando questa consultazione online, allo scopo di raccogliere l'opinione di chi ogni giorno si occupa direttamente o indirettamente di BIM ed utilizza metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture.

Termini della consultazione online

La Consultazione - aperta dal 19 giugno 2017 al 3 luglio 2017 - sarà disponibile sulla piattaforma on line del MIT messa a disposizione dal Formez alla pagina:

http://commenta.formez.it/ch/CodiceAppalti

All'esito della stessa il MIT predisporrà il testo del decreto, tenendo conto dei commenti dei soggetti che vorranno prendere parte alla consultazione

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Update Luglio 2016

Commissione BIM

Istituita presso il MIT, con il D.M. 242 del 16 Luglio 2016, la Commissione (Presidente Ing. Baratono), prevista dall'Art. 23 co 13 del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i "Codice Appalti".

D. M. 242 del 16 Luglio 2016

Istituzione della commissione con il compito di individuare le modalità e i tempi di progressiva introduzione dell'obbligatorietà, presso le stazioni appaltanti, le amministrazioni concedenti e gli operatori economici, dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l'edilizia e le infrastrutture, valutata in relazione alla tipologia delle opere da affidare e della strategia di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e del settore delle costruzioni.

Temi/Argomento
Data emissione
15-07-2016
Tipologia atto


(*) ing. Pietro Baratono, Presidente Commissione presso il MIT, provveditore interregionale per le opere pubbliche Lombardia ed Emilia Romagna

Building Information Modeling, BIM: il National Institutes of Building Science lo definisce come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto” e in un’accezione più specifica di un edificio. Il BIM non si può quindi considerare un prodotto, una tecnologia nel vero senso del termine, e neppure un applicativo software.

È un processo all’interno del quale organizzare tutte le informazioni inerenti l’oggetto da realizzare, una piattaforma in cui inserire dati grafici (come i disegni) e documenti tecnici relativi al ciclo di vita previsto dell’edificio in una modalità più evoluta rispetto al passato.

Come? Associando alle tradizionali informazioni grafiche relative a un determinato particolare che si sta disegnando (finestre, pareti, muri…) anche informazioni aggiuntive come la trasmittanza termica, l’isolamento acustico e altri importanti parametri.

Il BIM nasce quindi per rispondere all’esigenza di una maggiore collaborazione tra i progettisti, di un’effettiva interoperabilità a livello di software, della più facile integrazione tra i processi e, non in ultimo, di un’effettiva sostenibilità.

In tal senso si parla del BIM come metodo di progettazione collaborativo, proprio perché trattasi di un “sistema” che consente di integrare in un unico modello le informazioni utili in ogni fase della progettazione, da quella architettonica a quella strutturale, da quella impiantistica a quella energetica per arrivare a comprendere quella di matrice gestionale.

A beneficiare delle sue funzionalità sono quindi tutti gli attori che operano nel mondo del building, e quindi, impiantisti, ingegneri, architetti, montatori, collaudatori. Per arrivare naturalmente alle imprese di costruzione.

La grande peculiarità del Building Information Modeling si può sintetizzare nel seguente concetto: la modellazione digitale in 3D si arricchisce di informazioni riguardanti un pacchetto di dati che rappresentano le caratteristiche tecniche (volume, dimensioni, materiali, forme…) dell’elemento da utilizzare per la costruzione dell’edificio. E questi dati viaggiano in modo sicuro verso altre piattaforme informatiche che concorrono alla realizzazione del progetto.

In altre parole, l’innovazione che porta in dote il BIM risiede nella sua intrinseca capacità di garantire la validità dei dati inseriti nel manufatto in ogni momento del suo ciclo di vita, abilitando un percorso di realizzazione integrato della commessa impossibile in precedenza.

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