Valutazione rischio MMC ripetitivi ISO 11228-8 OCRA
Ed. 2019
Premessa
Documenti e check list sulla Valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (ripetitivi):
- Valutazione del rischio semplice
- Valutazione del rischio dettgaliata
che “deve” essere effettuata in accordo con la norma ISO 11228-3 in quanto norma di cui all’All. XXXIII del D.Lgs. 81/2008, da considerarsi tra quelle previste dall’Art. 168 c. 3 come criteri di riferimento per gli obblighi del DL per il rischio MMC.
Nel primo documento è illustrata la Procedura di Valutazione del rischio MMC in accordo con la norma UNI ISO 11228-3 (Valutazione del rischio semplice) con check list di cui all’allegato B della norma e riduzione del rischio di cui all’allegato E.
Nel secondo documento è affrontata la Valutazione del rischio dettagliata (UNI ISO 11228-3 Allegato C).
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D.Lgs. 81/2008…
Art. 168. Obblighi del datore di lavoro
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3. Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell'allegato XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.
ALLEGATO XXXIII MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
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RIFERIMENTI A NORME TECNICHE
Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1-2-3) relative alle attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza) sono da considerarsi tra quelle previste all'articolo 168, comma 3.
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UNI ISO 11228-3:2009
Ergonomia - Movimentazione manuale
Parte 3: Movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza
La norma stabilisce le raccomandazioni ergonomiche per compiti lavorativi ripetitivi che implicano la movimentazione manuale di bassi carichi ad alta frequenza. La norma fornisce una guida sull'identificazione e valutazione dei fattori di rischio comunemente associati alla movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza, consentendo di conseguenza la valutazione dei relativi rischi per la salute per la popolazione lavorativa.
Excursus
Introduzione
La movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza (lavoro ripetitivo) può causare dolore e affaticamento, che possono portare a disordini muscolo-scheletrici, riduzione della produttività e peggioramento del coordinamento della postura e dei movimenti. Quest'ultimo fattore può aumentare il rischio di errori e determinare di conseguenza un abbassamento della qualità e situazioni di pericolo. Una buona progettazione ergonomica e una corretta organizzazione del lavoro sono requisiti base per evitare gli effetti avversi menzionati.
I fattori di rischio nel lavoro ripetitivo includono la frequenza delle azioni, la durata dell'esposizione, le posture e il movimento dei segmenti del corpo, le forze richieste dal lavoro, l'organizzazione del lavoro, il controllo del lavoro, le esigenze connesse ai risultati del lavoro (per esempio qualità, precisione del compito) e il livello di addestramento/abilità. Ulteriori fattori possono includere fattori ambientali quali clima, rumore, vibrazioni e illuminazione.
Le raccomandazioni fornite dalla presente parte della ISO 11228-3 si basano sulle evidenze scientifiche disponibili concernenti la fisiologia e l'epidemiologia del lavoro manuale. La conoscenza è, comunque, limitata e le linee guida suggerite sono soggette a variazioni in base ai risultati delle future ricerche.
La norma definisce le raccomandazioni ergonomiche per compiti di lavoro ripetitivi che 'coinvolgono la movimentazione manuale di carichi leggeri ad alta frequenza. Fornisce una guida all'identificazione e alla valutazione dei fattori di rischio comunemente associati alla movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza, consentendo pertanto la valutazione dei rischi per la salute della popolazione lavorativa. Le raccomandazioni si applicano alla popolazione lavorativa adulta e sono destinate a fornire una ragionevole protezione a quasi tutti gli adulti in buona salute. Le raccomandazioni concernenti i rischi per la salute e le misure di controllo si basano in larga parte su studi sperimentali relativi al carico muscolo-scheletrico, al disagio/dolore e alla resistenza/affaticamento correlati ai metodi di lavoro. Per la valutazione delle posture lavorative, fare riferimento alla ISO 11226.
1. Termini e definizioni
compito ripetitivo: Compito caratterizzato da cicli di lavoro ripetuti.
ciclo di lavoro: Sequenza di azioni (tecniche) ripetute sempre nello stesso modo.
tempo di ciclo te : Tempo, in secondi, trascorso dal momento in cui un operatore inizia un ciclo di lavoro al momento in cui lo stesso ciclo di lavoro è ripetuto.
azione tecnica: Azioni manuali elementari necessarie al completamento delle operazioni comprese in un ciclo.
Esempio:
Tenere, ruotare, spingere o tagliare.
ripetitività: Caratteristica di un compito quando una persona ripete continuamente gli stessi cicli di lavoro, azioni tecniche e movimenti.
frequenza delle azioni: Numero di azioni tecniche per unità di tempo.
forza F: Sforzo fisico dell'operatore necessario all'esecuzione del compito.
posture e movimenti: Posizioni e movimenti del(i) segmento(i) del corpo o della(e) articolazione(i) necessari per eseguire il compito.
tempo di recupero: Periodo di riposo che segue un periodo di attività e che consente il ripristino della funzione muscolo-scheletrica (in minuti).
fattore di rischio complementare: Oggetti e fattori ambientali per i quali sussistono evidenze di relazione causale o aggravante con disordini muscolo-scheletrici degli arti superiori correlati al lavoro.
Esempio:
Vibrazioni, compressioni localizzate, ambiente freddo o superfici fredde.
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OCRA: Azione ripetitiva occupazionale (Occupational Repetitive action)
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2. Valutazione del rischio
Generalità
Quando la movimentazione ripetitiva è inevitabile, si dovrebbe adottare un approccio in quattro fasi in conformità alla ISO Guide 51 e alla ISO 14121, che prevede sia la valutazione del rischio sia la riduzione del rischio. Le quattro fasi riguardano l'identificazione del pericolo, la stima del rischio la valutazione del rischio e la riduzione del rischio.
La procedura illustrata nella figura 1 dovrebbe essere adottata quando si esegue una valutazione del rischio dei compiti implicanti la movimentazione manuale di carichi leggeri ad alta frequenza.
Figura 1 - Procedura di Valutazione del rischio
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3. Identificazione del pericolo
Generalità
La prima fase della valutazione d0el rischio consiste nell'identificare l'eventuale esistenza di un pericolo che può esporre gli individui a un rischio di lesione. Se simili pericoli sono presenti, allora può essere necessaria una valutazione del rischio più dettagliata. Quando si determina se sono presenti uno o più dei seguenti pericoli, si dovrebbe prestare attenzione alle linee guida per evitarli.
Ripetizione
I movimenti ripetitivi frequenti fanno insorgere un rischio di lesione che può variare a seconda del contesto delle modalità di movimento e dell'individuo. Con l'aumentare dei movimenti nel ciclo di movimento e/o la riduzione della durata del ciclo, il rischio di lesione cresce. All'interno di un lavoro o di un compito si dovrebbero evitare i movimenti ripetitivi.
Postura e movimento
La posizione assisa limita il movimento complessivo del corpo, in particolare quelli dell'arto inferiore e della schiena. Ciò può portare a un carico maggiore e più complesso sulla schiena e sulle estre01ità superiori. Rimanere in posizione eretta per periodi di tempo prolungati produce spesso dolore/disagio alle gambe e alla parte inferiore della schiena e può portare al ristagno venoso nelle gambe. Le posture complesse che coinvolgono movimenti combinati (per esempio in flessione e in torsione) possono presentare rischi maggiori (vedere ISO 11226). Ogni qualvolta possibile, ai lavoratori dovrebbe essere concessa l'opzione di variare tra la posizione assisa e quella eretta.
I compiti e le operazioni lavorative dovrebbero consentire variazioni della postura lavorativa sia per il corpo intero che per il movimento di segmenti specifici degli arti. Nei compiti di lavoro, si dovrebbero evitare condizioni estreme di movimento delle articolazioni; inoltre esiste l'esigenza di evitare posture statiche prolungate.
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4. Stima del rischio
Metodo 1 - Valutazione semplificata del rischio
La stima del rischio consiste in una valutazione semplificata del rischio in lavori composti da un singolo compito ripetitivo pavori monocompito).
Il modello di procedura e lista di controllo (check list) presentati nell'appendice B sono da preferirsi per lo svolgimento della valutazione semplificata del rischio. Questa procedura di valutazione si divide in quattro parti:
- informazioni preliminari che descrivono il compito lavorativo;
- identificazione del pericolo, procedura e lista di controllo per la stima del rischio;
- valutazione complessiva del rischio;
- azioni di miglioramento da intraprendere.
Nota
Come seconda scelta, si possono usare altri metodi e liste di controllo semplici forniti nell'appendice A, tenendo presenti le caratteristiche specifiche del compito ripetitivo in esame.
La stima del rischio con il metodo 1 dovrebbe consentire la classificazione del rischio mediante l'approccio a tre zone (verde, gialla e rossa) e determinare le conseguenti azioni da intraprendere. Le tre zone di rischio sono definite come segue.
A) Zona verde (rischio accettabile) __Rischio acccettabile _
Il rischio di malattia o lesione è trascurabile oppure è a un livello accettabilmente basso per l'intera popolazione lavorativa. Non occorre alcuna azione.
B) Zona gialla (rischio accettabile a determinate condizioni) __Rischio acccettabile a determinate condizioni _
Esiste un rischio di malattia o lesione che non può essere trascurato per l'intera popolazione lavorativa o parte di essa. Il rischio deve essere determinato ulteriormente (usando la valutazione più dettagliata del metodo 2), analizzando i fattori di rischio determinanti e deve essere seguito quanto prima possibile da una riprogettazione. Se la riprogettazione non è possibile, si devono prendere altre misure per controllare. il rischio.
C) Zona rossa (non accettabile) __Rischio non acccettabile _
Esiste un considerevole rischio di malattia o lesione che non può essere trascurato per la popolazione lavorativa. È necessaria un'azione immediata (per esempio, riprogettazione, organizzazione del lavoro, istruzione e addestramento dei lavoratori) per ridurre il rischio.
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Prospetto 1
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APPENDICE B
Metodo 1 - Lista di controllo per la valutazione semplificata del rischio
B.1 Generalità
La presente appendice fornisce liste di controllo e un modello per la valutazione semplificata del rischio di cui al metodo 1 (vedere punto 4.2.3.1). La struttura e il contenuto della lista di controllo sono i seguenti.
- Informazioni preliminari che descrivono il compito di lavoro
Consiste di informazioni generali (descrizione del lavoro, compiti da valutare, ecc.). Si dovrebbe prestare attenzione inizialmente alla prevalenza dei reclami per ragioni di salute e correlati al lavoro e/o alle variazioni operative (pianificate o improvvisate) apportate alle attrezzature o agli utensili di lavoro.
- Identificazione del pericolo, procedura e lista di controllo e stima del rischio
Presenta una procedura che adotta un approccio in cinque fasi, tenendo conto dei quattro fattori di rischio fisico primari (ripetizione, forza elevata, postura e movimenti incongrui, recupero insufficiente), oltre a ogni altro fattore di rischio complementare che possa essere presente. Quando i pericoli sono identificati, si dovrebbero attivare azioni in modo da ridurre o eliminare questi pericoli dal compito/lavoro (vedere appendice E).
Le caratteristiche del ciclo di lavoro sono i fattori di rischio primari per un lavoro.
La fase 1 della valutazione è pertanto la base della stima del rischio. Gli altri fattori di rischio pertinenti per la valutazione del rischio sono posture incongrue o disagevoli (fase 2), uso della forza mediante gli arti superiori (fase 3), la mancanza di periodi di recupero (fase 4) e ulteriori fattori di rischio complementari (fase 5).
Valutazione complessiva del rischio
Il punto B.2.3 descrive il metodo per la valutazione complessiva del rischio e le conseguenti azioni da attivare. Se uno dei fattori di rischio è riscontrato trovarsi nella zona rossa, allora il rischio complessivo è ROSSO; se nessuno dei livelli di rischio è ROSSO, ma uno o più è nella zona gialla allora il rischio complessivo è GIALLO; se tutti i livelli di rischio sono nella zona verde allora il livello di rischio complessivo è VERDE. Per i fattori complementari, il livello di rischio si riduce quando ci si muove verso la zona verde. Nell'effettuare una valutazione complessiva, si dovrebbero sempre prendere in considerazione i fattori complementari. Vedere punto 4.2.3.1 per una spiegazione delle zone di rischio e delle azioni conseguenti.
- Azione di miglioramento da attivare
Vedere punto B.2.4 per l'azione di miglioramento che dovrebbe essere formulata ed eseguita.
B.2 Lista di controllo
B.2.1 Informazioni preliminari
Completare il prospetto B.1
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B.2.2 Identificazione del pericolo e valutazione del rischio
La presente parte della lista di controllo è usata per una specifica valutazione del rischio se il lavoro è ripetitivo. Il rischio dovrebbe essere sempre ulteriormente analizzato se il lavoro prevede movimenti quasi identici ripetuti frequentemente per un periodo significativo della normale gi9rnata lavorativa. Se la durata del lavoro ripetitivo è minore di 1 h/giorno o 5 h/settimana, il rischio derivato dalla ripetitività è considerato trascurabile. In tal caso, non occorre alcuna ulteriore valutazione del rischio della ripetitività.
Completare il prospetto B.2.
Fase 1 - Ripetitività/durata dei movimenti
Fase 2 - Ripetitività/durata dei movimenti e postura
Fase 3 - Forza
Fase 4 - Periodi di recupero
Fase 5 - Fattori di rischio complementari
Prospetto B2
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APPENDICE E
Riduzione del rischio
1. Introduzione
Le conoscenze scientifiche sottolineano l'importanza di un approccio ergonomico alla rimozione o riduzione dei rischi connessi con la movimentazione ripetitiva dei carichi.
L'ergonomia si focalizza sulla progettazione del lavoro e sulla sua integrazione con le esigenze e le capacità fisiche e mentali umane. Un approccio ergonomico considera i compiti di movimentazione ripetitiva nella loro interezza, tenendo conto di una gamma di fattori rilevanti fra cui la natura del compito, le caratteristiche dell'oggetto, l'ambiente lavorativo e le limitazioni e capacità dell'individuo.
Un'adeguata valutazione corretta del rischio costituisce la base delle scelte appropriate nella riduzione del rischio.
2. Evitare la movimentazione ripetitiva
Per cercare di evitare lesioni conseguenti alla movimentazione ripetitiva, è importante chiedersi se la movimentazione ripetitiva degli oggetti possa essere totalmente eliminata. I progettisti di lavori, macchine o impianti dovrebbero prendere in considerazione l'introduzione di un sistema di movimentazione motorizzato o meccanico invece di un sistema manuale.
Si dovrebbe, comunque, ricordare che l'introduzione di automazione o meccanizzazione può creare nuovi rischi. Tutte le attrezzature dovrebbero essere oggetto di corretta manutenzione, compatibili con il resto del sistema di lavoro, efficaci, progettate in modo appropriato e facilmente azionabili. I lavoratori dovrebbero essere correttamente addestrati all'uso sicuro ed efficace delle attrezzature. Istruzioni operative e avvisi di sicurezza dovrebbero essere posizionati sull'attrezzatura.
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