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Linee guida prevenzione esposizioni gas radon in ambienti indoor / R. Lombardia 2a Ed. Dic. 2025

Linee guida prevenzione esposizioni gas radon in ambienti indoor / R. Lombardia 2a Ed. Dic. 2025
 
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  Newsletter n. 1299 del 21 Dicembre 2025  
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Linee guida prevenzione esposizioni gas radon in ambienti indoor / R. Lombardia 2a Ed. Dic. 2025

Linee guida prevenzione esposizioni gas radon in ambienti indoor
R. Lombardia 2a Ed. Dicembre 2025

ID 25169 | 20.12.2025 / In allegato

Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor. Aggiornamento del quadro normativo, scientifico ed epidemiologico 

Regione Lombardia  
D.g.r. 9 dicembre 2025 - n. XII/5469
BUR Serie Ordinaria n. 51 - Venerdì 19 dicembre 2025
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Il presente documento costituisce un aggiornamento delle Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor, approvate con Decreto della Direzione Generale Sanità n. 12678 del 21 dicembre 2011.  

L’obiettivo è quello di integrare e aggiornare dette indicazioni, alla luce delle più recenti normative europee e nazionali e delle evidenze scientifiche ed epidemiologiche, nonché dell’evoluzione delle conoscenze tecniche e delle buone pratiche in materia di prevenzione.

L’aggiornamento mira a rafforzare le strategie di mitigazione del rischio da radon negli ambienti confinati, con particolare attenzione agli edifici ad uso abitativo, scolastico e lavorativo, al fine di tutelare in modo più efficace la salute pubblica e promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilizzazione tra i soggetti coinvolti. 
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Prima Edizione 2011

I risultati di questi recenti studi epidemiologici dimostrano che l’esposizione al gas radon nelle abitazioni determina un aumento statisticamente significativo dell’incidenza di tumore polmonare e che tale aumento è proporzionale al livello di concentrazione di gas radon negli ambienti confinati.  

Tali studi hanno permesso di stimare che - su un periodo di osservazione di 25-35 anni - si ha un aumento del rischio relativo di sviluppare tumore polmonare del 10-16% per ogni 100 bequerel per metro cubo (Bq/m3) di concentrazione di gas radon. 

È stata anche dimostrata una forte sinergia (effetto moltiplicativo) tra esposizione al radon e abitudine al fumo da tabacco, a causa della quale il rischio dovuto all’esposizione al radon è molto più alto (circa 25 volte) per i fumatori che per i non fumatori.

Tali studi hanno anche confermato che non è possibile individuare un valore soglia di concentrazione di gas radon nelle abitazioni al di sotto del quale il rischio sia considerabile nullo; infatti, anche per esposizioni prolungate a concentrazioni medio o basse di radon, ovvero concentrazioni non superiori a 200 Bq/m3, si assiste ad un incremento statisticamente significativo del rischio di contrarre la malattia.

Sulla base di queste evidenze scientifiche, si sta sviluppando a livello nazionale ed internazionale un nuovo approccio - a cui Regione Lombardia con questo documento si allinea – finalizzato a ridurre i rischi connessi all’esposizione al gas radon in ambienti confinati. 

Tale approccio non è più orientato esclusivamente all’abbattimento dei valori più elevati di concentrazione di radon - la cui riduzione puntuale è comunque da perseguire attraverso interventi di bonifica - ma orientato a promuovere interventi finalizzati anche al decremento delle concentrazioni medio/basse di radon - tenendo conto del rapporto costo/beneficio - sia attraverso l’applicazione di tecniche di prevenzione ex ante (edifici di nuova realizzazione) sia attraverso tecniche prevenzione ex post (bonifica su edifici esistenti).

Queste linee guida intendono rappresentare uno strumento operativo per i Comuni, per i progettisti e per i costruttori di edifici e mirano a fornire indicazioni e suggerimenti riguardanti la realizzazione di nuovi edifici radon-resistenti e le azioni per ridurre l’esposizione al gas radon nel caso di edifici esistenti, anche in sinergia con gli interventi finalizzati al risparmio energetico.

Le evidenze scientifiche rilevano l’opportunità di intervenire sin dalla progettazione dell’edificio, attraverso sistemi che prevedano la riduzione sia dell’ingresso del gas radon nell’abitazione che la sua concentrazione negli ambienti chiusi al fine di contenere l’esposizione dei suoi abitanti al gas. 

Tali interventi possono essere anche realizzati durante interventi di manutenzione straordinaria che prevedano il coinvolgimento dell’interfaccia suolo-edificio.

Le azioni proposte per la mitigazione, se previste in fase di cantiere, hanno un impatto economico ancor più limitato rispetto ad opere di bonifica da intraprendere in edifici già ultimati; in ogni caso considerando il rapporto costo/beneficio, sono giustificati anche interventi finalizzati alla riduzione di concentrazioni di radon medio-basse, e non solo alla riduzione dei valori più elevati. 

Le indicazioni operative illustrate fanno riferimento ai seguenti documenti:

- Rischio di tumore polmonare attribuibile all’esposizione al radon nelle abitazioni nelle regioni Italiane. Primo rapporto sintetico. CCM - Ministero della Salute. 2010
- Raccomandazione sull’introduzione di sistemi di prevenzione dell’ingresso del radon in tutti gli edifici di nuova costruzione del Sottocomitato Scientifico del progetto CCM “Avvio per Piano Nazionale Radon per la riduzione del rischio di tumore polmonare in Italia”. 2008
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Seconda Edizione 2025

Dalla pubblicazione della prima edizione delle “Linee Guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor” avvenuta con decreto del direttore generale della DG Sanità n. 12678 del 12 dicembre 2011, il tema della protezione dell’esposizione al gas radon è stato ulteriormente regolamentato, mediante l’emanazione di nuove normative a livello nazionale ed europeo, nonché di specifiche disposizioni regionali.

Il quadro normativo aggiornato prende origine dalla Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio del 5 dicembre 2013, che introduce, tra l’altro, l’obbligo per gli Stati membri dell’Unione Europea di definire piani d'azione nazionali per affrontare i rischi di lungo termine dovuti alle esposizioni al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro.

La Direttiva 2013/59/Euratom è stata recepita in Italia mediante il D.Lgs. 31 luglio 2020 n. 101, come modificato poi con il decreto legislativo correttivo e integrativo 25 novembre 2022 n. 203.

Esso stabilisce i valori di riferimento di concentrazione media di attività di radon in aria sia per i luoghi di lavoro sia per le abitazioni, distinguendo le abitazioni in esistenti e di nuova costruzione, costruite cioè dopo il 31 dicembre 2024.

Prevede inoltre all’articolo 10, comma 1, l’adozione del Piano nazionale di azione radon (PNAR) concernente i rischi dovuti all’esposizione al radon, inclusa la presenza del radon nelle abitazioni, mediante decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

Il Piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032, adottato con il DPCM 11 gennaio 2024, realizza la strategia nazionale per affrontare il problema del radon in Italia, con l’obiettivo di proteggere la salute dei cittadini agendo su tre macroaree strategiche (Misurazione – Intervento – Coinvolgimento), declinate in azioni, a loro volta articolate in attività. Viene promossa la ricerca, l’educazione, la formazione e l’informazione, con l’obiettivo di proteggere la salute dei cittadini, favorendo campagne di misurazioni, anche volontarie, e l’implementazione di interventi di risanamento, quando necessari.

A livello di Regione Lombardia si evidenziano alcuni importanti atti normativi, quali La Legge regionale 3 marzo 2022, n. 3, che ha modificato sostanzialmente la Legge Regionale 30 dicembre 2009, n. 33 in tema di prevenzione e protezione dal rischio di esposizione al gas radon in ambienti chiusi, introducendo al Capo II quater un articolato esclusivamente dedicato al tema.

Nel rispetto di quanto richiesto dal D.Lgs. 101/2020 si è quindi provveduto nel 2023 ad una prima individuazione dei Comuni in cui le concentrazioni di radon indoor sono mediamente più elevate, secondo i criteri stabiliti dal decreto stesso, identificando così il primo elenco di Comuni ricadenti nelle cosiddette “aree prioritarie”.

Questa attività è stata svolta dalla UO Centro Regionale Radioprotezione di ARPA Lombardia sulla base dei dati disponibili, in attuazione di quanto stabilito dall’art. 11 del D.Lgs. 101/2020, ed è stata oggetto di pubblicazione da parte di Regione Lombardia con DGR n. XII/508 del 26/6/2023 successivamente ripresa in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (Serie Generale n. 211 del 9/9/2023).

Nello stesso anno, Regione Lombardia - DG Welfare, nelle more del riconoscimento dei servizi di dosimetria previsto dall’art 155 del D.Lgs. 101/2020, ha provveduto alla costituzione di un elenco di soggetti che hanno autocertificato il possesso dei requisiti di legge con lo scopo di fornire al cittadino, esercente o proprietario di abitazione, un servizio di consultazione omogeneo, ordinato e organizzato dei soggetti in possesso dei requisiti citati, a cui affidare le misure di esposizione al radon in ambiente confinato.

Infine, con Delibera n. 3866 del 3 febbraio 2025, è stato istituito il servizio telematico di “gestione radon indoor” (Ge.R.I.) integrato nel sistema informativo regionale della prevenzione (ai sensi dell’art.66 terdecies l.r. 33/2009, art. 18 del D.Lgs. 101/2020).

Per quanto sopra, si rende opportuno l’aggiornamento del documento, anche nel rispetto di quanto previsto nella Delibera N.3720- (DL) Determinazioni in ordine agli indirizzi di programmazione del SSR per l'anno 2025 (capitolo 2.16.1).
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seguono allegati





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Collegati
DPCM 11 gennaio 2024
Prevenzione e protezione dall’esposizione al radon nei luoghi di lavoro
Qualità dell'aria indoor e rischio radon: rassegna di iniziative e buone pratiche
Piano nazionale d'azione per il radon 2023-2032
Piano nazionale d’azione radon
Decreto Legislativo 31 Luglio 2020 n. 101 | Radiazioni ionizzanti
Direttiva 2013/59/EURATOM



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