Libro verde - La gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell’Unione europea
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Libro verde - La gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell’Unione europea / 2008
ID 21409 | 22.02.2024 / Bruxelles, 3.12.2008 COM(2008) 811
Il presente Libro verde intende migliorare la gestione dei rifiuti organici biodegradabili, i quali comprendono:
- i rifiuti organici biodegradabili di parchi e giardini;
- i rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio;
- i rifiuti prodotti dagli impianti dell’industria alimentare.
Si tratta di un concetto nuovo nella legislazione, che si distingue dai rifiuti biodegradabili nella misura in cui i rifiuti organici biodegradabili non includono la carta.
In vista di preparare il terreno al dibattito sulle possibilità di migliorare la gestione di questi rifiuti, il Libro verde traccia un bilancio sui diversi generi di gestione esistenti, sull'utilizzo da parte degli Stati membri di questi diversi generi di gestione, sul loro impatto sull'ambiente, la salute, l'occupazione e l'economia, nonché sugli strumenti giuridici attuali che regolano tali sistemi di gestione.
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1. INTRODUZIONE
Nell’Unione europea la crescita economica è ancora accompagnata dalla produzione di quantità sempre maggiori di rifiuti, con conseguente spreco di materiali e di energia, danni all’ambiente ed effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita. Ridurre questi impatti negativi è un obiettivo strategico che l’UE deve raggiungere per diventare una “società del riciclaggio” che usa le risorse in modo efficace.
La gestione dei rifiuti è già oggetto di un consistente apparato normativo, ma è possibile intervenire ancora per migliorare ulteriormente la gestione di alcuni importanti flussi di rifiuti.
Per rifiuti organici biodegradabili si intendono i rifiuti organici biodegradabili di giardini e parchi, i rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio e i rifiuti similari prodotti dagli impianti dell’industria alimentare.
Non rientrano nella definizione i residui agricoli o silvicoli, il letame, i fanghi di depurazione o altri rifiuti organici biodegradabili come tessuti naturali, carta o legno trattato. Sono esclusi dalla definizione anche i sottoprodotti dell’industria alimentare che non vengono mai considerati rifiuti.
La quantità totale di rifiuti organici biodegradabili prodotta annualmente nell’UE è stimata in 76,5-102 Mt di rifiuti alimentari e di giardino inclusi nei rifiuti solidi urbani indifferenziati e fino a 37 Mt di rifiuti prodotti dall’industria alimentare e delle bevande. I rifiuti organici biodegradabili sono rifiuti putrescibili e solitamente umidi, prodotti in due flussi principali: i rifiuti verdi derivanti da parchi, giardini eccetera e rifiuti di cucina.
I primi comprendono in genere il 50-60% di acqua e una maggiore quantità di legno (lignocellulosa), i secondi non contengono legno ma possono essere costituiti all’80% da acqua. Tra le opzioni disponibili per la gestione dei rifiuti organici biodegradabili figurano, oltre alla prevenzione alla fonte, la raccolta (differenziata o indifferenziata), la digestione anaerobica e il compostaggio, l’incenerimento e la messa in discarica.
I benefici in termini ambientali ed economici dei diversi trattamenti dipendono notevolmente dalle condizioni locali, come densità di popolazione, infrastrutture e clima, e dai mercati per i prodotti associati (energia e compost). Attualmente il problema viene affrontato con politiche nazionali molto diverse, che vanno da azioni molto limitate, in alcuni Stati membri, a politiche ambiziose in altri. Ciò può causare un maggiore impatto sull’ambiente e può ostacolare o ritardare il pieno utilizzo delle tecniche avanzate di gestione dei rifiuti biodegradabili.
È necessario appurare se le azioni a livello nazionale possono essere sufficienti per assicurare un’adeguata gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell’UE o se è invece necessaria un’azione a livello comunitario.
Scopo del Libro verde è discutere queste problematiche e preparare il terreno per la prevista valutazione di impatto, che prenderà in considerazione anche il principio di sussidiarietà.
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