Prima definizione di un piano di monitoraggio nazionale SVHC
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Prima definizione di un piano di monitoraggio nazionale delle sostanze estremamente preoccupanti SVHC
Consiglio SNPA del 14 novembre 2017 - Doc. 21: Prima definizione di un piano di monitoraggio nazionale delle sostanze estremamente preoccupanti
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA) è un sistema federativo costituito dall’ISPRA, a cui è affidato il compito di coordinamento, e dal Sistema delle Agenzie Ambientali Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA). Il sistema così organizzato, coniuga la conoscenza diretta del territorio e dei problemi ambientali locali, con le politiche nazionali di prevenzione e protezione dell'ambiente. Le attività del sistema si svolgono nell’ambito di una programmazione pluriennale, valutata e approvata dal Consiglio Federale.
In questo contesto si inserisce, nel Programma Triennale 2014-2016, il Piano Operativo di Dettaglio (POD), prodotto n. 40, relativo alla “Condivisione priorità analitiche e di monitoraggio ambientale delle sostanze chimiche “estremamente preoccupanti (SVHC)” (REACH)” sul tema “Monitoraggio e Attività Analitica”.
Obiettivo del piano è la predisposizione di linee di indirizzo per la programmazione di un monitoraggio nazionale delle sostanze cosiddette “estremamente preoccupanti” (Substances Very High Concern – SVHC) [ECHA, SVHC], nelle acque superficiali e sotterranee, e l’esecuzione di una campagna di monitoraggio sperimentale focalizzata sulle sostanze più rilevanti per gli usi sul territorio italiano e l’impatto ambientale.
Nonostante le particolari caratteristiche di pericolosità delle SVHC e dei rischi che possono rappresentare per uomo e ambiente, ad oggi, per molte di queste sostanze non sono disponibili dati di monitoraggio ambientale. È dunque difficile una valutazione dei possibili impatti a seguito del loro utilizzo. Da cui l’esigenza di focalizzare una campagna di monitoraggio al fine di raccogliere le informazioni mancanti su quelle sostanze che non rientrano fra i parametri tabellari previsti dalla normativa e, in quanto contaminanti emergenti, non sono inclusi nei programmi di monitoraggio svolti di routine.
Nella scelta delle sostanze da monitorare è stata data priorità a quelle che presentavano, per le proprie proprietà intrinseche, una particolare criticità per l’ambiente.
Si è voluto inoltre conferire al piano di monitoraggio una rilevanza di tipo territoriale, mediante una pianificazione mirata alla selezione di sostanze che, per il loro utilizzo sul territorio, possono rappresentare una problematica di interesse nazionale.
L’esecuzione di una campagna di monitoraggio, soprattutto per questa tipologia di sostanze richiede tuttavia lo sviluppo di conoscenze adeguate, e un impegno di risorse umane e strumentali oneroso che non èstato possibile realizzare nel periodo di svolgimento del progetto.
Questo documento, articolato in due parti, riporta in una prima parte gli esiti del progetto relativamente ai criteri da seguire per la definizione di una campagna di monitoraggio per le SHVC, e in una seconda parte la descrizione di una prima applicazione di questi.
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INDICE
ACRONIMI
INTRODUZIONE
1. PRIMA PARTE – DEFINIZIONE DI UN PIANO DI MONITORAGGIO
1.1 DETERMINAZIONE DELLE SOSTANZE DA MONITORARE
1.1.1 Le sostanze estremamente preoccupanti: il contesto di riferimento
1.1.2 Criteri di selezione
1.1.3 Individuazione dei valori soglia rilevanti per la valutazione del rischio
1.2 IL PIANO OPERATIVO DI MONITORAGGIO
1.2.1 Piano di fattibilità
1.2.2 Il piano di campionamento
1.2.3 Determinazione analitica – Aspetti Generali
1.3 RACCOLTA E TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI
1.4 ELABORAZIONE, VALUTAZIONE DEI DATI E RELAZIONE DEI RISULTATI
2. SECONDA PARTE – REALIZZAZIONE MONITORAGGIO
2.1 SOSTANZE RILEVANTI PER IL MONITORAGGIO
2.1.1 Sostanze rilevanti per la campagna di monitoraggio nazionale
2.2 REQUISITI PER LA REALIZZAZIONE DEL MONITORAGGIO
2.2.1 Rete di monitoraggio
2.2.2 Durata della campagna e frequenza dei campionamenti
2.2.3 Gestione dei campioni
2.2.4 Concentrazioni rilevanti per le sostanze proposte per il monitoraggio
2.3 DISCUSSIONE
3. CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
ALLEGATO I
ALLEGATO II
Fonte: ISPRA
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