Rifiuti navi (RPF) e plastiche monouso (SUP): le direttive UE
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Rifiuti delle navi (RPF) e plastiche monouso (SUP): in arrivo le direttive UE
ID 7476 | Rev. 1.0 dell'11 Gennaio 2020 / Documento completo in allegato
Pubblicata la Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente (GU L 155/1 del 12.06.2019)
Entrata in vigore: 02.07.2019
Pubblicata la Direttiva (UE) 2019/883 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE (GU L151/116 del 07.06.2019)
Entrata in vigore: 27.06.2019
Banditi nell'UE articoli in plastica monouso come piatti, posate, cannucce e cotton fioc, secondo i piani concordati provvisoriamente tra Parlamento e Consiglio il 19 Dicembre 2018.
I seguenti prodotti saranno vietati nell'UE:
- Posate di plastica (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette)
- Piatti di plastica
- Cannucce di plastica
- Bastoncini di cotone bastoncini di plastica
- Bastoncini di plastica per palloncini
- Contenitori in plastica e contenitori per alimenti e coppe in polistirene espanso
L'accordo provvisorio prevede inoltre:
Un'applicazione rafforzata del principio "chi inquina paga", in particolare per il tabacco, attraverso l'introduzione della responsabilità estesa del produttore (EPR)
Un regime EPR per attrezzi da pesca per garantire che i produttori, e non i pescatori, sostengano i costi della raccolta delle reti perse in mare
Un obiettivo di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2029
Un obiettivo del 25% per il contenuto riciclato in bottiglie di plastica entro il 2025 e il 30% entro il 2030
Etichettatura obbligatoria sull'impatto ambientale negativo delle sigarette con i filtri in plastica gettati in strada, così come per altri prodotti come bicchieri di plastica, salviettine umidificate e assorbenti igienici
Prossimi passi
L'accordo provvisorio dovrà essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio per diventare legge. La commissione Ambiente voterà sul testo nel gennaio 2019.
Il 19 dicembre 2018 il Parlamento e il Consiglio europeo hanno approvato due accordi provvisori di direttiva sulle plastiche monouso (Single-Use Plastics, SUP) e sugli impianti portuali di raccolta dei rifiuti delle navi (Port Reception Facilities, PRF).
Proposta 2018 0172 (COD) | Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente |
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Proposta 2018 0172 (COD) Annex | Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente - Allegato |
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Proposta 2018 0012 (COD) | Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che abroga la direttiva 2000/59/CE e modifica la direttiva 2009/16/CE e la direttiva 2010/65/UE |
Status |
I due testi, che devono essere approvati in via definitiva nel 2019 per un'entrata in vigore nel 2021, contengono importanti passi avanti per la riduzione della produzione di rifiuti plastici e la lotta all'inquinamento da plastica in mare.
Le bozze di direttive PRF e SUP si inseriscono nell'ambito della Strategia europea sulla plastica nell'economia circolare approvata all'inizio di quest'anno in risposta alla decisione della Cina di vietare le importazioni di rifiuti plastici a partire dal 1 Gennaio 2018.
Nel 2016 la Cina comprava e riciclava i due terzi dei rifiuti plastici mondiali, e l'Europa, secondo produttore mondiale di plastica con 64,4 milioni di tonnellate prodotti nel 2017 di cui solo un quarto è riciclato, era uno dei più grandi esportatori a livello globale. "La decisione della Cina ha avuto impatti globali ed ha costretto l'Europa ad attivarsi per la riduzione e gestione dei suoi rifiuti plastici", prosegue la ricercatrice.
Migliorare la gestione dei rifiuti delle navi e nei porti
Un terzo dell'inquinamento marino da plastica in Europa proviene dalle navi e la direttiva PRF si pone a complemento ed integrazione della MARPOL, la Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi, il principale strumento vincolante dell'Organizzazione marittima internazionale (IMO), che si occupa dei rifiuti in mare.
L'allegato V della MARPOL vieta espressamente ogni scarico di rifiuti plastici in mare, prevede delle linee guida per la riduzione della produzione di rifiuti plastici e impone di tenere a bordo dei registri sulla gestione dei rifiuti.
Per far fronte alla mancanza di un meccanismo di applicazione efficace della MARPOL, la proposta di direttiva PRF avanzata dalla Commissione europea prevedeva di introdurre nella legislazione europea i concetti principali e le obbligazioni della MARPOL al fine di rendere effettiva la loro applicazione tramite il sistema legale europeo.
Scoraggiare lo scarico di rifiuti in mare
Tra le nuove misure adottate nel testo provvisorio c'è l'introduzione di una tassa indiretta per i rifiuti da applicare a tutte le imbarcazioni, inclusi pescherecci e navi da diporto che contribuiscono rispettivamente al 30% e al 19% dell'inquinamento da plastica proveniente da attività marittime, le quali dovranno consegnare tutti i loro rifiuti ai porti a un costo fisso in relazione alla stazza dell'imbarcazione stessa.
Il testo prevede inoltre l'obbligo di raccogliere e portare a terra i rifiuti plastici raccolti passivamente durante le attività di pesca (il cosiddetto fishing-for-litter), che dovranno essere conferiti nei porti senza pagare costi aggiuntivi.
Più controlli e tariffe ridotte per le "navi verdi"
Gli Stati membri dovranno inoltre aumentare il numero d'ispezioni delle navi e tutti i porti dell'Unione Europea, inclusi quelli più piccoli e quelli turistici, dovranno migliorare la loro capacità di ricezione e trattamento dei rifiuti, istituire la raccolta differenziata dei rifiuti, e applicare le stesse condizioni. I porti dovranno inoltre praticare tariffe ridotte per le imbarcazioni che dimostreranno di eseguire una gestione sostenibile dei rifiuti a bordo, le cosiddette navi verdi.
Due emendamenti che prevedevano il divieto e la criminalizzazione dello scarico di plastica in mare e l'eliminazione di un'eccezione per le perdite accidentali di attrezzi da pesca in mare non sono passati perché il Consiglio europeo si è opposto. La Commissione ha però espresso intenzione formale di proporre queste misure come modificazione della direttiva 2005/35 relativa all'inquinamento provocato da navi.
No ai più comuni tipi di plastica monouso
Solo il 30% dei rifiuti prodotti in Europa sono riciclati. Il resto finisce in discariche o nell'ambiente, o è incenerito. Per ridurre drasticamente la produzione di questi rifiuti, l'accordo di direttiva SUP sulla plastica monouso prevede il divieto di produzione, su tutto il territorio comunitario e dal 2021, di piatti, posate, cotton fioc, cannucce, bastoncini per bevande, plastica oxodegradabile e contenitori per alimenti in polistirene espanso.
Il testo negoziato dal trilogo (Parlamento, Consiglio e Commissione) e su cui è stato raggiunto un accordo provvisorio il 19 dicembre 2018 rafforza il principio della Responsabilità Estesa del Produttore (REP), che diventerà un obbligo dal 2021, e non dal 2024 come proposto dal Consiglio, e includerà i costi di gestione dei rifiuti e i costi di pulizia e sensibilizzazione per i prodotti in plastica monouso, inclusi anche i filtri di sigarette di plastica (ne sono prodotti 580 miliardi all'anno in Europa e sono uno dei rifiuti plastici più diffusi) e gli attrezzi da pesca.
Rafforzamento della Responsabilità Estesa del Produttore
Il principio della REP è già incluso nelle leggi di diversi paesi dell'Unione Europea e per diversi tipi di prodotti, inclusi alcuni imballaggi, ma per alcuni osservatori questi costi sono troppo bassi.
Niente etichettatura dei prodotti tossici e ritardo nell'applicazione di alcune misure
Durante le negoziazioni della direttiva SUP il Parlamento Europeo aveva proposto (rigettata) l'inclusione dell'obbligo di etichettatura per i prodotti chimici pericolosi associati alle plastiche.
Il testo approvato non include obiettivi quantitativi di riduzione per contenitori per alimenti e bicchieri di plastica, ma lascia ai singoli Stati la possibilità di fissare questi obiettivi. I contenitori di bottiglie dovranno avere un tappo attaccato dal 2024, cioè 3 anni più tardi dell'entrata in vigore della direttiva stessa e di quanto proposto dalla Commissione.
La Commissione europea, sostenuta dal Parlamento, aveva proposto una raccolta separata del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2025. L'accordo raggiunto prevede però un obiettivo del 77% entro il 2025 e del 90% entro il 2030. Inoltre nel 2030 tutte le bottiglie, non solo quelle in PET, dovranno essere costituite almeno al 30% da materiale riciclato.
Richiamo all'importanza di un facile accesso alla giustizia
Nell'articolo 12 della proposta di direttiva SUP è incluso un chiaro richiamo all'importanza dell'accesso alla giustizia e alla possibilità, non solo per le persone fisiche ma anche per le associazioni, di contestare uno Stato per danno collettivo nel caso in cui le disposizioni della direttiva stessa non siano applicate correttamente
Fonte: NG
Certifico Srl -IT | Rev. 1.0 2020
©Copia autorizzata Abbonati
Matrice Revisioni
Rev. | Data | Oggetto | Autore |
1.0 | 11.01.2021 | Direttiva (UE) 2019/904 Direttiva (UE) 2019/883 |
Certifico Srl |
0.0 | 31.12.2018 | --- | Certifico Srl |
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