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Patto per l'industria pulita

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Patto per l industria pulita

Patto per l'industria pulita

ID 24254 | 09.07.2025

La Commissione europea, a febbraio 2025, ha presentato il patto per l'industria pulita, un audace piano operativo volto a sostenere la competitività e la resilienza della nostra industria. Il patto accelererà la decarbonizzazione, garantendo nel contempo un futuro sicuro all'industria manifatturiera in Europa.

Il patto rende la decarbonizzazione un potente motore di crescita per le industrie europee. Si tratta di un quadro normativo in grado di stimolare la competitività, in quanto offre certezza e prevedibilità alle imprese e agli investitori e li rassicura che l'Europa resta determinata a diventare un'economia decarbonizzata entro il 2050.

La Commissione adotta inoltre misure finalizzate a rendere il nostro contesto normativo più efficiente, riducendo al tempo stesso gli oneri burocratici per le imprese. Le misure odierne sono il risultato del coinvolgimento attivo dei leader dell'industria, delle parti sociali e della società civile nel contesto della dichiarazione di Anversa per un patto industriale europeo e dei dialoghi sulla transizione pulita della Commissione europea.

Un piano operativo per la decarbonizzazione, la reindustrializzazione e l'innovazione

Il patto si concentra principalmente su due settori strettamente collegati: le industrie ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite.

i) Le industrie ad alta intensità energetica necessitano di un sostegno urgente alla decarbonizzazione e all'elettrificazione dovendo far fronte a costi energetici elevati, a una concorrenza sleale sul piano mondiale e a normative complesse che ne danneggiano la competitività.

ii) Le tecnologie pulite svolgono un ruolo cruciale per la competitività e la crescita future, nonché per la trasformazione industriale. Un altro elemento centrale del patto è la circolarità, dal momento che risulta necessario sfruttare al massimo le risorse limitate dell'UE e ridurre l'eccessiva dipendenza dai fornitori di materie prime di paesi terzi.

Il patto presenta misure volte a rafforzare l'intera catena del valore e funge da quadro di riferimento per adattare le azioni a settori specifici. A marzo la Commissione presenterà un piano d'azione per l'industria automobilistica e in primavera un piano d'azione per la siderurgia e la metallurgia. Altre azioni su misura sono in programma per l'industria chimica e delle tecnologie pulite.

Riduzione dei costi dell'energia

L'energia a prezzi accessibili è alla base della competitività. Per tale motivo la Commissione ha adottato oggi il piano d'azione per l'energia a prezzi accessibili finalizzato a ridurre le bollette energetiche di industrie, imprese e famiglie. Il relativo atto legislativo darà impulso alla diffusione dell'energia pulita, accelererà l'elettrificazione, completerà il mercato interno dell'energia con interconnessioni fisiche, condurrà a un uso più efficiente dell'energia e ridurrà la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.

Incremento della domanda di prodotti puliti

L'atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale aumenterà la domanda di prodotti puliti fabbricati nell'UE introducendo negli appalti pubblici e privati criteri relativi alla sostenibilità, alla resilienza e al "made in Europe". Con il riesame del quadro in materia di appalti pubblici, nel 2026 la Commissione introdurrà criteri di sostenibilità, resilienza e preferenza europea negli appalti pubblici per i settori di rilevanza strategica.

In aggiunta, l'atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale lancerà un lancerà un'etichetta volontaria che indichi l'intensità di carbonio dei prodotti industriali, dapprima per l'acciaio nel 2025 e a seguire per il cemento. La Commissione inoltre semplificherà e armonizzerà le metodologie di contabilizzazione del carbonio. Il marchio servirà a informare i consumatori e ricompenserà gli sforzi di decarbonizzazione dei fabbricanti.

La Commissione intende:

- adottare una nuova disciplina degli aiuti di Stato nell'ambito del patto per l'industria pulita, che consentirà un'approvazione più rapida e semplificata delle misure di aiuto di Stato volte a diffondere le energie rinnovabili, decarbonizzare l'industria e garantire capacità sufficienti di produzione di tecnologie pulite;
- rafforzare il Fondo per l'innovazione e proporre una banca per la decarbonizzazione industriale con un obiettivo di finanziamento di 100 miliardi di €, sulla base dei fondi disponibili del Fondo per l'innovazione e delle entrate supplementari derivanti da parte del sistema ETS e dalla revisione di InvestEU;
- modificare il regolamento InvestEU per aumentare la capacità di rischio del programma. Ciò consentirà di mobilitare fino a 50 miliardi di € in ulteriori investimenti pubblici e privati a favore, tra le altre cose, delle tecnologie pulite, della mobilità pulita e della riduzione dei rifiuti.

Il gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI) varerà una serie di nuovi strumenti pratici di finanziamento a sostegno del patto per l'industria pulita, in particolare: i) un pacchetto a beneficio dei fabbricanti di componenti di rete al fine di fornire loro controgaranzie e altri tipi di sostegno alla riduzione dei rischi; ii) un programma pilota congiunto Commissione-BEI che offrirà controgaranzie per gli accordi di compravendita di energia elettrica sottoscritti dalle PMI e dalle industrie ad alta intensità energetica; iii) uno strumento di garanzia per le tecnologie pulite nell'ambito del programma TechEU, finanziato da InvestEU.

Circolarità e accesso ai materiali

Le materie prime critiche sono fondamentali per la nostra industria. L'UE deve pertanto garantire l'accesso a tali materie prime e ridurre l'esposizione a fornitori inaffidabili. Al tempo stesso occorre porre la circolarità al centro della nostra strategia di decarbonizzazione, per sfruttare al massimo le risorse limitate dell'UE. Per questo la Commissione intende:

- istituire un meccanismo che consenta alle imprese europee di incontrarsi e aggregare la loro domanda di materie prime critiche;
- creare un centro dell'UE per le materie prime critiche che si incarichi dell'acquisto in comune a nome delle imprese interessate. Gli acquisti in comune creano economie di scala e permettono di negoziare prezzi e condizioni migliori;
- adottare, nel 2026, un atto legislativo sull'economia circolare per accelerare la transizione verso la circolarità e garantire l'utilizzo e il riutilizzo efficienti dei materiali rari, ridurre le nostre dipendenze a livello mondiale e creare posti di lavoro di alta qualità. L'obiettivo è portare l'utilizzo circolare dei materiali al 24% entro il 2030.

Un'azione su scala mondiale

L'UE ha più che mai bisogno di partner globali affidabili. Oltre ai nuovi accordi commerciali e a quelli già in vigore, la Commissione avvierà presto i primi partenariati per il commercio e gli investimenti puliti, che diversificheranno le catene di approvvigionamento e permetteranno di stipulare accordi reciprocamente vantaggiosi. Al tempo stesso agirà in modo ancora più deciso per proteggere le nostre industrie dalla concorrenza sleale sul piano mondiale e dagli eccessi di capacità. A tal fine si avvarrà di una serie di strumenti, anche di difesa commerciale. La Commissione semplificherà e rafforzerà inoltre il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM).

Accesso garantito a una forza lavoro qualificata

Per trasformare la nostra industria abbiamo bisogno dei migliori talenti e di persone qualificate. La Commissione istituirà un'Unione delle competenze che investa nei lavoratori, sviluppi competenze e crei posti di lavoro di qualità. Forte di un contributo fino a 90 milioni di € da parte di Erasmus+, il patto per l'industria pulita aiuterà a rafforzare le competenze settoriali nelle industrie strategiche interessate. Il patto sosterrà inoltre posti di lavoro di qualità, promuoverà le condizionalità sociali e fornirà ulteriore sostegno ai lavoratori nel corso delle transizioni.

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Fonte: CE

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Tags: Ambiente Energy

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