Green Book 2024
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Green Book 2024 / Utilitatis
ID 22060 | 13.06.2024 / In allegato
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Giunto all’undicesima edizione, il Green Book è la monografia completa del settore rifiuti urbani in Italia.
Il documento contiene la consueta fotografia del comparto in cui vengono analizzati il contesto normativo di riferimento, gli aspetti di governance locale e gestionali, i risultati conseguiti dagli operatori sotto il profilo economico e patrimoniale, la spesa sostenuta dalle utenze finali destinatarie del servizio di igiene urbana. Inoltre, attraverso l’esame della documentazione dei bandi di gara, sono stati analizzati gli affidamenti di tali servizi.
L’edizione del 2024, a cui ha contribuito ISPRA e con la collaborazione di Enea, del Centro di Coordinamento RAEE e dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, vede inoltre un focus sulle materie prime critiche, di fondamentale importanza per l’industria europea ma esposte a un rischio più elevato di approvvigionamento.
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Nel 2022, la produzione nazionale dei rifiuti urbani si è attestata a 29,1 milioni di tonnellate, in calo dell’1,8% rispetto al 2021. La percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto il 65% a livello nazionale (+1,2 punti rispetto al 2021). Rispetto al 2021, tutte le macroaree mostrano una crescita dei tassi di raccolta differenziata. In particolare, nelle regioni del Sud si registra un aumento di 1,7 punti, seguito da quelle centrali (+1,1 punti) e dalle regioni del Nord (+0,8 punti). L’organico (dato dalla somma di FORSU e scarto verde) si conferma la frazione più rilevante (circa 38% del totale), seguita dalla carta e cartone (19%), dal vetro (12%) e dalla plastica (9%).
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La legislazione europea stabilisce obiettivi in termini di riciclaggio dei rifiuti urbani (50% al 2020, 55% al 2025, 60% al 2030 e 65% al 2035): nel 2022, è stata conseguita una percentuale pari a circa il 49%. Permane, anche se nell’ultimo anno in modo meno evidente, un’ampia forbice tra la percentuale di raccolta differenziata e tassi di effettivo riciclaggio a riprova del fatto che la raccolta differenziata, pur rappresentando uno step di primaria importanza, deve garantire qualità ed essere accompagnata dalla disponibilità di un adeguato sistema impiantistico di gestione dei rifiuti per selezionare quelli riciclabili da quelli che non lo sono.
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Investire in nuova capacità impiantistica, soprattutto per il trattamento della frazione non riciclabile e degli scarti da raccolta differenziata, risulta necessario a garantire la chiusura del ciclo e ridurre il conferimento in discarica. In Europa, si osserva che i paesi più virtuosi dal punto di vista dello smaltimento in discarica hanno registrato consistenti valori percentuali dell’incenerimento con recupero energetico. Attualmente, varie aree del Paese presentano importanti gap impiantistici nel trattamento dell’indifferenziato che, nella prospettiva di conseguire gli obiettivi fissati dalle direttive sull’economia circolare è stato stimato di circa 2,5 milioni di tonnellate al 2035. Per la frazione organica, invece, il fabbisogno al 2035 è stato notevolmente ridotto, grazie ai numerosi impianti recentemente attivati o in corso di costruzione o previsti, anche grazie ai finanziamenti PNRR.
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Il Sud Italia presenta un deficit impiantistico sia per quanto riguarda il trattamento dell’organico sia per gli impianti di trattamento dell’indifferenziato che non consente la corretta chiusura del ciclo dei rifiuti e conseguentemente comporta il loro export, contribuendo al differenziale di spesa per il servizio di igiene urbana. Nel 2023, il Sud ha registrato infatti la Tari più alta con 378 euro, mentre il Nord si è attestato a 284 euro.
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Nel 2022, il fatturato del settore (considerando un campione di 439 aziende) ha raggiunto circa 13 miliardi di euro, equivalente a circa lo 0,7% del PIL nazionale, impiegando più di 86 mila addetti diretti. Le imprese che gestiscono gli impianti sono quelle che raggiungono le migliori performance economiche, come confermano anche i dati del valore aggiunto per addetto (circa 402 mila euro), mentre le aziende di gestione della raccolta o di ciclo integrato registrano un livello di produttività più basso (rispettivamente 57 mila e 152 mila euro per addetto). Allo stesso modo, le aziende con fatturato più alto (>100 milioni di euro) ottengono le performance economico-finanziarie migliori.
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Nonostante si segnalino importanti passi avanti, il processo di attuazione della governance locale rimane ancora incompleto in molte aree, con solo 10 Regioni in cui gli EGA risultano pienamente operativi in tutti gli ATO previsti. Il comparto si conferma, inoltre, caratterizzato da un’alta frammentazione verticale e orizzontale della gestione soprattutto nelle aree centro-meridionali del Paese con gestioni che, per la maggior parte, si rinnovano ogni anno. Nell’ambito degli organismi che operano a livello nazionale nel contesto della Governance dei rifiuti, l’Albo nazionale gestori ambientali, rappresenta oggi l’istituzione di riferimento per circa 170.000 micro, piccole medie imprese, gruppi multinazionali e multiutilities pubbliche, svolgendo un ruolo fondamentale sia normativo che autorizzativo per le filiere di imprese che a vario titolo operano nel settore.
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L’analisi dei bandi di gara (2014-2023) conferma le difficoltà nella standardizzazione delle dimensioni e delle tempistiche di affidamento dei servizi di igiene urbana a livello nazionale. Oggi, l’87% delle gare viene bandita per affidare il servizio in un singolo Comune (2.458 bandi). Guardando alla durata degli affidamenti, oltre la metà risultano in scadenza tra il 2023 e 2024, di cui il 75% al Sud.
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Per favorire la transizione ecologica, nei prossimi anni si prevede un aumento esponenziale della domanda di materie prime critiche, che sono di fondamentale importanza per l’industria europea ma sono esposte a un rischio più elevato di problemi di approvvigionamento. Lo sviluppo di filiere per il recupero di materie prime critiche e strategiche è fondamentale per contribuire a garantire la sicurezza nell’accesso alle risorse: gli impianti rinnovabili (fotovoltaici, eolici e i sistemi di accumulo ad essi associati) che nei prossimi anni andranno a decommissioning (circa 400 mila tonnellate di rifiuti provenienti solo dal fotovoltaico al 2035), rappresentano una vera e propria miniera urbana.
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Nel 2023, la raccolta nazionale complessiva dei RAEE proveniente dai nuclei domestici si è attestata a oltre 349 mila tonnellate (- 3,1% rispetto al 2022) pari a circa 6 kg per abitante. Il tasso di raccolta del 2022 è pari al 34% e, dalle dichiarazioni degli impianti, risulta che circa il 96% dei RAEE domestici raccolti in Italia viene gestito nell’ambito del sistema guidato dal Centro di Coordinamento RAEE. Non risulta, attualmente, una necessità di ulteriore capacità impiantistica per il trattamento dei RAEE dato che, grazie anche agli ammortamenti e agli investimenti in sviluppo tecnologico, i 49 impianti che alla fine del 2023 risultano accreditati al trattamento dei RAEE, hanno consentito di gestire senza particolari criticità i volumi raccolti (+18% dal 2017 al 2023). Tuttavia, i livelli di raccolta sono ancora lontani dagli obiettivi stabiliti dall’Europa (12 kg per abitante) e non sono in grado di incidere sull’economicità del recupero di materie prime critiche. Visto il loro valore strategico e le difficoltà nell’approvvigionamento di tali materiali, appare indispensabile potenziare la raccolta che sembra essere il vero volano di sviluppo della filiera e per garantire gli investimenti necessari alla completa estrazione della catena del valore di tale flusso.
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La crescente domanda di beni di consumo e la necessità di efficientare l’impiego di risorse e di materiali nella produzione, rende evidente l’importanza del riciclo, del recupero e re-impiego di Materie Prime Secondarie. Il loro utilizzo in sostituzione delle materie prime vergini comporta un vantaggio in termini di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di CO2 che, se opportunamente quantificate e valorizzate, attraverso Titoli di Efficienza Energetica Circolare (TEEC) e crediti di carbonio (3C), garantiscono una maggiore competitività sul mercato e vantaggi per tutta la filiera.
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SEZIONE I CONTESTO DI RIFERMENTO
1. EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO EUROPEO
1.1 NUOVO REGOLAMENTO SU IMBALLAGGI E RIFIUTI DA IMBALLAGGIO - COM(2022) 677 FINAL
1.2 REVISIONE DELLA DIRETTIVA QUADRO SUI RIFIUTI - COM(2023) 420FINAL
1.3.REVISIONE DEL REGOLAMENTO SULLE SPEDIZIONI DEI RIFIUTI - COM(2021)709
2. EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE
2.1. DECRETO LEGISLATIVO 23 DICEMBRE 2022 N. 213 (DISPOSIZIONI INTEGRATIVE E CORRETTIVE DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 SETTEMBRE 2020 N. 116)
2.2. DISCIPLINA DEL NUOVO SISTEMA DI TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI: RENTRI
2.2.1. RENTRI: PROVVEDIMENTI ATTUATIVI
2.3. DECRETO 10 LUGLIO 2023, N. 119 (PROCEDURE SEMPLIFICATE PER L’ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE PER IL RIUTILIZZO)
2.4. ALTRE DISPOSIZIONI
3. LA GOVERNANCE DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
3.1. GOVERNANCE MULTILIVELLO E RUOLO DEGLI ENTI DI GOVERNO DELL’AMBITO
3.2. MODELLI DI GOVERNANCE LOCALI
3.3. INDIVIDUAZIONE ED OPERATIVITÀ DEGLI EGA
3.4. I GESTORI DEL SERVIZIO
3.5. GESTORI DELLA RACCOLTA E CICLO INTEGRATO
3.6. IL RUOLO DELL'ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI
3.6.1. I NUMERI DELL'ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI
3.6.2. LA GOVERNANCE DELL'ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI
3.6.3. LA COMUNICAZIONE DELL'ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI
3.6.4. LE NUOVE SFIDE DELLA DIGITALIZZAZIONE: R.E.N.T.RI E RECer
4. REGOLAZIONE DEL SERVIZIO INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI
4.1. PRINCIPALI NOVITÀ INTRODOTTE CON L’AGGIORNAMENTO BIENNALE 2024-2025 DEL METODO TARIFFARIO RIFIUTI
4.1.1. MISURE LEGATE ALLA STRAORDINARIA DINAMICA INFLATTIVA
4.1.2. MONITORAGGIO DEL PROGRESSIVO MIGLIORAMENTO DEL GRADO DI COPERTURA DEI COSTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA (HA) E INTRODUZIONE DEL MA CRO-INDICATORE R1
4.2. L’ISTITUTO DEGLI IMPIANTI MINIMI: EVOLUZIONE DELLO SCENARIO
4.3. DIVERSE ANGOLAZIONI, UN’UNICA VISIONE: L’EVOLUZIONE DELLA REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ E L’INTRODUZIONE DELLO SCHEMA TIPO DI CONTRATTO DI SERVIZIO
4.3.1. COMPLEMENTARIETÀ DELLA QUALITÀ NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA
4.3.2. I NUOVI INDICATORI DI QUALITÀ
4.3.3. SCHEMA TIPO DI CONTRATTO DI SERVIZIO
SEZIONE II PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI
5. PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN ITALIA
5.1. I NUOVI INDICATORI DI QUALITÀ
5.2. RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI
5.3. LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI
5.4. IL TRASPORTO TRANSFRONTALIERO DEI RIFIUTI
5.4.1. ESPORTAZIONE DEI RIFIUTI URBANI
5.4.2. IMPORTAZIONE DEI RIFIUTI URBANI
6. PRODUZIONE E GESTIONE DELLA FRAZIONE ORGANICA
6.1. LA RACCOLTA DELLA FRAZIONE ORGANICA
6.2. IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA
7. GAP IMPIANTISTICO IN ITALIA
7.1. STIMA DEL FABBISOGNO IMPIANTISTICO AL 2035 PER IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA E INDIFFERENZIATA
7.1.1. CONTESTO NORMATIVO E METODOLOGIA DI ANALISI
7.1.1.1. PERCENTUALI DI RICICLAGGIO E RICORSO ALLA DISCARICA
7.1.1.2. PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
7.1.1.3. RICICLAGGIO DEI RIFIUTI URBANI
7.1.1.4. CAPACITÀ IMPIANTISTICA DISPONIBILE
7.1.2. STIMA DEL FABBISOGNO IMPIANTISTICO ULTERIORE PER IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA
7.1.3. STIMA DEL FABBISOGNO IMPIANTISTICO ULTERIORE PER IL RECUPERO ENERGETICO
7.2. STIMA DEL FABBISOGNO IMPIANTISTICO DEI RAEE
7.2.1. L’ANDAMENTO DELLA RACCOLTA RAEE IN ITALIA NEGLI ULTIMI ANNI
7.2.2. IL RAPPORTO TRA I QUANTITATIVI DI RAEE RACCOLTI E I QUANTITATIVI DI AEE IMMESSI SUL MERCATO
7.2.3. L’ACCREDITAMENTO AL CDC RAEE
7.2.4. LA CAPACITÀ PRODUTTIVA DEGLI IMPIANTI E IL FABBISOGNO IMPIANTISTICO NEL BREVE PERIODO
SEZIONE III ASPETTI ECONOMICI DELLA GESTIONE
8. ASSETTO ECONOMICO E PATRIMONIALE DEI GESTORI
8.1. LE AZIENDE DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI
8.2. L'EQUILIBRIO ECONOMICO DELLA GESTIONE
8.2.1. LA COMPOSIZIONE DEI COSTI DI GESTIONE
8.2.2. LIVELLI DI PRODUTTIVITÀ
8.3. LA STRUTTURA PATRIMONIALE DELLE IMPRESE
8.3.1. LA COMPOSIZIONE DEI CREDITI
8.3.2. LA COMPOSIZIONE DEI DEBITI
8.3.3. LA REDDITIVITÀ DELLE IMPRESE
8.3.4. L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE
9. LA SPESA PER IL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI
9.1. DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
9.2. ARTICOLAZIONE TARIFFARIA DELLE UTENZE DOMESTICHE
9.2.1. LA TARIFFA PER LE UTENZE DOMESTICHE NEL 2023
9.2.2. SPESA MEDIA PER LE UTENZE DOMESTICHE
9.2.3. VARIAZIONE DELLA SPESA MEDIA PER LE UTENZE DOMESTICHE NEGLI ANNI 2014-2023
9.3. ARTICOLAZIONI TARIFFARIE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE
9.3.1. LA TARIFFA PER LE UTENZE NON DOMESTICHE 2023
9.3.2. SPESA MEDIA DELLE UTENZE NON DOMESTICHE 2023
10. ANALISI DEI BANDI DI GARA
10.1. LE GARE D’AMBITO
10.2. ANALISI DELLE GARE PUBBLICATE DAL 2014 AL 2023
10.2.1. LA DURATA DEGLI AFFIDAMENTI
10.2.2. IL NUMERO DI COMUNI INTERESSATI DAI BANDI DI GARA
10.2.3. L’OGGETTO DEI BANDI DI GARA
10.2.4. ANALISI DEI BANDI PER AREA GEOGRAFICA
10.3. APPROFONDIMENTO SULLE GARE BANDITE NEL TRIENNIO 2021-2023
10.3.1. STAZIONI APPALTANTI E NUMERO DI COMUNI INTERESSATI DAL BANDO DI GARA
10.3.2. OGGETTO DEL BANDO DI GARA
10.3.3. DURATA DEGLI AFFIDAMENTI
11. CRITICAL RAW MATERIALS NELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
11.1. SICUREZZA DEGLI APPROVIGGIONAMENTI DELLE MATERIE PRIME CRITICHE
11.2. CRITICAL RAW MATERIALS NEGLI IMPIANTI RINNOVABILI
11.2.1. POTENZA INSTALLATA DEGLI IMPIANTI RINNOVABILI IN EUROPA E IN ITALIA
11.2.1.1. IL FOTOVOLTAICO IN EUROPA E IN ITALIA
11.2.1.2. L'EOLICO IN EUROPA E IN ITALIA
11.2.2. POTENZIALE DI RECUPERO DI MATERIE PRIME DA FOTOVOLTAICO ED EOLICO
11.2.2.1. POTENZIALE RECUPERO DI MPC DA IMPIANTI FOTOVOLTAICI
11.2.2.2. POTENZIALE RECUPERO DI MPC DA IMPIANTI EOLICI
11.2.3. OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO DI FILIERE DI TRATTAMENTO E RECUPERO
11.2.3.1. SVILUPPO FILIERA DI TRATTAMENTO E RECUPERO DI MPC DA IMPIANTI FOTOVOLTAICI
11.2.3.2. SVILUPPO FILIERA DI TRATTAMENTO E RECUPERO DI MPC DA IMPIANTI EOLICI
11.2.4. ALTRI MATERIALI RECUPERABILI
11.3. MATERIE PRIME SECONDE E TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA CIRCOLARE
Fonte: Utilitatis
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