Nuova Direttiva Rifiuti: Proposta
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Proposta di Direttiva Del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2008/98 relativa ai rifiuti / Adozione orientamento generale 17.06.2024
ID 2418 | Update news 19.06.2024 / In allegato
Il Consiglio ha adottato, il 17 giugno 2024, la sua posizione ("orientamento generale") sulla revisione mirata della direttiva quadro sui rifiuti, con particolare attenzione ai rifiuti alimentari e tessili.
L'orientamento generale mira a prevenire i rifiuti prodotti dalla moda rapida (fast fashion) e a facilitare il riutilizzo. Fissa inoltre obiettivi ambiziosi per ridurre in modo significativo i rifiuti alimentari entro il 2030. Dato che i comparti alimentare e tessile sono rispettivamente al primo e al quarto posto per intensità di risorse, l'accordo odierno rappresenta un passo fondamentale verso un'economia europea più sostenibile e circolare.
Settore alimentare
Riduzione dei rifiuti alimentari entro il 2030
La proposta di direttiva fissa obiettivi vincolanti in materia di riduzione dei rifiuti alimentari entro il 2030:
- 10 % nella trasformazione e nella fabbricazione
- 30 % pro capite nel commercio al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi di ristorazione e nei nuclei domestici
L'orientamento generale concorda con gli obiettivi proposti dalla Commissione e prevede la possibilità di fissare obiettivi per gli alimenti commestibili entro il 31 dicembre 2027, quando la Commissione riesaminerà gli obiettivi per il 2030.
Anno di riferimento e fattori di correzione
Gli obiettivi in materia di riduzione dei rifiuti alimentari saranno calcolati rispetto alla quantità prodotta nel 2020, in quanto è stato il primo anno per il quale i dati sui rifiuti alimentari sono stati raccolti secondo un metodo armonizzato. Gli Stati membri sono autorizzati a utilizzare un anno di riferimento precedente al 2020 se a livello nazionale erano in uso metodi adeguati di raccolta dei dati.
L'orientamento generale consente agli Stati membri di utilizzare come anni di riferimento anche il 2021, il 2022 o il 2023, in quanto i dati per il 2020 possono in alcuni casi non essere rappresentativi a causa della pandemia di COVID-19.
I ministri hanno inoltre convenuto sulla necessità di sviluppare fattori di correzione al fine di tenere conto delle fluttuazioni del turismo e dei livelli di produzione nella trasformazione e fabbricazione dei prodotti alimentari in relazione all'anno di riferimento.
Settore tessile
L'attuale direttiva quadro sui rifiuti, già in vigore dal 2008, obbliga gli Stati membri a garantire la raccolta differenziata dei prodotti tessili destinati al riutilizzo, alla preparazione per il riutilizzo e al riciclaggio entro il 1º gennaio 2025. Secondo l'approccio generale, entro la fine del 2028 la Commissione valuterà la possibilità di fissare obiettivi specifici di prevenzione, raccolta, preparazione per il riutilizzo e riciclaggio del settore dei rifiuti tessili.
Responsabilità estesa del produttore
La proposta di revisione della direttiva quadro sui rifiuti prevede regimi armonizzati di responsabilità estesa del produttore che imporrebbero ai marchi di moda e ai produttori tessili di pagare tariffe per contribuire a finanziare i costi di raccolta e trattamento dei rifiuti tessili. Tali regimi saranno istituiti fino a 30 mesi dopo l'entrata in vigore della suddetta direttiva e i ministri hanno convenuto di includere le microimprese nel loro ambito di applicazione.
Il livello di tali tariffe si baserà sulla circolarità e sulle prestazioni ambientali dei prodotti tessili (nota come ecomodulazione). Poiché la prevenzione dei rifiuti è l'opzione migliore, l'orientamento generale stabilisce che gli Stati membri possono imporre tariffe più elevate alle imprese che seguono pratiche industriali e commerciali di "moda rapida".
L'orientamento generale contiene inoltre disposizioni specifiche per gli Stati membri in cui vi è una quota maggiore di prodotti tessili ritenuti idonei al riutilizzo sul mercato. Tali Stati membri possono chiedere agli operatori commerciali del riutilizzo di pagare una tariffa (inferiore) quando mettono tali prodotti a disposizione sul loro mercato per la prima volta.
Soggetti dell'economia sociale
L'orientamento generale riconosce il ruolo chiave dei soggetti dell'economia sociale (comprese gli enti di beneficenza, le imprese sociali e le fondazioni) negli attuali sistemi di raccolta dei prodotti tessili. Consente loro di mantenere e gestire i propri punti di raccolta differenziata. Secondo la posizione del Consiglio, gli Stati membri possono esentarli da determinati obblighi di comunicazione per evitare un onere amministrativo sproporzionato.
Prossime tappe
L'orientamento generale del Consiglio raggiunto il 17 giugno 2024 consente alla presidenza di turno di avviare i colloqui con il Parlamento europeo sul testo definitivo, che si svolgeranno nell'ambito del nuovo ciclo legislativo. Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione nel marzo 2024.
Informazioni generali
Ogni anno nell'UE vengono generati oltre 58 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (ossia 131 kg per abitante), il che rappresenta una perdita stimata di 132 miliardi di EUR. Inoltre, gli sprechi alimentari rappresentano circa il 16 % delle emissioni totali di gas a effetto serra prodotte dal sistema alimentare dell'UE.
L'UE genera anche 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all'anno. L'abbigliamento e le calzature rappresentano da soli 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti, pari a 12 kg di rifiuti per persona ogni anno. Attualmente solo il 22 % di tali rifiuti è raccolto separatamente per il riutilizzo o il riciclaggio, mentre il resto è spesso incenerito o smaltito in discarica.
Il 5 luglio 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione della direttiva quadro sui rifiuti, rivolta in particolare ai settori alimentare e tessile. L'obiettivo generale della proposta è ridurre gli impatti ambientali e climatici associati alla produzione e alla gestione dei rifiuti tessili e alimentari.
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Update 31.07.2023
Modifica della direttiva quadro sui rifiuti - Proposta Commissione del 05.07.2023
Proposal for a directive of the european Parliament and of the Council amending directive 2008/98/EC on waste
A seguito di un'analisi approfondita che comprendeva consultazioni con le parti interessate, la Commissione ha proposto una modifica mirata della direttiva quadro sui rifiuti, con particolare attenzione ai rifiuti tessili.
La proposta mira a realizzare una gestione più circolare e sostenibile dei rifiuti tessili, in linea con la visione della strategia dell'UE per i tessili sostenibili e circolari.
In base alle norme dell'UE sui rifiuti, gli Stati membri sono tenuti a istituire la raccolta differenziata dei tessili entro il 1° gennaio 2025.
A tal fine, è necessario rafforzare le capacità di raccolta differenziata, cernita, riutilizzo e riciclaggio all'interno dell'UE. Ciò richiede investimenti significativi per costruire infrastrutture e sviluppare nuove soluzioni tecnologiche. In particolare, la Commissione propone di introdurre regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR) obbligatori e armonizzati per i tessili in tutti gli Stati membri dell'UE.
I sistemi EPR richiedono ai produttori di assumersi la responsabilità dell'intero ciclo di vita dei loro prodotti, in particolare alla fine della vita del prodotto. In base alla proposta, il livello dei contributi finanziari dei produttori si baserà sulla circolarità e sulle prestazioni ambientali dei prodotti tessili (la cosiddetta "ecomodulazione"). La proposta promuoverà la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative che promuovono la circolarità nel settore tessile. Supporta anche le imprese sociali coinvolte nella raccolta, selezione, riutilizzo e riciclaggio di tessuti e, in ultima analisi, incentiverà i produttori a progettare prodotti più circolari. Per ridurre le spedizioni illegali di rifiuti verso paesi extra UE, spesso camuffati come destinati al riutilizzo, la proposta della Commissione chiarisce ulteriormente le definizioni di rifiuti e tessili riutilizzabili. Ciò integrerà la proposta di regolamento sulle spedizioni di rifiuti, che garantisce che i rifiuti tessili vengano esportati solo quando vi sono garanzie che i rifiuti siano gestiti in modo rispettoso dell'ambiente.
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L'anello mancante - Un piano d'azione dell'UE per l'economia circolare
Le proposte di modifica della direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, della direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, della direttiva 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche fanno parte di un pacchetto di misure sull'economia circolare che comprende anche una comunicazione della Commissione dal titolo "L'anello mancante - Un piano d'azione dell'UE per l'economia circolare".
Dicembre 2015