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Bruxelles, 16.7.2021 COM(2021) 572 final
Le foreste e le altre superfici boschive1 coprono oltre il 43,5 % del territorio dell'UE e sono essenziali per la salute e il benessere di tutti gli europei. Da loro dipendiamo per l'aria che respiriamo e l'acqua che beviamo e la maggior parte delle specie che popolano la terraferma nel mondo trova in esse il rifugio e l'habitat ideali, grazie alla ricca biodiversità e al sistema naturale unico che rappresentano. Le foreste sono un luogo in cui connettersi con la natura, aiutandoci così a migliorare la nostra salute fisica e mentale, e sono fondamentali per preservare il dinamismo e la prosperità delle aree rurali. Da sempre le foreste svolgono un ruolo estremamente importante nella nostra economia e società, creando posti di lavoro e fornendo cibo, medicinali, materie prime, acqua pulita e altro ancora. Per secoli sono state un fulcro vitale per il patrimonio culturale e l'artigianato, la tradizione e l'innovazione, ma, per quanto importanti fossero in passato, esse sono essenziali per il nostro futuro. Le foreste sono un alleato naturale nell'adattamento e nella lotta ai cambiamenti climatici e svolgeranno un ruolo fondamentale nel rendere l'Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
Proteggere gli ecosistemi forestali significa anche ridurre il rischio di malattie zoonotiche e pandemie globali. Un futuro sano per le persone e il pianeta e per la loro prosperità dipende perciò dal garantire la salute, la biodiversità e la resilienza delle foreste in Europa e nel mondo. Nonostante questa esigenza imprescindibile, le foreste europee sono oggi sottoposte a sollecitazioni crescenti, causate in parte da processi naturali ma anche dall'aumento dell'attività antropica e dalle pressioni da essa esercitate. Se negli ultimi decenni la superficie forestale è aumentata grazie ai processi naturali, all'imboschimento, a una gestione sostenibile e a misure di ripristino attivo che hanno favorito diverse tendenze al miglioramento, parallelamente lo stato di conservazione delle foreste dovrebbe essere considerevolmente migliorato, anche in quel 27% di superficie forestale dell'UE protetta che dovrebbe essere maggiormente in salute.
I cambiamenti climatici continuano ad incidere negativamente sulle foreste europee, in particolare, ma non solo, sulle aree forestali monospecifiche e coetanee. I cambiamenti climatici hanno anche portato alla luce vulnerabilità precedentemente nascoste che vanno ad aggravare altre spinte distruttive, come i parassiti, l'inquinamento e le malattie, ed incidono sui regimi degli incendi boschivi creando, per i prossimi anni, condizioni favorevoli ad un incremento della loro estensione e intensità nell'UE.
La perdita di copertura arborea ha subito un'accelerazione nell'ultimo decennio a causa di eventi meteorologici estremi e dell'aumento degli abbattimenti per diversi fini economici. La nuova strategia dell'UE per le foreste intende superare queste sfide e sfruttare il potenziale delle foreste per il nostro futuro, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, dei migliori dati scientifici disponibili e dei principi della politica del "Legiferare meglio".
Ancorata al Green deal europeo e alla strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030, essa riconosce il ruolo centrale e multifunzionale delle foreste e il contributo dei silvicoltori e dell'intera catena del valore di questo settore nel dar vita, entro il 2050, a un'economia sostenibile e climaticamente neutra, garantendo nel contempo la ricostituzione, la resilienza e l'adeguata protezione di tutti gli ecosistemi. La nuova strategia sostituisce la strategia forestale dell'UE adottata nel 2013 e oggetto di valutazione nel 2018.
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