Rifiuti prodotti: Esempio planimetria

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Rifiuti prodotti Esempio planimetria Rev  1 0 2021

Rifiuti prodotti: Esempio planimetria

ID 9184 | Rev. 1.0 del 25.01.2021 / Documento illustrato completo in allegato

Il presente elaborato fornisce un esempio illustrato di planimetria riguardante la gestione dei rifiuti prodotti in un'azienda operante nel settore metalmeccanico.

Esempio rifiuti prodotti in azienda metalmeccanica

Rifiuti prodotti per reparto (come da planimetria allegata):

- Magazzino Materie prime
- Reparto taglio
- Reparto saldatura
- Reparto meccanica
- Reparto verniciatura / assemblaggio
- Magazzino prodotti finiti
- Servizi tecnologici
- Servizi addetti
- Uffici

Update Rev. 1.0 del 25.01.2021

D.lgs 3 Settembre 2020 n. 116
Attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. (GU n.226 del 11.09.2020)

I rifiuti vengono stoccati/depositati temporaneamente all’interno dell’azienda in aree adibite per poi essere smaltiti a mezzo di azienda esterna specializzata.

Come definito dall’articolo 183, comma 1, lettera bb) del D.Lgs. 152/2006, il deposito temporaneo, ovvero "Il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti,…” rispetta le seguenti condizioni (di cui all’art. 185 bis D.Lgs. 152/2006):

- i rifiuti depositati non devono contenere policlorodibenzodiossine, policlorodibenzofurani, policlorodibenzofenoli in quantità superiore a 2,5 parti per milione (ppm), né policlorobifenili e policlorotrifenili in quantità superiore a 25 parti per milione (ppm);
- il deposito temporaneo deve essere effettuato per categorie omogenee e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute;
- devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura dei rifiuti pericolosi.

In merito alle tipologie di rifiuti prodotti occasionalmente si precisa che gli stessi saranno depositati in area coperta nel rispetto della normativa tecnica vigente e appositamente identificati. […]

I rifiuti provenienti dalla pulizia degli uffici, attività effettuata da un’impresa di pulizie, vengono smaltiti direttamente in impianto.

I consumabili esausti dei sistemi di stampa elettronica (gruppo cartuccia toner per stampanti laser, contenitori toner per fotocopiatrici, cartucce per stampanti, fax e calcolatrici a getto d’inchiostro, cartuccia nastro per stampanti ad aghi) sono classificati, dal D.Lgs. 152/2006, come rifiuti speciali non pericolosi. I componenti elettrici ed elettronici obsoleti sono classificati, dal D.Lgs. 152/2006, come rifiuti pericolosi (ad esempio monitor) o rifiuti non pericolosi (computer, calcolatrici, stampanti). È necessario che le suddette tipologie di rifiuto vengano trasportate con automezzi autorizzati e smaltite/recuperate in appositi centri autorizzati.

L’area dei punti di stoccaggio/deposito temporaneo, per le tipologie di rifiuti non pericolosi deve soddisfare i seguenti requisiti:

- essere chiaramente delimitata dal resto dell’area destinata all’esercizio dell’attività; 
- i rifiuti devono essere stoccati e raggruppati in base alla tipologia.

L’area dei punti di stoccaggio/deposito temporaneo dei rifiuti pericolosi deve soddisfare i seguenti requisiti:

- essere convenientemente riparata dagli agenti atmosferici, almeno tramite la realizzazione di una tettoia;
- essere chiaramente delimitata;
- i recipienti, fissi o mobili, destinati a contenere i rifiuti devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alla proprietà chimico-fisica ed alla caratteristica di pericolosità dei rifiuti;
- i recipienti mobili devono essere provvisti di: o idonee chiusure che impediscano la fuoriuscita del contenuto; o dispositivi tali da garantire la sicurezza nelle operazioni di riempimento e svuotamento; o mezzi di presa che rendano sicure le operazioni di movimentazione;
- tutti i recipienti ed i cumuli di rifiuti allo stato solido devono essere contrassegnati con etichette che indicano: o la denominazione del rifiuto stoccato; o il codice CER identificativo; o la segnalazione della pericolosità del rifiuto;
- i recipienti devono poggiare su superfici impermeabili, che impediscano l’eventuale propagarsi di sversamenti/perdite (es. vasche di contenimento, griglie a delimitare la zona di stoccaggio, superfici inclinante e convergenti ad uno scarico collegato ad una vasca di contenimento sotterranea).

In ottemperanza a quanto indicato all’art. 183, lett. m), punto 2 del D.Lgs. 152/2006 i rifiuti pericolosi e non pericolosi vengono avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito. Il controllo di un corretto stoccaggio, attraverso periodiche ispezioni visive sulle aree di stoccaggio, e la verifica del rispetto della normativa è compito di RSR in collaborazione con RA. I punti di stoccaggio/deposito vengono evidenziati nella planimetria allegata.

E’ sempre vietato miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi oppure rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi per non impedire sia tecnicamente ed economicamente il recupero dei rifiuti oppure al fine di impedire la diluizione delle sostanze pericolose in essi contenute e quindi declassificare il rifiuto.

Consulta

Vademecum illustrato depositi temporanei

Vademecum gestione rifiuti in azienda

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Tabelle di riepilogo rifiuti prodotti in un azienda metalmeccanica

[...segue in allegato]

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1.0 25.01.2021 D.Lgs. 3 settembre 2020 n. 116 Certifico Srl
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