Environmental noise in Europe - 2020

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EEA rumore 2020

Environmental noise in Europe - 2020

EEA report n. 22/2019

Questo rapporto presenta gli ultimi dati disponibili sull'esposizione al rumore in Europa e qualifica gli impatti sulla salute associati e gli impatti sugli ecosistemi. Valuta inoltre quali azioni vengono intraprese per ridurre l'esposizione al rumore.

La popolazione esposta in Europa

Si stima che 113 milioni di persone siano esposte a livelli di rumore da traffico a lungo termine diurno / notturno di almeno 55 decibel (limite fissato dalla normativa comunitaria). Nella maggior parte dei paesi europei, oltre il 50% degli abitanti nelle aree urbane è esposto a livelli di rumore da traffico di 55 dB o più durante il periodo diurno-serale-notturno. Questi livelli di esposizione, sulla base delle recenti indicazioni dell´Organizzazione mondiale della sanità (Oms) (Environmental noise guidelines for the European region, 2018), si traducono in 12.000 morti premature e 48.000 nuovi casi di cardiopatia ischemica all´anno in Europa, secondo le stime contenute nel rapporto dell’EEA.

Sarebbero 22 milioni le persone che soffrono di fastidio cronico e 6,5 milioni le persone con disturbi cronici del sonno riconducibili all’esposizione al rumore. Secondo l’OMS questi impatti sulla salute iniziano a manifestarsi al di sotto delle soglie stabilite dalla direttiva UE sul rumore (Environmental Noise Directive (2002/49/EC) e quindi i dati sono probabilmente sottostimati. Inoltre, le informazioni fornite dai paesi ai sensi della direttiva UE non coprono tutte le aree urbane, strade, ferrovie e aeroporti.

Effetti sulla biodiversità

Il rumore antropogenico colpisce inoltre un'ampia varietà di specie selvatiche terrestri e marine che comportano diverse di risposte fisiologiche e comportamentali (diminuzione dei tassi di riproduzione, aumento della mortalità e dell’emigrazione con conseguente riduzione della densità della popolazione). Almeno il 19% delle aree di protezione della natura coperte nell´ambito di Natura 2000 si trovano in aree in cui i livelli di rumore sono superiori ai limiti europei a causa di strade, ferrovie e traffico aereo.

Le azioni intraprese dagli Stati membri

Il report esamina anche le azioni intraprese dagli Stati membri per gestire e ridurre l´esposizione al rumore e rivede i progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi dell´UE sull´inquinamento acustico stabiliti dalla legislazione comunitaria, in base alla precedente rilevazione del 2014. Nelle aree urbane, oltre il 50% delle misure adottate riguarda la mitigazione della fonte di rumore: queste sono ampiamente utilizzate per ridurre e gestire il rumore nelle aree fuori città che sono interessate dalle principali ferrovie (52%), aeroporti (70%) e arterie veicolari (39%).

Le misure per contrastare l´inquinamento atmosferico comportano spesso vantaggi in termini di riduzione rumore ambientale, tuttavia, non tutti gli interventi sono ugualmente efficaci per entrambi i fattori di stress. L’efficacia, stimata dai modelli costi-benefici, aumenta se le azioni vengono messe in atto con entrambi gli obiettivi di ridurre sia l’inquinamento atmosferico che l’impatto acustico. Altre azioni intraprese per la riduzione del rumore riguardano la sostituzione di vecchie strade asfaltate con asfalto più liscio, una migliore gestione dei flussi di traffico e la riduzione dei limiti di velocità a 30 km/h. Esistono anche misure volte a sensibilizzare e cambiare il comportamento delle persone nell´uso di mezzi di trasporto meno rumorosi come il bicicletta, la camminata o i veicoli elettrici. Un numero significativo di paesi, città e regioni ha anche messo in atto le cosiddette zone tranquille (quiet areas), la maggior parte delle quali sono parchi e altri spazi verdi, dove le persone possono andare per sfuggire al rumore della città. Il rapporto afferma che è necessario fare di più per creare e proteggere aree tranquille al di fuori della città e migliorare l´accessibilità di queste aree nelle città.

Sebbene alcuni Stati membri dell´UE abbiano compiuto progressi nella mappatura e nella comunicazione di più aree ad alto rumore in tutta Europa, non sono stati ancora raggiunti gli obiettivi politici generali sul rumore ambientale. In particolare, l'obiettivo fissato per il 2020 dal 7° Programma di azione ambientale per ridurre l´inquinamento acustico e spostarsi verso i livelli raccomandati dall´Oms per l´esposizione al rumore non sarà raggiunto. Si prevede infatti che l´inquinamento acustico aumenterà a causa della futura crescita urbana e dell´aumento della domanda di mobilità.

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Fonte: EEA

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EEA report 22/2019
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